Uscito l’8 giugno Il rifugio delle ginestre, edito Garzanti, è l’ultima fatica narrativa di Elisabetta Bricca.
Ero d’accordo con un’amica che ne avremmo condiviso l’acquisto e la lettura. Ebbene, sono una brutta persona. Non ho resistito e il giorno del debutto del romanzo ero già posizionata alla cassa della libreria.
Sarà difficile mantenere una certa oggettività in questa piccola recensione perché Il rifugio delle ginestre ha tanto, tantissimo della vita dell’autrice ma anche dei pensieri e delle relazioni che si sono strette fra noi sfumando in ammirazione e rispetto reciproco. Per farti capire quello che provo mi vengono in mente le partite sportive e come gli spettatori incitano la squadra usando il “noi”.
Sono i giocatori a determinare l’esito di una partita ma il grado di affezione e di coinvolgimento è talmente alto che la tifoseria si sposta con l’animo in campo e gioisce e soffre con i suoi beniamini.
Si nota che la poesia di Umberto Saba, Goal, ha influito un pochino su quanto ho da dire sul tema di questo post?
Divagazione poetica a parte, torniamo al libro di oggi.