Il talento di Paul Nash è un romanzo di Tom Drury che mi ispirava perché, fin dalla copertina, predispone il lettore ad aspettarsi una storia fantasiosa, eclettica, difficile da interpretare ma a suo modo (e proprio per questo motivo) divertente.
È veramente così?
Il talento di Paul Nash e lo stile di Tom Drury
Paul Nash ha cambiato nome e vive con la moglie Mary in un alberghetto in rovina ma ancora, miracolosamente, in attività, situato a Vertige, una località sperduta nelle Ardenne, in Belgio.
È una coppia in esilio da quando Paul ha accettato di fare da spia sulle attività illecite e illegali alle quali lui e la moglie si dedicavano su commissione di Carlo “Tenaglia” Record, boss della malavita a Providence, negli Stati Uniti.
Inseriti nel sistema protezione testimoni, Paul e Mary hanno assunto una nuova identità che però non è sinonimo di una vita diversa o migliore. Colta la differenza, la coppia si separa.
Paul, pur di sbloccare una situazione di stallo esistenziale, decide di tornare in America e rischiare di essere riconosciuto e ucciso dai criminali per i quali lavorava.
Mary, delusa da relazioni sentimentali incerte e fallimentari, preferisce rimanere in Europa e ricostruire una sua indipendenza, materiale e, soprattutto, emotiva.
La separazione, anticipata dalla narrazione di come si sono conosciuti e poi sposati, cambia il ruolo di Paul Nash.
Da contabile della mala diventa un buon reporter, si trasferisce in un cottage affacciato sul lago di Ashland, diventa il nuovo vicino di casa di Loom e l’amante della consorte di questi, Alice, mentre convive con lo spirito di Linda Tallis, ex insegnante morta suicida che non avrà l’anima in pace fino a quando il suo vivo coinquilino non scoprirà che fine abbia fatto la figlia Kim, portata via dal padre poco dopo la disgrazia.
L’impressione che si ha della trama appena sintetizzata e dello stile di Tom Drury è che Il talento di Paul Nash nasca dalla capacità di far sembrare normale e ordinario un romanzo che racconta molteplici storie che scollegate e collegate diversamente lo rendono caotico, strano e molto coerente alla definizione di eclettico.
Attraversando i circoli e circoletti che girano attorno alle solite tematiche che rendono l’America quella che è si ha anche la costante sensazione di muoversi in tondo, seguendo una narrazione priva di punti di riferimento e di direzioni in cui le vite e le vicende dei personaggi fluttuano in luoghi dove si ripetono le situazioni ma variano le relazioni cambiando la forma di un romanzo che si percepisce (tutto insieme) logico, illogico e atemporale.
Né povero né ricco, proveniente da una famiglia della media borghesia e alla soglia dei quarant’anni, Paul Nash ha tutti gli elementi per essere identificato come un personaggio ordinario, con un destino prefissato che sfugge al lettore perché l’autore omette tutto ciò che può dare una struttura e un ordine alla trama complessiva e, in fondo, è così.
Ciò che non è ordinario, inoltre, è il modo in cui il protagonista affronta situazioni raccontate in modo surreale ovvero senza porsi alla vita come un attore tragico. È un talento non da poco, Il talento di Paul Nash.
In un libro puntellato di paradossi che non seguono le tempistiche di causa ed effetto, in fuga da qualsiasi definizione e soluzione narrativa e che corre il rischio di perdere nessi per strada, Tom Drury crea un romanzo in cui davvero “l’aria sembra piena di tempo” e dove “il presente è l’unica cosa che conta, il passato un preludio comico e il futuro una diceria organizzata“.
Disorientante, eclettico e difficile da interpretare cercando in esso una morale univoca, Il talento di Paul Nash di Tom Drury è, per questi motivi, un romanzo divertente perché, nonostante tutto quello che accade, l’unica cosa che non va perduta è l’animo e il desiderio di rimanere in movimento, a qualsiasi bivio. 😉
Autore: Tom Drury
Titolo: Il talento di Paul Nash
Titolo originale: The Black Brook
Traduzione: Serena Daniele
Casa editrice: NN Editore
Pagine: 354
Pubblicazione: marzo 2022
Prezzo di copertina: € 20
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