L’ultima volta che lessi qualcosa di Doris Lessing mi parve di aver incontrato uno stile di scrittura e un modo di narrare sobrio e deciso, dettagliato ma non frivolo né ameno.
Quando però ho visto la copertina di Gatti molto speciali ho avuto delle impressioni contrarie e, attratta dal misterioso dialogo tra felino e scrittrice, ho chiesto il libro in prestito.
Gatti molto speciali di Doris Lessing: momenti umani e felini
L’inizio di Gatti molto speciali è traumatico e Doris Lessing non toglie nulla per edulcorare l’effetto crudele, feroce e spietato proveniente dalle prime pagine dedicate al periodo dell’infanzia e alle prime interazioni con i protagonisti del romanzo.
Circondata da falchi, serpenti e gatti, domestici e selvatici, l’autrice racconta molteplici episodi, molti problematici e spesso risolti in modo drammatico.
Ciò che traumatizza non sono tanto le pratiche messe in atto per mantenere gli equilibri necessari alla sopravvivenza e alla coesistenza di famiglie e colonie feline ma la momentanea ribellione materna a farsi carico di tale compito portando, di conseguenza, al disperato gesto paterno di sostituirsi ad essa e alle sue mansioni regolatrici. In seguito a questo e ad altri episodi, l’autrice spiega che dovrà attendere l’età adulta prima di comprendere i genitori e tornare ad affezionarsi ai gatti come le era accaduto, per la prima volta, a tre anni, perché aveva compreso che:
“I gatti non avevano posto in un’esistenza trascorsa muovendo sempre da una casa all’altra, da una stanza all’altra. Un gatto ha bisogno di una casa tanto quanto ha bisogno di una persona da fare sua. E così fu solo venticinque anni più tardi che nella mia vita ci fu posto per un gatto”.
Un posto nel quale affluiscono con naturalezza e senza possibilità di replica o cambi di percorso:
- l’aristocratica gatta grigia dallo splendido manto, simile a quello di un leopardo, fine cacciatrice e madre disastrosa;
- la domestica gatta nera, capace di attendere la morte mettendosi in posa come un guerriero e di dedicarsi alla cura dei suoi gattini senza mai dare il minimo segno di cedimento o di stanchezza;
- il vecchio gatto malandato, Rufus, e il suo modo di guadagnarsi un posto nella gerarchia felina nella casa scelta come rifugio per i suoi vagabondaggi.
All’interno della struttura del romanzo, anch’essa distribuita in tre parti come tre sono sostanzialmente i Gatti molto speciali della storia, si intrecciano le modalità di comunicazione che essi adottano per interagire e relazionarsi tra loro e con l’umanità immergendo il lettore in tanti piccoli momenti che riflettono le similitudini e le diversità con cui questi due regni esistenziali, animale e umano, si accostano l’uno all’altro.
È un romanzo in cui Doris Lessing, fedele al suo stile, osserva e viene osservata senza smussare lo spirito critico che ne caratterizza la voce narrante che, quando esprime un giudizio, non è mai definitivo e viene comunque mediato richiamando ricordi di esperienze vissute da bambina.
Tutto quello che si apprende in merito a questi Gatti molto speciali e al loro linguaggio è materiale utile per permettere all’autrice di indagare, attraverso altre prospettive, le tematiche che più le stavano a cuore nel tentativo di sciogliere i dilemmi sociali inerenti il vivere e le regole del vivere insieme e, nel complesso, chiarire quali fossero i doveri e i diritti di una sana ed equilibrata società civile.
Complesso e variegato Gatti molto speciali è anche un modo molto elegante e raffinato per parlare di sé, della propria umanità e dei sentimenti, anche contraddittori, che si provano quando si instaura un legame con un felino o si fanno delle scelte che condizioneranno pesantemente il destino e la coabitazione tra specie.
In questo romanzo, inoltre, si ritrova un modo di scrivere che rimane aderente alla natura sobria, senza fronzoli e spesso aspra della letteratura di Doris Lessing ma si scopre anche una flessibilità stilistica capace di muoversi con leggerezza all’interno e all’esterno del testo e di integrarsi alla natura dei gatti e allo studio costante del loro linguaggio.
Alla fine, Gatti molto speciali si rivela un lascito unico con cui l’autrice scrive e comunica il modo che ella stessa aveva di amare la tanto criticata umanità per la quale scriveva e alla quale voleva assegnare un posto e un linguaggio dove potesse stare, vedersi e comprendersi con e anche senza i suoi simili.
Questo libro è un po’ come un gatto. Ha un fascino che attrae, graffia e, anche se a volte lascia qualche vuoto, leggerlo è predisporre l’animo a entrare in uno stato di grazia molto ameno, simile al momento di intimità e connessione profonda ritratto in copertina. 🙂
Autrice: Doris Lessing
Titolo: Gatti molto speciali
Titolo originale: Particularly Cats
Traduzione: Maria Antonietta Saracino
Casa editrice: Feltrinelli/Universale Economica
Pubblicazione: VII° edizione, aprile 2018
Pagine: 167
Prezzo di copertina: € 8.50
No Comments