L’Ulisse di Joyce e Tempi difficili di Dickens sono letture complesse e particolarmente impegnative. Per questo ho scelto, tra i classici, di tornare a leggere Oscar Wilde e la leggerezza apparentemente frivola e superficiale delle sue storie.
Di Wilde, inoltre, non si è mai sicuri di aver letto tutto e, in questa incertezza, La casa dei melograni è un piacevole incontro di lettura. Continue Reading
The Happy Prince: l’ultimo ritratto di Oscar Wilde è un film che sono andata a vedere al cinema, in una domenica così così e niente affatto baciata dal sole.
A guardare la programmazione il film diretto e sceneggiato da Rupert Everett era l’unico che mi ispirasse davvero; sia per il soggetto (Oscar Wilde si presta bene in ogni prodotto culturale e/o d’intrattenimento) sia per il cast, presente anche ne L’importanza di chiamarsi Ernesto, simpatica commedia del poliedrico scrittore e dandy irlandese, adattata per il grande schermo nel 2002 da Oliver Parker.
C’erano altri film interessanti da vedere ma ormai avevo deciso per The Happy Prince: l’ultimo ritratto del mio (e probabilmente anche tuo) scrittore preferito.
Il martedì è il giorno della settimana in cui, idealmente, posterei racconti miei e altrui ma Bruna Athena mi ha proposto un’idea particolarmente stuzzicante, scrivere una lettera.
Anche se sarei in tema con il periodo, non è una lettera natalizia ma una missiva indirizzata a un autore che non c’è più e che vive attraverso le sue opere.
Io e Bruna ci “siamo divise i compiti”, lei scriverà alle autrici femminili e io a quelli maschili. Se poi vorrai esprimere il tuo pensiero su romanzieri o poeti del passato a te particolarmente cari, saremo felici di leggerti, condividerti, ospitarti.