Ieri ho concluso la lettura de Le ali della vita di Vanessa Diffenbaugh e oggi è arrivato il momento di parlarne, seguendo la rotta di un volo verso casa dalle traiettorie contorte ma dettate dalle correnti del cuore.
#BookDreams2016 è un’altra interessante iniziativa di Bruna Athena che mi sta portando a provare un altro approccio con i libri e la lettura in generale.
Se la mia collaborazione con Diari di Pensieri Persi mi ha indotta ad analizzare con più rigore ciò che andavo leggendo, con quest’iniziativa mi trovo invece a dare maggiore attenzione non ai titoli ma agli autori che sceglierò di incontrare nel 2016 e che, pian piano, sto condividendo su Instagram e Twitter.
#BookDreams2016 è iniziato il 23 dicembre e andrà avanti fino al 6 gennaio del nuovo anno. Oggi ti parlerò dei motivi che mi hanno convinta a scegliere gli autori condivisi finora. Non è un post definitivo perché la lettura, i libri e le persone che uniscono le due cose sono infiniti, come i miei sogni, i miei desideri e i miei progetti.
Ciao, pronto per il penultimo post su Pordenone Legge? Questa volta, tra me ed Elena, il mio grillo librario, c’è stata una separazione. Purtroppo capita anche questo, gli incontri che ci interessavano si accavallavano con gli orari, il dono dell’ubiquità non ci è ancora stato concesso e abbiamo dovuto rivalutare le priorità.
Mentre lei andava in missione per conto una nostra comune amica, Stefania Auci mettendosi in fila per la presentazione del libro di David Leavitt, I due Hotel Francforts, io ho virato (con abbondante anticipo) verso l’incontro con Vanessa Diffenbaugh sul suo ultimo romanzo, Le ali della vita. A malincuore (e perché anche i lettori mangiano) abbiamo dovuto rinunciare alle riflessioni di Agnes Heller su Utopia e bellezza, basata sull’opera di Tommaso Moro.
Tra il 2010 e il 2013 Il linguaggio segreto dei fiori di Vanessa Diffenbaugh è stato un vero e proprio caso editoriale per il numero di copie vendute.
Data la mia fascinazione per i fiori, dalla quale ho tratto il logo di parole ombra, come potevo non leggerlo? Se diventerà un classico della letteratura, solo il tempo potrà deciderlo. Nell’attesa mi soffermo un po’ su questo romanzo e sulle impressioni ricavate in corso di lettura. Cogliere, in qualcosa di effimero e delicato come fiori, il modo di comunicare che ha il linguaggio di cui Vanessa Diffenbaugh parla e stato strano, ma bello.