In questi giorni, ancora un po’ stordita dalle emozioni del Mashable e dalla frenetica vitalità di Milano, non ho trovato il tempo o la tranquillità necessaria per eseguire il terzo esercizio carveriano.
Dato che però ci tengo a mantenere il canonico appuntamento settimanale con Pausa racconto, ho rispolverato un altro vecchissimo racconto scritto, più o meno, nello stesso periodo in cui pensai alla storia del cane e dell’insetto calcolatore. La prova narrativa di oggi però non ha a che fare con i sogni ma, con i desideri.
Spero ti piaccia e, buona lettura!