La sposa del mare di Amity Gaige è il primo libro sul quale ho indirizzato le mie curiosità di lettura per le proposte firmate NN Editore.
È un romanzo problematico che, fin dalla copertina, rende bene l’idea dell’oscillante sensazione che si ha quando si segue il ricordo dell’infanzia, quando bastava un tuffo in acqua per diventare il mare, senza le barriere con le quali la vita adulta poi si scontra.
La sposa del mare di Amity Gaige: una famiglia alla deriva?
La prima cosa che colpisce del romanzo di Amity Gaige, tanto quanto la luce riflessa dall’acqua ferisce gli occhi e la vista, è il segnalibro e la citazione scelta per identificare La sposa del mare.
“Al mare non importa chi sei”.
In questo modo chi legge entra nell’ottica di una famiglia americana, classica e standard, che quasi all’improvviso decide di intraprendere un viaggio in barca.
“Ed è stato in quel momento che ho pensato per la prima volta che avremmo potuto farlo. Che la barca avrebbe fatto bene ad entrambi. E che avrei potuto davvero realizzare il sogno che mi portavo dietro da quando avevo quindici anni.
Al mare non importa chi sei.
Mi sembrava un’ottima idea.
Juliet non piace a tutti.
Ma pensai che Juliet e il mare sarebbero andati d’accordo”.
L’equipaggio in fuga dai problemi e dalle contraddizioni della terraferma è composta:
- dal capitano Michael Partlow, capofamiglia e impiegato aziendale che, adattatosi fin dall’infanzia al pensiero comune su politica, storia e attualità, esprime un sempre più incessante bisogno di libertà;
- dal primo ufficiale Juliet, moglie e madre con un passato doloroso e complicato alle spalle che, indaffarata a procrastinare la sua tesi di dottorato sulla poetessa femminista e suicida Anne Sexton, si rifiuta di ammettere la depressione che influenza e controlla il bisogno di fidarsi delle persone che ama e che nasce dal non essere stata creduta quando questo patto è stato tradito;
- dal nostromo Sybil Partlow, la vivace, creativa e riflessiva primogenita della coppia Michael e Juliet e dal mozzo George, altrimenti detto Pasticcio, di anni due.
Il diario di bordo del capitano e le poesie del primo ufficiale cercano, a modo loro, di smentire la convinzione comune, radicata in profondità e indietro nel tempo, che l’unica storia d’amore realistica possibile tra uomo e donna sia come quella tra Narciso ed Eco.
“[…] Narciso amava il proprio riflesso. Non voleva più parlare con nessuno, ma solo fissare se stesso. Ed Eco cercava di parlare con lui, ma non riusciva a esprimere parole proprie. Poteva solo ripetere quello che dicevano gli altri. Tuttavia erano destinati a stare insieme per sempre. Senza capirsi”.
Anche se le due metà sono destinate a non appartenersi mai del tutto, il matrimonio di Michael e Juliet racconta, invece, una versione diversa della storia mostrando la lotta ingaggiata dai due per non arrendersi e per comprendersi quanto serve per inseguire insieme un ideale di libertà e di felicità che l’orizzonte sposta sempre più lontano, al limite della separazione.
In La sposa del mare i bambini sono innocenti perché non sanno dei trascorsi traumatici che hanno avvicinato i genitori e non sono motivo di colpa o di responsabilità nelle difficoltà affrontate per tenere unita una famiglia.
“Siamo programmati per gli inganni e i tradimenti, ma continuiamo a sperare che coloro che amiamo vivranno vite innocenti, al riparo dai pericoli”.
Sybil e George alias Pasticcio si godono la vita in barca. Sono mediamente felici e grati per tutte le esperienze che il mare offre loro malgrado i momenti di tensione che obbligano i genitori a comunicare e a litigare ma che, tuttavia, non sono poi così differenti o insoliti rispetto alle tempeste che, se l’equipaggio non si dimentica di collaborare, possono essere superate senza complicazioni.
C’è tuttavia un fatto, un trauma grave e una mancanza che costringe La sposa del mare a tornare sulla terraferma, a riprendere contatto con la realtà abbandonata per l’orizzonte. Un accadimento che suona come un fallimento e che Amity Gaige centellina e distribuisce sulle parti utilizzate per strutturare il dialogo letterario che compone il romanzo, il diario di bordo di Michael e le riflessioni nell’armadio di Juliet.
Nonostante l’impressione di essere continuamente portati alla deriva da venti favorevoli o contrari La sposa del mare è un libro decisamente acuto e appassionante e che si rivela tale per l’abilità con cui modera i contrasti senza privare i personaggi del bisogno sconfinato che hanno di libertà, fiducia e amore perché, come al mare e ai bambini, non importa se una storia raccontata è reale o meno ma è basilare che sia in grado di condursi in direzioni che non facciano sentire chi le vive solo o, abbandonato.
Bello e problematico, confuso e cristallino, felice e triste, La sposa del mare di Amity Gaige è […] e, va bene così. 🙂
Autore: Amity Gaige
Titolo: La sposa del mare
Titolo originale: Sea Wife
Traduzione: Laura Noulian
Casa editrice: NN Editore
Pubblicazione: marzo 2021
Pagine: 350
Prezzo: € 18.00
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