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Colloqui di pace di Tim Finch: un romanzo riflessivo

17 Dicembre 2021
Colloqui di pace di Tim Finch: un romanzo riflessivo

Per concludere le letture del 2021, Colloqui di pace di Tim Finch mi sembrava il più adatto per riaprire le pagine pubblicate con le Edizioni e/o.

Pagine che, nel complesso, avevo abbandonato dopo aver letto, con interesse e coinvolgimento, quelle riguardanti l’amata, odiata e ampiamente discussa quadrilogia di Elena Ferrante, L’amica geniale.

Colloqui di pace mi è parso subito, inoltre, un romanzo riflessivo, adatto a narrare con quali criteri si costruisce un dialogo con sé stessi e con gli altri, a prescindere dalla carica sociale e professionale che si ricopre per vivere.
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La biblioteca di mezzanotte di Matt Haig: romanzo per decomprimere

23 Agosto 2021
La biblioteca di mezzanotte di Matt Haig: le modalità di lettura di una vita

Considerate le letture con le quali ho iniziato l’anno, La biblioteca di mezzanotte di Matt Haig mi è sembrato un libro adatto per decomprimere il lavorìo cognitivo che determinata letteratura, soprattutto classica, comporta.

È un romanzo che si legge nell’arco di una giornata e che, a prescindere dal momento in cui si decide di iniziare, rappresenta un’interessante via di mezzo per esplorare da quale punto di vista una vita può essere interpretata come filosoficamente perfetta.
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Le case del malcontento di Sacha Naspini: scacchiera di un romanzo

7 Giugno 2021
Le case del malcontento di Sacha Naspini: un noir ben giocato

Le case del malcontento di Sacha Naspini è un libro il cui punto di forza per dare significato alle mosse dei suoi personaggi d’inchiostro sta nel come è predisposta la coralità che lo caratterizza e che toglie il controllo narrativo all’ego di uno o più protagonisti chiamati, per costruire una storia con una sua logica di fondo, ad assecondare o contrastare le vicende narrate.

Lo scenario in cui Le case del malcontento si colloca è quello, dunque, di una scacchiera e la trama, accennata sul retro di copertina, è fornita dai giocatori decisi a non dichiarare né resa, né vittoria, né salvezza.
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Il vento idiota di Peter Kaldheim: memoir di una storia vera

29 Gennaio 2021
Il vento idiota di Peter Kaldheim: sulle tracce di Kerouac

Tratto da una storia vera, Il vento idiota di Peter Kaldheim della Edizioni e/o è il memoir che ho scelto per concludere il ciclo di letture di gennaio.

A convincermi, in questo salto oltreoceano, non è solo il titolo accattivante ispirato da Bob Dylan ma anche il riferimento a Kerouac e al suo On the Road.

Vero o romanzato, del resto, non ha importanza. Ciò che può interessare, in questo memoir, è la storia e il modo in cui Peter Kaldheim racconta, nonostante Il vento idiota che la caratterizza, l’America e le anime perse capaci di inaspettato altruismo.
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Ninfee nere di Michel Bussi: il lato oscuro dell’impressionismo

20 Luglio 2020
Ninfee nere di Michel Bussi: un noir sofisticato e interessante

Dall’America alla Svezia e alla Danimarca, il percorso di esplorazione del thriller si sposta in Francia con le Ninfee nere di Michel Bussi.

Romanzo consigliato da una libraia, la trama è ambientata a Giverny: luogo dove Monet portò ai limiti estremi la sua ricerca della luce e del colore trasformando il piccolo centro normanno in un quadro impressionista permanente e in grado di attrarre le masse desiderose di vivere un’esperienza pittoresca.

La Giverny di Ninfee nere ha però un lato oscuro e una didascalia impressionista da decifrare:

“Acconsento che si instauri il delitto di sognare”.

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Storia della bambina perduta di Elena Ferrante: leggere il quarto libro de L’amica geniale

4 Marzo 2016
Elena Ferrante: Storia della bambina perduta, quarta e ultima parte

Sebbene a malincuore, torno sui miei passi per riflettere su quanto ho incontrato nel corso della lettura della Storia di una bambina perduta. Quando si conclude la lettura di un libro non è mai bello ma,nonostante tutto, profuma di arrivederci. Se invece si conclude la lettura di una saga come quella de L’amica geniale di Elena Ferrante allora non c’è spazio per l’arrivederci ma la malinconia di un addio definitivo è più chiara, definita e concreta che mai.
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