Con All’ombra delle fanciulle in fiore di Marcel Proust si prosegue nella scomposizione e nella ricostruzione della memoria iniziata Dalla parte di Swann secondo la sequenza narrativa che orienta il Narratore Alla ricerca del tempo perduto e condivide, con il lettore, gli effetti e le impressioni assimilati in contesti esterni a quello familiare.
Proust All’ombra delle fanciulle in fiore: sintesi e impressioni
Il Narratore preadolescente ritorna, con All’ombra delle fanciulle in fiore, a Parigi.
Il secondo romanzo Alla ricerca del tempo perduto, questa volta, è suddiviso in due parti: Intorno a Madame Swann e Nomi di paese: il paese.
Intorno a Madame Swann
Intorno a Madame Swann è quella parte in cui ai pregiudizi e alle impressioni infantili del Narratore si aggiungono le fantasticherie e le suggestioni ispirate dall’arte e dal mondo teatrale che intensificano il desiderio personale di conoscere Gilberte e coltivare con essa un’amicizia unica ed esclusiva, diversa da quella riservata a Bloch, compagno di studi di origine ebrea.
L’interesse e il desiderio di assimilare in un mondo ideale al Narratore il teatro e Gilberte si carica delle nozioni carpite, più o meno consapevolmente e con intenzione, dai collegamenti in comune con la sua famiglia e quella di Swann.
“Eccettuato qualche analfabeta, sia del popolo che delle classi elevate, per cui la differenza dei generi è lettera morta, quel che avvicina non è la comunanza delle opinioni, ma la consanguineità delle intelligenze.”
Tale distinzione nelle relazioni sociali, seppur intuita, non appare ancora particolarmente chiara al Narratore preadolescente intento a decifrare la natura di Gilberte e del suo rapporto con la madre e a capire fino a che punto il Bergotte reale è coerente con l’immagine estrapolata attraverso la lettura dei libri tanto amati a Combray. Il Narratore, inoltre, si impegna ad isolare tali immagini abbozzate con quelle in fase di definizione del dottor Cottard, chiamato a curare le sue nevrastenie e di Norpois, diplomatico consultato per valutare quale tipo di carriera – politica, mondana o letteraria – sia più adatta alla sua sensibilità.
La visione sociale d’insieme della prima parte di All’ombra delle fanciulle in fiore si fa però sempre più confusa e stressante per il Narratore che cerca di distrarsi coltivando la fascinazione per il teatro e il proposito di poter vedere dal vivo il talento, assoluto e folgorante per il pubblico, della Berma (Sarah Bernhardt) in Phèdre.
La molteplicità delle variabili registrate nei bouquet sociali che Swann tanto si diverte a comporre in presenza e in assenza dei mondi attraversati prima e dopo il suo matrimonio con Odette, sono una costante fonte di sollecitazioni che acuiscono il senso critico ed estetico del Narratore ma anche una delle subdole cause che determinano l’allentamento e la rottura, accompagnate da Madame Swann, del legame sentimentale con Gilberte.
Alla rottura alla quale consegue, per come si chiude la prima parte assegnata All’ombra delle fanciulle in fiore, un crollo dei fragili equilibri del Narratore e il motivo per cui egli fuggirà, in compagnia della nonna, da Parigi a Balbec.
Nomi di paese: il paese
Il disastroso epilogo delle prime fantasticherie amorose e intellettuali del Narratore comporta altre fantasticherie su come sarebbe stata la sua vita e la sua esistenza se non fosse stata soggetta alle abitudini che, di fatto, ne compongono pensieri e comportamenti.
In un primo momento del soggiorno a Balbec, il Narratore, ancora debole e malato, non può e non riesce a negarsi di registrare, ossessivamente, le impressioni provate fuori casa e le percezioni sul moto del tempo connesso all’immobilità di spazi non familiari e che, ai suoi occhi, appaiono comunque affascinanti.
“Purtroppo quei luoghi meravigliosi che sono le stazioni da cui si parte per destinazioni remote sono anche luoghi tragici dove, mentre si compie il miracolo grazie al quale paesi che esistevano solo nel nostro pensiero diventeranno i paesi in cui vivremo, per la stessa ragione dobbiamo rinunciare, uscendo dalla sala d’attesa, a ritrovare nell’immediato futuro la camera familiare dove ancora ci trovavamo fino a pochi minuti prima.”
In un crescendo di sensazioni claustrofobiche e angoscianti il Narratore si attacca ancora di più alla sua compagna di viaggio, prima confidente delle considerazioni derivanti dall’analisi certosina dell’ecosistema sociale ospitato in albergo e unico tramite per arrivare a una graduale presa di coscienza dell’impossibilità, per un individuo qualsiasi, a relazionarsi con i propri coetanei senza considerare le opinioni – autentiche o ipotetiche – nelle quali essi stessi sono immersi e che convivono nell’esercizio continuo degli atteggiamenti che distinguono classi sociali eterogenee.
“Sottoponevo alla nonna le mie impressioni perché non sapevo mai quale grado di stima dovessi riservare a una persona prima che lei me lo indicasse.”
All’angoscia del sentirsi fuori posto si aggiunge al Narratore l’ansia di collocarsi a un ruolo preciso e l’incontro con Madame De Villeparisis diventa, a Balbec, il gancio sociale che gli permette di instaurare una relazione amicale con l’aristocratico dalle idee socialiste Saint-Loup e a definire meglio la natura della sua amicizia con l’amato e odiato Bloch.
L’incontro con Albertine e le sue amiche rappresenta, al pari della rottura e del crollo Intorno a Madame Swann, il culmine delle variazioni emotive e di pensiero sciorinate All’ombra delle fanciulle in fiore e nella conoscenza del pittore Elstir e della sua visione artistica. Subentra, da questo punto in poi, un mutamento di visione che permette al Narratore di sviluppare gli strumenti esperienziali necessari per raggiungere l’obiettivo, a lui primario ed essenziale, di individuare quegli elementi capaci di distinguere la comunanza delle opinioni dalla consanguineità degli intelletti.
A confronto con Dalla parte di Swann, All’ombra delle fanciulle in fiore riprende i chi dell’infanzia fissati a Combray e approfonditi nella conoscenza delle loro caratteristiche a Parigi per poi abbandonarli nel quando dell’adolescenza che, nella parentesi di Balbec, si sviluppa in nuovi e diversi chi ai quali il Narratore assegnerà collocazioni più precise, con i loro usi e costumi culturali e interpersonali e che verranno esplicitate andando verso La parte di Guermantes, terzo volume di Alla ricerca del tempo perduto.
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