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Il ristorante dell’amore ritrovato di Ito Ogawa: un romanzo coinvolgente

8 Aprile 2022
Il ristorante dell'amore ritrovato di Ito Ogawa: un romanzo coinvolgente

Il ristorante dell’amore ritrovato di Ito Ogawa è il secondo libro da calendario letterario ma, a differenza del romanzo di Clara Reeve, la citazione che mi aveva affascinata è sfumata via dalla memoria nel momento stesso in cui ho cominciato a leggere questa storia lieve, intensa e coinvolgente.

Il ristorante dell’amore ritrovato di Ito Ogawa: come si arriva a un finale che scioglie il cuore

Ringo ha venticinque anni ed è stata lasciata dal fidanzato indiano incontrato sul retro del ristorante turco dove lavora part time.

Il fatto di per sé non è particolarmente fuori dal comune.
È risaputo che anche le più grandi storie d’amore, ad un certo punto, finiscono.

Il modo con cui Ito Ogawa cattura l’attenzione di lettura però è insolito.
In seguito alla rottura di una relazione sentimentale e spirituale ci sono pianti, urla, strepiti e lotte per la spartizione di beni e affetti, recriminazioni e implorazioni. Tutto questo, nelle prime pagine del libro, non accade. Ciò che resta sono solo le chiavi dell’appartamento sul pavimento di un contesto completamente svuotato.

L’ex, oltre al suo, ha portato via anche ciò che non gli appartiene: arredi, strumenti di lavoro, risparmi personali di Ringo. L’unico oggetto che si salva è il nukadoko della nonna, la donna che le ha insegnato a cucinare con e per amore e che, per come viene descritta, ricorda molto Un’estate con la strega dell’Ovest di Kaho Nashiki.

Preso atto della situazione in cui si trova improvvisamente, Ringo perde la voce senza essere affetta da una vera e propria afasia ed è costretta a tornare a casa, in un paesino di montagna, dopo dieci anni di assenza e distanza dalla madre, titolare di un locale equivoco chiamato lo Snack Amur.

La protagonista non voleva tornare indietro ma il dolore che prova è troppo alto per fare diversamente.
Sapendo che il luogo natio, per quanto sperduto e isolato, è ricchissimo di ingredienti freschi e di prima qualità e che ha la tecnologia necessaria per ordinare materie pregiate non reperibili all’interno della bolla narrativa realizzata dall’autrice, Ringo si affida alla cucina e alle sue abilità per tornare a vivere aprendo Il Lumachino, Il ristorante dell’amore ritrovato.

“Io e il mio ristorantino eravamo già un’anima e un corpo.
Una volta entrata nel guscio non ne sarei più uscita, perché quello era per me l’unico luogo dove vivere in pace”.

L’attività nasce a due passi dallo Snack Amur, con il consenso della tanto disprezzata madre e con l’aiuto e il sostegno dell’unico amico rimastole, Kuma-san.

Per prenotare è necessario seguire una procedura molto elaborata perché l’unico tavolo disponibile è riservato per lo più alle coppie, o comunque, alle persone che hanno un dolore irrisolto o un desiderio da esprimere per gustare la felicità e il lato dolce del vivere.

Senza che Ringo pronunci a voce una sola parola, Il ristorante dell’amore ritrovato comincia a farsi conoscere e a essere riconosciuto come un luogo in cui avvengono dei piccoli, meravigliosi miracoli.

La relazione più importante, quella tra madre e figlia, continua tuttavia a mantenersi freddo e distaccato e le speranze che la protagonista recuperi la voce sembrano destinate a svanire del tutto.

L’ingrediente rivelatore, quello che permetterà di rendere con la giusta intensità devozione filiale e amore materno, verrà aggiunto solo nelle ultime pagine amalgamandosi perfettamente e con estrema delicatezza agli equilibri interiori che Il ristorante dell’amore ritrovato crea sapientemente scegliendo un andamento e uno stile narrativo lento e costante, paziente e sensibile.

Scoperto il motivo per cui il rapporto della protagonista con la madre si è deteriorato al punto da essere percepito guasto e irrecuperabile si legge come e perché diventa importante, per la riuscita del romanzo, scongelare ciò che serve per compiere un ultimo miracolo, la vera specialità della casa e della storia di Ito Ogawa, e farlo confluire in un finale che scioglie il cuore (e le ghiandole lacrimali).❤️

Autrice: Ito Ogawa
Titolo: Il ristorante dell’amore ritrovato
Titolo originale: Shokudô Katatsumuri
Traduzione: Gianluca Coci
Casa Editrice: Neri Pozza
Collana: Beat Bestseller
Pubblicazione: ottobre 2019
Pagine: 190
Prezzo di copertina: € 12.50

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