Guida degli smarriti di Jean d’Ormesson è un trattato che, mettendo da parte le domande esistenziali sul chi siamo e sul dove stiamo andando, si orienta per comprendere la domanda:
– cosa ci facciamo qui? –
Non sapere cosa leggere è una sensazione molto particolare che si insinua in momenti in cui ci si sente sospesi, incapaci di accordarsi al movimento e ai desideri che il vivere comporta.
Primo libro di Eshkol Nevo che leggo, La simmetria dei desideri mi sembrava il romanzo giusto per definire meglio questa sensazione e liberarmene.
Il ristorante dell’amore ritrovato di Ito Ogawa è il secondo libro da calendario letterario ma, a differenza del romanzo di Clara Reeve, la citazione che mi aveva affascinata è sfumata via dalla memoria nel momento stesso in cui ho cominciato a leggere questa storia lieve, intensa e coinvolgente.
Il vecchio barone inglese di Clara Reeve è una lettura da calendario letterario.
A incuriosirmi è stata una citazione in cui il romanzo si colloca tra uno stato d’animo e un comportamento non coerente ad esso:
“Il rancore lavora più in profondità nel cuore che cerca di nasconderlo e quando è dissimulato ad arte assume spesso l’apparenza del candore”.
Una citazione che è anche la chiave di lettura che ho tenuto come riferimento per descrivere le mie impressioni in merito a Il vecchio barone inglese.
Tra i libri consigliatimi, che dire del romanzo di James Jones, Da qui all’eternità? Tante cose e sviscerarle in una volta sola è un’impresa.
Si fa prima a leggerlo, ma io voglio comunque fare un tentativo.