La parte di Guermantes, al pari delle passeggiate di Combray, continua a seguire intuizioni, impressioni e memorie che Marcel Proust comincia a definire All’ombra delle fanciulle in fiore quando il Narratore si allontana, sconvolto ed emotivamente provato, Dalla parte di Swann.
I sogni e i desideri del protagonista del terzo romanzo Alla ricerca del tempo perduto trovano qui, dopo un lungo percorso di apprendimento dei modelli di comportamento e delle distinzioni vigenti in società, un parziale compimento di un percorso di ascesa verso le classi più elevate.
Proust e La parte di Guermantes: sintesi e impressioni
La famiglia del Narratore si trasferisce in casa Guermantes indicando al lettore che, nel frattempo, vi è stato un salto di livello che induce il giovane borghese a spostare l’oggetto delle sue fascinazioni e fantasticherie verso la duchessa di Guermantes, nata principessa Des Laumes e amica cara a Swann, incontrata a teatro a una seconda interpretazione della Berma in Phèdre.
La parte di Guermantes I
All’Io del Narratore, incantato dal fior fiore dell’aristocrazia francese riunitasi a un evento artistico e mondano, si collegano le informazioni e i contatti appresi a Balbec.
Si rafforzano e, non senza intenzione, i legami con Françoise, la domestica che indirettamente gli fornisce un’immagine più chiara di sé stesso anche dal punto di vista degli altri e con Robert Saint-Loup, l’aristocratico amico imparentato alla casata Guermantes e militare di stanza a Doncières con il quale, inoltre, condividerà pensieri e opinioni che saranno impiegati per formulare un prontuario individuale e collettivo da consultare mentalmente per fissare i modelli in uso in ambienti diversi e apparentemente inconciliabili fra loro.
In caserma il Narratore darà ascolto alla visione che gli uomini suoi coetanei hanno del mondo delle idee, di un certo tipo di letteratura, delle disparità sociali e dei giochi di potere che si determinano tra uomini di ceto elevato e donne di facili costumi. A questa visione pubblica della realtà interna ed esterna a quella militare si infiltrano discorsi, convinzioni e pregiudizi nazionalisti e antisemiti che, per contrasto, emergono con il caso Dreyfus, argomento di discussione anche nel salotto di Madame de Villeparisis che, per quanto a margine, continua a mantenere saldo il suo ruolo di esponente della vecchia aristocrazia francese.
La presenza del Narratore in quello che è un punto di congiunzione tra i personaggi più o meno noti incontrati nei precedenti volumi è motivata dal desiderio di accedere alla nuova aristocrazia simboleggiata, invece, dalla duchessa di Guermantes e, nell’attesa di realizzare tale obiettivo, raccoglie i molteplici dettagli e le sfaccettature della politica francese osservando Bloch intento a parlare con Norpois per capire la verità sul caso Dreyfus e il comportamento contraddittorio che il barone di Charlus adotta nei confronti della realtà che lo circonda.
Le conversazioni udite ai margini del percorso narrativo delineato con La parte di Guermantes e che hanno il caso Dreyfus come punto di contatto, si ripercuotono anche nelle discussioni tra domestici segnalando, al lettore, fino a che punto il dubbio sull’innocenza o sulla colpevolezza di Dreyfus abbia scosso e movimentato l’inclinazione a esprimere ciascuno la propria opinione, anche al di fuori della realtà che le compete.
Vien voglia di leggere L’assommoir di Émile Zola che, peraltro, Proust non dimentica di menzionare ma che verrà messo da parte per via di un fatto che sospende il processo esperienziale che il Narratore sta affinando.
La parte di Guermantes II
La nonna del Narratore si ammala e ciò la conduce alla funerea conclusione della sua esistenza. Al trauma della perdita segue, con sconcerto del Narratore, un cambio di atteggiamento di Albertine e della duchessa di Guermantes.
“Quando mi ritrovai da solo a casa mia […] mi dissi che la nostra vita sociale è, come l’atelier di un artista, piena di abbozzi abbandonati nei quali abbiamo creduto, per un istante, di poter fissare il nostro bisogno di un grande amore; ma non considerai che, a volte, se l’abbozzo non è troppo remoto, ci può accadere di riprenderlo per farne un’opera affatto diversa e, addirittura più importante, forse, di quella inizialmente progettata.”
Tale cambiamento, velocizzato con la morte dell’amata nonna, dischiude nel Narratore nuove speranze e possibilità di soddisfare le sue ambizioni, sociali e sentimentali, che nella prima parte rimanevano vaghe e distanti. Possibilità che però, una volta inserito nella cerchia della duchessa di Guermantes, non si rivelano all’altezza delle aspettative anche se lo istruiscono ulteriormente sulle contraddizioni e sulle rivalità intellettuali, relazionali e comportamentali della classe aristocratica più chic della società.
“Ma era soprattutto in negativo che l’intellettualità si faceva sentire. Se il coefficiente necessario d’intelligenza e di fascino diminuiva gradatamente con l’elevarsi del rango di chi desiderava essere invitato dalla duchessa, fino ad approssimarsi a zero quando si trattava delle principali teste coronate, in compenso, più si scendeva sotto il livello regale e più il coefficiente s’elevava.”
La parte di Guermantes si fa via via più noiosa e complessa da seguire per il lettore mentre, il Narratore in cerca di piacere estetico, si adatta al contesto e si concede alla curiosità storica che le conoscenze genealogiche divulgate in casa della duchessa ispirano.
“Gli spazi della mia memoria si coprivano dunque, a poco a poco, di nomi che ordinandosi, componendosi gli uni rispetto agli altri, annodano fra loro relazioni sempre più numerose, imitavano quelle opere d’arte compiute dove non c’è un solo tocco isolato, dove ogni parte riceve via via dalle altre la sua ragione d’essere così come impone loro la propria.”
Il Narratore, interiorizzati in questo modo gli esponenti del fior fiore della mondanità parigina, ne segue il flusso esteriore per distrarsi dal dolore causato dalla morte della nonna fino a quando non riceve un invito dalla principessa di Guermantes e che, conscio del suo posto sociale come borghese e della sua visione non particolarmente interessante di sé, teme sia un falso.
La narrazione scelta per La parte di Guermantes, sul finale, si fa più cauta e attenta a quegli aspetti, non meno essenziali per descrivere la realtà proustiana, che per convenzione vengono occultati o lasciati passare inosservati. Aspetti che però saranno utili per far ricomparire l’immagine apparentemente dimenticata di Swann e per preparare Narratore e lettore al chiarimento riguardo la vera natura del barone di Charlus e che sarà approfondita in Sodoma e Gomorra, quarto volume Alla ricerca del tempo perduto.
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