Storie ribelli di Luis Sepùlveda è il libro con cui ho iniziato il nuovo anno.
Rievoca immagini e riflessioni che si sono disposte sul tavolo di Pordenone Legge e ricorda luoghi, voci e ferite a cui si cerca una via di risanamento. Ero tentata di fermarmi alla prefazione, a quello che mi piace collocare come lieto fine di una storia ampia e tormentata.
“Hei, cileno, me offri un bicchiere di vino?” ha detto Carmen
“Certo, cilena” ho risposto io.
E dopo 31 anni eravamo di nuovo due cileni che camminavano per le strade del mondo.
Tuttavia, perché fermarsi e non approfondire storie di luoghi e persone che non ci riguardano perché concepiti fisicamente lontani quando, invece, sono molto più vicini di quanto si riesca a immaginare?
Ecco quindi la domanda che mi ha mosso e mi ha portata a leggere Storie ribelli di Luis Sepùlveda e a esplorare quelle che possono essere interpretate come possibili risposte che stanno sotto la superficie della memoria umana.