Tra i libri regalati per trascorrere l’estate con storie ad alta tensione, avvincenti e non troppo impegnativi, La serie di Oxford di Guillermo Martínez è il più lontano possibile dalle scelte di lettura che, di solito, propongo su questo blog.
Si tratta di un giallo, un genere letterario che non amo particolarmente e che è scritto, dulcis in fundo, seguendo la logica e lo stile di una disciplina che amo ancor meno, la matematica.
Dato che non c’è un elemento che si adatti alle mie abitudini di lettura, le premesse sono ideali per leggere un giallo matematico e fare la somma delle impressioni che ne ho tratto.
La serie di Oxford di Guillermo Martínez: semplice, logico, lineare
Un giovane e brillante matematico che ha appena conseguito il dottorato di ricerca a Buenos Aires coglie l’opportunità e l’invito di stabilirsi ad Oxford, luogo del quale registrerà subito le differenze climatiche, culturali e sociali che lo distinguono dal contesto latino dal quale proviene.
In Inghilterra la primavera è molto più fredda di quella argentina e la pensione che ospiterà la voce narrante, gestita da Mrs Eagleton e dalla nipote Beth, segue regole di accoglienza standard, che non fanno sentire né benvenuto né indesiderato l’ospite del momento.
Il racconto di Guillermo Martínez segue uno stile di scrittura a metà tra una lettera testamentaria e una relazione di carattere scientifico che riporta i fattori che hanno determinato La serie di Oxford e i delitti impercettibili di cui parla.
Inquadrata come una donna intelligente con, alle spalle, un passato fintamente rocambolesco per via delle attività svolte durante la Seconda Guerra Mondiale, Mrs Eagleton trascorre le giornate giocando a scarabeo ed è la prima delle vittime designate per far entrare in scena l’insigne e celebre matematico Arthur Seldom il quale, assieme alla voce narrante, si rende disponibile a indagare su un caso di omicidio che si vuole presentare come una sfida puramente intellettuale.
Chi ha ucciso Mrs Eagleton? Quale sarà il prossimo della serie? Perché le morti devono sembrare il più possibile naturali, al punto da passare inosservate se non preventivamente segnalate attraverso misteriosi messaggi in codice? Sono le domande su cui si basa un giallo che si mantiene tale fino alla fine incanalando la concentrazione del lettore più sulle teorie e sulle congetture logico-matematiche espresse che sulle parole collocate per dare realismo formale ai dialoghi (pochi ed essenziali) che si svolgono nel libro.
Il modo in cui è condotta La serie di Oxford è affascinante proprio per come le elucubrazioni dei personaggi vengono impiegate per costruire una narrazione semplice, logica e lineare. Appassionante sul piano mentale, la storia di Guillermo Martínez è deludente e inconsistente su quello emozionale perché non concepisce l’intuizione e, anzi, la limita come se fosse un elemento di disturbo e del tutto superfluo per arrivare alla soluzione corretta.
Alla brevità del romanzo non corrisponde, inoltre, una scorrevolezza di lettura perché strutturato esclusivamente sui metodi e sulle astrazioni dei personaggi che, nei ragionamenti, limitano anche la fantasia e la capacità del lettore di ricostruire gli avvenimenti per formarsi un quadro di sospetti e di opinioni da verificare seguendo una pista parallela.
In un certo senso, l’impressione di lettura è pari a quella del collega russo della voce narrante quando vede di sfuggita i simboli disegnati da Seldom alla lavagna mentre sta cercando di predire chi e quante saranno le vittime su cui si basa La serie di Oxford.
Confesso, ci ho messo una settimana per leggere le scarne 200 pagine di Guillermo Martínez. E questo non solo perché è un giallo che, di norma, non rientra nei miei gusti di lettrice ma perché è strutturato secondo un’estetica per la quale non mi sono mai sentita particolarmente portata e che non mi compete, quella matematica appunto. Ciò nonostante, non posso negare che è stata una sfida di lettura molto interessante perché, a suo modo, dimostra la teoria in cui si afferma che un crimine non è mai di natura intellettuale, anche quando lo si vorrebbe interpretare come tale.
Bello, non appassionante ma, a chi piace il genere, La serie di Oxford di Guillermo Martínez è un giallo matematico, tutto sommato, valido e convincente. O no? Tu, che ne pensi? 🙂
Autore: Guillermo Martínez
Titolo: La serie di Oxford
Titolo originale: Crímenes imperceptibles
Traduzione: Jole Da Rin
Casa editrice: Mondadori
Collana: Oscar Bestsellers
Pagine: 187
Pubblicazione: maggio 2008
Prezzo: € 9.00
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