Più o meno in questo periodo, sul blog si torna a parlare dei libri e delle storie finlandesi di Arto Paasilinna.
Sembra quasi una tradizione di lettura e, quest’anno, il romanzo scelto è Piccoli suicidi tra amici.
I pensieri diversi di Ludwig Wittgenstein mi avevano affascinata.
In trasparenza, sembravano raccontare le complessità di una persona provvista di una mente acuta e di una spiccata sensibilità che ha avuto la sfortuna e fortuna di nascere in una famiglia composta da illustri personalità, di quelle che avresti piacere di conoscere senza motivo o intenzioni particolari.
Non sapendo se esiste un romanzo che narri dei Wittgenstein, sia come singoli sia come gruppo sociale e familiare, il racconto di Thomas Bernhard e della sua singolare e particolare amicizia con il nipote dell’illustre filosofo mi sembrava adatto per soddisfare, in parte, questa curiosità di lettura.
Oggi, sul blog, si cambia genere con Al di là delle parole di Carl Safina e si coglie l’occasione di rimanere entro i confini del regno animale e, al contempo, uscire dal tema umanistico che, per quanto variegato e complesso, a volte, annoia.
Prima di motivare le intenzioni che mi muovono a recensirlo, consiglio (quando se ne sentirà il momento) di mollare tutto e leggere questo libro perché merita di arrivare a quante più persone siano in grado (o abbiano desiderio e bisogno) di comprendere cosa c’è al di fuori dell’umanità.
Con L’aria intorno a noi di Tom Malmquist mi sembrava di rimanere sul filone del nero e sue sfumature narrative perché lo considero un genere dal quale non si sa mai cosa aspettarsi.
Tuttavia, con un libro della NN Editore non si è mai sicuri di leggere qualcosa di letteralmente attinente al genere, anche se si ha una buona conoscenza degli elementi e delle dinamiche che servono per collocare un romanzo su uno specifico scaffale tematico.
L.A. Confidential ha attirato la mia attenzione perché mi sembrava un titolo familiare, pur non avendo mai letto nulla di James Ellroy e perché, più che un giallo lo percepivo come un noir.
Il noir, quando non cade nell’orrido e nel grottesco, è un genere che ha un fascino tutto particolare ma, tra le proposte di cui il filone abbonda, è molto difficile riconoscerlo come tale.
Qualsiasi sia il filone di appartenenza, passare da una letteratura umoristica a una narrativa di consumo come Il pettirosso di Jo Nesbø, undicesimo BookDreams22, può essere un buon espediente per svagarsi continuando a leggere.
Comma 22 di Joseph Heller, con parecchi dubbi e perplessità, è il titolo scelto per concludere un programma di letture considerate di genere umoristico.
Letta la premessa dell’autore, però, non sembra affatto un romanzo da ridere ma un libro appartenente a uno dei filoni umoristici più difficili e assurdi da accettare come tali, l’umorismo nero.
Preso atto che non sempre afferro l’umorismo inglese al punto da sganasciarmi dalle risate, ho pensato di informarmi sulle sue origini e caratteristiche leggendo Notizie da un’isoletta di Bill Bryson.
Si tratta di Un viaggio in Gran Bretagna che l’autore intraprende prima di tornare in patria, negli Stati Uniti, dopo vent’anni di assenza…
Una visita guidata di Alan Bennett è il primo dei titoli scelti per aprire un nuovo ciclo di letture considerate umoristiche, adatte a rallegrare un po’ lo stato d’animo di lettori concreti, seriosi e tendenzialmente inclini alla malinconia.
È un libretto di poche pagine che dovrebbe guidare il visitatore alla scoperta del mondo dell’arte e della sua “bellezza”.