Leggere un articolo de La Kasa Imperfetta mi ha fatto pensare ai punti di fuga e alle prospettive usate per recensire gli ultimi libri letti e condivisi su questo blog.
Il tema trattato da Anna Pompilio è differente (lei si occupa di case e giardini) ma credo che possa anche essere applicato in ambito letterario, collegato ai libri di questa settimana e alle chiacchiere possibili attraverso i social.
Non ho mai eccelso in disegno geometrico. All’istituto d’arte mi è stato insegnato ma, per quanto sia una materia precisa e affascinante, ho in gran parte dimenticato tutto quello che ho appreso.
Tuttavia ho una vaga reminiscenza di punti di fuga, piano orizzontale e conseguente prospettiva. Da dei minuscoli punti si tracciavano linee di vario spessore e con un loro senso preciso. Se i calcoli erano esatti, costruivi un elemento architettonico tridimensionale, perfetto e quanto mai vicino alla visione reale degli oggetti.
Questa settimana ho commentato due libri e mi piace vederli come due piccoli punti disposti sull’orizzonte della penisola italiana. Adesso provo a tracciare delle linee e a costruire, in senso prospettico, quello che è l’azione del leggere e dello scrivere.