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Una visita guidata di Alan Bennett: l’umorismo nell’arte

10 Giugno 2022
Una visita guidata di Alan Bennett: lettura da ridere o sorridere?

Una visita guidata di Alan Bennett è il primo dei titoli scelti per aprire un nuovo ciclo di letture considerate umoristiche, adatte a rallegrare un po’ lo stato d’animo di lettori concreti, seriosi e tendenzialmente inclini alla malinconia.

È un libretto di poche pagine che dovrebbe guidare il visitatore alla scoperta del mondo dell’arte e della sua “bellezza”.

Una visita guidata di Alan Bennett: lettura da ridere o sorridere?

Alan Bennett è un attore e drammaturgo inglese noto per le sue commedie leggere e divertenti che, nel 1993, è stato insignito della nomina di trustee della National Gallery con l’importante incarico di rappresentare il lavoro di valorizzazione delle opere che la prestigiosa istituzione conserva fin dal 1824, anno della sua fondazione.

Scritto, come ho avuto modo di constatare nell’immediato, con un font molto piccolo, Una visita guidata inizia prendendo di mira un noto storico dell’arte americano specializzato nella collezione e nella stima di opere del Rinascimento per poi portare il discorso sul concetto sul quale ci si basa per parlare dei prodotti artistici come un qualcosa che suscita emozioni improvvise, estatiche e travolgenti in chi, per la prima volta e senza saper nulla sulla loro storia, li guarda.

In genere, è pensiero comune credere all’opinione di Walter Pater (mentore dello storico dell’arte sul quale il trustee scherza) quando dice che:

“[…] tutta l’arte aspira alla condizione della musica”.

Aforisma che Alan Bennett mette da parte preferendogli quello in cui E. M. Forster dichiara:

“Solo quello che vedi con la coda nell’occhio ti tocca nel profondo”.

Seguendo le sfumature date dal pensiero alla base di questa massima, Una visita guidata permette al lettore di guardare i dipinti citati e conoscere le dinamiche del mondo dell’arte con una leggerezza tale da predisporre gli animi:

  • a interrogarsi sul cosa e perché l’arte ha valore per chi la conserva, la valorizza e la fruisce;
  • a riflettere sulle emozioni che, in effetti, vengono evocate quando si discute di preferenze e senso estetico tra artista, opera, committenti e fruitori:
  • a ragionare se è giusto o meno pagare il biglietto d’ingresso per vedere qualcosa il cui valore non può essere misurabile se non in base al livello di sensibilità adottata per comprenderlo.

Sempre seguendo quelli che paiono pensieri non scritti e che a me sembrano dettagli che si colgono di sfuggita tra le righe del testo, è piacevole leggere il come Alan Bennett analizza i motivi che lo inducono a preferire alcuni quadri rispetto ad altri e a cercare i collegamenti tra le immagini esposte alla National Gallery e quelle visualizzate, in gioventù, nei film degli anni Trenta e Quaranta e che, di fatto, hanno influito sulla sua formazione individuale e, di conseguenza, anche sul modo che ha la collettività di fruire dell’arte in genere.

I discorsi di Una visita guidata sono complessi. È più semplice leggerne che scrivere qualche opinione o impressione a riguardo. Tuttavia, c’è una cosa che di questo libretto mi ha lasciata perplessa.

Sul retro di copertina si dichiara che è una narrazione che porta i lettori a ridere senza freni ma questo effetto, personalmente, non l’ho rilevato.

Sarà che l’umorismo inglese non è particolarmente nelle mie corde ma, ad ogni modo, Una visita guidata di Alan Bennett è una lettura che fa sorridere e, se non rallegra, ha il pregio di darti lo spazio necessario per gustare l’arte con colta leggerezza e a credere che gli obiettivi fissati dal trustee siano stati raggiunti con ammirevole disinvoltura. 🙂

Autore: Alan Bennett
Titolo: Una visita guidata
Titolo originale: Going to the Pictures
Traduzione: Andrea Di Gregorio
Casa editrice: Adelphi
Collana: Biblioteca minima
Pubblicazione: 2008
Pagine: 43
Prezzo: € 8

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