I testamenti di Margaret Atwood chiude un percorso narrativo iniziato negli anni ‘80 con Il racconto dell’ancella e chiarisce quei passaggi della storia che rimanevano oscuri rendendo di difficile decifrazione la struttura distopica del romanzo.
Cosa accadde all’ancella dopo la sua rocambolesca fuga da Gilead? Come e chi ha contribuito a rendere concreta e reale la subordinazione del femminile alla gerarchia e alla struttura sociale narrata dalla Atwood? E, infine, qual è il ruolo ultimo della donna per portare a compimento la fine di una distopia? Continue Reading
La lettura della trilogia dell’Adamo di Pazzo di Margaret Atwood volge al termine con L’altro inizio. Una fine che inizia e un inizio che non ha fine.
Ed è proprio vero che, quando concludi una lettura appassionante, si va incontro a tutta una serie di emozioni contrastanti. In genere, prevale la sensazione di abbandono e di spaesamento.
Se hai deciso di mettere in valigia qualche titolo di Margaret Atwood, non dimenticarti il secondo volume della trilogia dell’Adamo pazzo, L’anno del diluvio.
L’ho appena letto. Anche i suoi personaggi si sono messi in viaggio, non solo nei ricordi, ma anche nelle terre devastate descritte ne L’ultimo degli uomini.
Ho scoperto Margaret Atwood nel corso di un incontro organizzato da Pordenone Legge 2015. Ho cominciato con Il racconto dell’ancella e, in quell’occasione, ti ho promesso che quest’estate avrei affrontato anche la trilogia dell’Adamo Pazzo o MaddAdam.
Il racconto dell’ancella è stato ristampato, Margaret Atwood è tornata a Pordenone Legge. Sono passati tre anni da quando la vidi sul palco per presentare la trilogia dell’Adamo Pazzo e raccontare progetti presenti e futuri.
A primo impatto, l’autrice ha ispirato la mia immediata simpatia. Saranno state la sua figura minuta e l’età avanzata, il suo sottile e raffinato senso dell’umorismo, il cappellino e la giacca rosa pastello che indossava, ma prima ancora che iniziasse l’incontro mi sono sentita motivata a conoscerla anche attraverso i suoi scritti. Non avevo mai letto nulla di lei. Sapevo solo che nel corso della sua lunga carriera di romanziera è stata capace di creare scenari distopici pericolosamente verosimili.
Tuttavia, cosa vuol dire distopia? Qual è la visione narrativa che Margaret Atwood segue fin dagli anni ’80 e quanto ha saputo essere lungimirante con le sue storie? Per trovare risposta a queste domande, mi sono lasciata convincere a leggere Il racconto dell’ancella.
Non ho ancora avuto il coraggio di guardare l’adattamento televisivo, ancora ricordo le inquietudini provate in corso di lettura e che ho cercato di riportare in questa recensione.