Il rosso e il nero di Stendhal è uno di quei libri che pensi di dover leggere perché è un classico, nello specifico francese, della letteratura ma che, almeno nel mio caso, dopo aver letto Balzac, Flaubert, Proust o De Maupassant ho abbandonato perché mi sembrava privo di fascino.
Citato spesso in precedenti letture, su Guy de Maupassant si dicono molte cose.
Secondo Renoir (o secondo quanto ricostruito nel romanzo di Susan Vreeland) era una fastidiosa comparsa che turbava l’idea che voleva lasciare ai posteri su arte, bellezza e umanità.
Secondo quanto riporta Isaiah Berlin, per Tolstoj, era un buon scrittore perché sapeva vedere la forma della realtà e la sua verità ma, come uomo, non lo reputava sincero.
Pare dunque che Guy de Maupassant fosse percepito come un individuo superficiale e chiassoso e Bel-Ami un romanzo crudele e grottesco. Romanzo che ho deciso di rileggere per capire cosa ci trovai di bello e piacevole in esso.
Notre-Dame de Paris di Victor Hugo: la vera storia di Quasimodo ed Esmeralda
19 Luglio 2019Scrive Goffredo Fofi nell’introduzione a Notre-Dame de Paris di Victor Hugo:
“I personaggi di Hugo mi sono dunque familiari, appartengono alle mitologie della mia infanzia come quella di migliaia e milioni di persone di ieri, quando l’industria culturale non aveva ancora invaso disneyanamente e televisivamente ogni angolo del nostro spirito, impedendoci di rielaborare e sognare su poche, necessarie o superflue figure”.
Non faccio parte delle persone di ieri, del prima dell’industria culturale.
Il film Disney mi era piaciuto. Le sue immagini, vivaci e colorate, hanno volteggiato graziosamente per anni, nella mia memoria.
Poi ho visto dal vero la facciata di Notre-Dame e mi è sorto un dubbio.
Qual è la vera storia di Quasimodo ed Esmeralda?
Per avere una risposta era destino leggere, prima o poi, il romanzo di Victor Hugo.