L’approccio di lettura a un libro è diverso dal leggere un post blog o dal guardare un film.
Se leggo un libro il mondo e l’umanità si mostra secondo uno schema definito in precedenza dallo scrittore. Che si tratti di un romanzo o di un saggio, volta conclusa la lettura ci si sente un po’ come quando si trascorre una giornata a parlare con una persona che ci conosce, ci ascolta e ci propone nuovi spunti di riflessione. Chiaro, semplice, trasparente.
Se leggo qualcosa online, invece, l’effetto è opposto. Le immagini delle persone non si susseguono secondo un filo conduttore sviluppato in un film e, in più, si confondono e si contraddicono fra loro. In questo caso si fa fatica a ricostruire il mondo che, comunicato da una moltitudine di voci, diventa un luogo dove il dialogo muore.
Dove sta l’inghippo, nelle parole che usiamo o dalle aspettative che le attribuiamo?