Era Il canto dell’essere e dell’apparire il primo libro che volevo leggere di Cees Nooteboom ma, non trovandolo disponibile né in libreria né in biblioteca, ho ripiegato su Cerchi infiniti e sulle annotazioni che l’autore olandese, più volte candidato al Nobel, fornisce dei suoi viaggi in Giappone.
Ingegneri di anime di Frank Westerman: viaggio nella letteratura sovietica
26 Marzo 2021Ingegneri di anime è il titolo del libro che Frank Westerman, autore olandese, scrisse all’inizio degli anni 2000 per raccontare, in uno stile paragonato a quello di Bruce Chatwin, la Russia socialista e comunista.
Tema e stile che, a primo impatto, sembrano gli strumenti più utili per capire cosa, in realtà, è andato storto nella letteratura russa sorta dalla rivoluzione bolscevica e pianificata dall’URSS per mettere a punto un avvenire diverso.
Fuoco fatuo di Willem Elsschot, primo libro edito Iperborea che leggo quest’anno, è considerato un classico della letteratura neederlandese (o olandese). Campo che non conosco e che ho scelto in modo del tutto casuale per spaziare un po’ in tipologie di libri che, per la loro particolarità, sono difficili da ascrivere a un genere specifico.
Norwegian Blues di Levi Henriksen: a ogni età, successo e felicità
18 Settembre 2020Norwegian Blues di Levi Henriksen è un romanzo adatto a ogni età, sia per chi ha attraversato un fiume di successi sia per chi si è accontentato di quello che il presente aveva da offrire.
Può sembrare un controsenso però è davvero un bel libro da leggere, autentico.
A differenza di Norwegian Wood di Murakami che ha una narrazione che guarda a un futuro in cui si pensa di dover scegliere tra fama e successo e si ha paura di fallire, Norwegian Blues di Henriksen, invece, della fama e del riconoscimento non sa più che farsene perché è a pochi passi dalla gloria e dalla felicità e sta valutando se andarsene con o senza rimpianti.
Quali sono i rimpianti dei personaggi di Levi Henriksen, se ci sono?
Il cerchio celtico di Björn Larsson: mare, cultura celtica e libertà
14 Settembre 2020Il cerchio celtico di Björn Larsson è un romanzo in cui l’autore narra la sua passione per il mare e la navigazione in barca a vela. Ad essa si lega la curiosità di apprendere, al di fuori dei libri, qualcosa di più sulla cultura celtica.
L’autore, interessato a fissare una rotta che indichi l’esatta collocazione dell’essere umano in rapporto alla realtà e alla natura, insita e coltivata, sceglie così di intraprendere un percorso narrativo in cerca di un equilibrio tra il bisogno di amore e quello di libertà.
Affrontando venti favorevoli e contrari, rischi imprevisti e calcolati, Il cerchio celtico racconta la sua visione del mare, dell’amore e dell’essere e sentirsi liberi.
A queste tematiche si aggiungono poi quelle che, associate a uno spirito predisposto all’avventura e all’esplorazione, si confrontano con la cultura celtica proponendo una lettura più che affascinante e tutt’altro che incantevole.
A Ferragosto, pensando ai momenti trascorsi in piscina con Il cappotto di Gogol’, a casa con la trilogia dell’Adamo Pazzo della Atwood o lungo un torrente montano a sbrogliare Quer pasticciaccio brutto di via Merulana di Gadda, pare tradizione, su questo blog, fare delle scelte di lettura un po’ insolite.
Per “rispettare” tale tradizione, L’anno della lepre di Arto Paasilinna pare una lettura ideale per muoversi seguendo i variabili stati d’animo di Vatanen e della sua lepre e viaggiare sul filo dell’umorismo e dell’ironia di un romanzo finnico-naturalistico che si prende la libertà di varcare i suoi stessi confini.
Bisogno di libertà di Björn Larsson rappresenta una scelta apparentemente casuale nel percorso di letture di questo blog.
In realtà, è uno di quei libri che offre la possibilità di riflettere ulteriormente su che cos’è la libertà e aiuta a implementare quei vuoti di pensiero e stati d’animo all’interno dei quali le convinzioni, insite nel termine in assenza di una spiegazione, rischiano di perdersi nella confusione che si crea quando si cerca di dare alla libertà un significato univoco.
Pur non conoscendo l’autore, associato a La vera storia del pirata Long John Silver (che non ho letto) Bisogno di libertà mi ispirava una certa competenza in materia e così, ho scelto di leggerlo.
In questo post racconto un po’ cosa dice.
L’ora di Agathe di Anne Cathrine Bomann edito Iperborea è un libro che si legge in poco meno di una giornata grazie allo stile di scrittura secco e concreto, senza tanti fronzoli, che lo contraddistingue.
La copertina, con i suoi toni freddi e distanti, lascia presagire una storia in cui i sentimenti non sono vissuti ma studiati con contenuta indifferenza.
La trama, invece, si sviluppa in modo diverso tanto da far pensare di aver indugiato in lettura sentimentale dal quale è possibile trarre, con il dovuto distacco, delle benefiche conclusioni.
Il re dell’uvetta chiude (relativamente) la trilogia di Fredrik Sjöberg edita Iperborea. Questa volta il protagonista è lo zoologo Gustaf Eisen:
“[…] un uomo pratico, dotato di uno sguardo da intenditore […]”
Oltre ad essere il massimo esperto di lombrichi in Svezia, Eisen fu anche pittore, archeologo, pioniere nella coltivazione dell’uvetta in California, viaggiatore, fotografo, collezionista.
In questa luce si capisce subito che il terzo romanzo di Sjöberg ha scelto il soggetto più complesso da definire in quanto non isolabile e particolarmente incline a confondersi con le storie di esistenze singolari, fra loro correlate.