Eravamo tanto ricchi di Annamaria Varriale è uno di quei libri che tendono a rimanere ignoti fino a quando qualcuno non fa qualcosa per farlo uscire allo scoperto.
Quel qualcuno mi ha chiesto solo di leggerlo e recensirlo. Non mi ha detto come si intitolava, né di che genere fosse, solo che era un affresco sentimentale della giovinezza.
Ho accettato e ho lasciato che varcasse la porta di casa mia. Senza sapere nulla del libro, nulla dell’autrice.
Scartata la busta gialla, Eravamo tanto ricchi si è presentato con una fotografia in bianco e nero. L’ho aperto e le pagine hanno preso colore raccontando una storia privata e personale, adatta per divenire un romanzo pubblico e leggibile per tutti.