Guida galattica per gli autostoppisti di Douglas Adams, per me, era solo un altro romanzo di successo citato da intenditori e amanti del genere più per tagliar fuori i lettori da questo universo letterario che invitarne di nuovi a mettersi in viaggio, tanto per capire se e quanto fanno parte di questa narrazione un po’ cacofonica. Questa volta, a distanza di due anni, ho pensato di dedicarmi al ciclo completo senza tentare di capire.
Dato che per l’autore dichiarò che:
“l’uscita di questo volume è parsa l’occasione ideale per chiarire tutto o, almeno, distorcerlo in via definitiva”
ho scelto anche di riportare le successive impressioni di lettura senza preoccuparmi troppo degli effetti che eventuali commenti potrebbero sottolineare. Giuste o sbagliate che siano.