Di Fëdor Dostoevskij lessi, per cominciare, L’idiota al quale fecero seguito Memorie dal sottosuolo e, di recente, Il giocatore che, alternate alla lettura delle opere di Tolstoj come Anna Karenina, Padre Sergej, La morte di Ivan Il’ič, Sonata a Kreutzer e Guerra e pace, rappresentano il materiale raccolto per concretizzare l’idea di conoscere abbastanza della letteratura russa per poter esprimere coscientemente una preferenza nei riguardi di uno o dell’altro autore.
Solo che tra l’idea e la sua effettiva realizzazione c’è sempre stato di mezzo Delitto e castigo e il fatto che, fino ad oggi, non sono mai riuscita a superare la tredicesima pagina di questo romanzo macchinoso e angosciante.