Ho saputo dell’esistenza di Patreon nella primavera del 2019, in un bar di Jesi scelto per un aperitivo di otto minuti diviso in due calici di prosecco.
Il contesto circostante era il Brand Festival e, riguardo alle informazioni su Patreon, non avevo un progetto preciso in mente eppure, appena tornata a casa mi ha ispirato una serie di riflessioni che ho poi raccolto su LiberSé.
LiberSé è la pagina Patreon creata per spostare altrove considerazioni critiche su web e letteratura e che, dal 2021, si volgerà verso esercizi di scrittura creativa senza aspettative di letteratura.
L’abitudine a buttar via materiale prodotto in passato non l’ho mai acquisita del tutto per questo, oggi, lascio una sintesi dei libri adottati e dei contenuti sviluppati per abitare un luogo diverso da questo blog senza, peraltro, abbandonarlo.
Patreon e LiberSé: guida ai contenuti passati
Nello specifico, la LiberSé riguardava i temi:
- del Community Management e il come questa azione si occupa di coltivare un utente in target per conto di un’azienda andando, indirettamente, ad incidere anche sul modo di relazionarsi e di socializzare al di fuori del contesto economico e commerciale.
- dell’Influencer e, in particolare, sulla figura reale o costruita e di come tale immagine viene percepita dal pubblico e viceversa.
- dei bias cognitivi e delle informazioni fornite per spiegare in che modo luoghi comuni, letterari e non, agiscono per modificare, governare o semplificare il nostro modo di essere o di leggere le realtà in genere.
- dello storytelling, modello di pensiero e filone che alimenta le conversazioni del mondo della comunicazione ed è considerato uno strumento importante per costruire delle verità plausibili e verosimili con i valori aziendali che si intendono promuovere, divulgare, narrare.
Per orientare un discorso basato sulle opinioni personali che ho formulato su tali temi, perché mi incuriosiva saperne di più e comprenderne le dinamiche, ho usato gli strumenti che preferisco, i libri. A cominciare da Apocalittici e integrati di Umberto Eco, testo che ho scelto come riferimento per scrivere, su LiberSé, i post intitolati:
1. Logiche economiche e libertà d’espressione: comunicazioni critiche in proposito
Riassumendo quanto letto sulle culture analizzate e spiegate in Apocalittici e integrati ho aggiunto le impressioni recepite in corso di lettura per convogliarle in quelle riguardanti le definizioni e le spiegazioni fornite online su cos’è la cultura digitale e per quali dinamiche si caratterizza.
2. Dal kitsch al trash: dispute tra culture?
Sarò sincera, mi affascinava il termine kitsch e ho voluto documentarmi sul significato della parola per vedere come si collega ai modelli culturali elencati nel primo post e come si comporta nelle culture di adozione.
3. Topoi e luoghi comuni: incontri tra letteratura e web.
Rileggendo questo vecchio post l’ho, in pratica, riscritto isolandolo dal contesto letterario per applicarlo a quello del digitale e, infine, per fare un confronto sulle differenze di percezione che riguardano i luoghi comuni, vecchi e nuovi che siano.
4. Donna e letteratura: alcune considerazioni tematiche
Sono riflessioni che riguardano il come vengono considerati e rappresentati i personaggi femminili da romanzieri come Gustave Flaubert e Theodore Fontane e da romanziere come Elsa Morante e Virginia Woolf e alle quali segue la curiosità di capire quanta e quale attinenza tali sfaccettature narrative hanno con le realtà proprie al tempo in cui tali autori scrivono.
5. Game of Thrones: visioni e letture, fruizioni ed esperienze
È un contenuto in cui ho dedicato maggiore attenzione al come è stato confezionato, presentato e fruito il prodotto televisivo lasciando da parte i dibattiti sulla qualità letteraria o meno dei romanzi dai quali è stato tratto. In questa argomentazione ho dichiarato di non nutrire particolare interesse a leggere i libri di George R. R. Martin ma, dato che mi sono stati regalati di recente, mi spiacerebbe lasciarli da parte a prendere polvere, 🙂
6. Storie di influencer: vere e false, verosimili e plausibili
Tema delicato che ho suddiviso in due parti per orientarmi sul come nei dintorni di una persona, reale o fittizia che sia, si crea un personaggio capace di modificare i comportamenti e le percezioni che la collettività adotta per catalogare l’individuo e viceversa.
7. Il gioco della narrazione, parole ripetute, similitudini ed echi divergenti
È un post triplice che parte da alcune considerazioni riguardanti:
- l’accostamento dei termini gioco e narrazione i quali, in veste di opposti, veicolano la concezione non certo nuova del divenire al negativo allontanandosi dalle possibili ramificazioni tematiche che tale binomio è in grado di affrontare;
- le parole ripetute e propedeutiche agli scopi e agli studi di approfondimento socio-culturale che il gioco della narrazione persegue in letteratura mentre viene segnalato come pericoloso in comunicazione e
- le similitudini e gli echi divergenti rilevati mentre elencavo, in forma scritta, le varie interpretazioni che si possono trarre quando ci si sofferma sulla frase in cui Umberto Eco dice che i libri bisogna usarli, non capirli.
LiberSé è stato un percorso tortuoso in cui ho semplicemente raccolto e ricostruito le opinioni, formulate o assimilate che fossero, rilevate leggendo i libri che poi ho adottato per strutturare i post ospitati su Patreon. Libri che ho trattato come fonti e che, nei post pubblici, ho raccolto nelle seguenti infografiche:
Sono, in tutto, nove contenuti per LiberSé e verranno gradualmente rimossi da Patreon.
L’idea è di farli riapparire, ampliati e approfonditi in un e-book. La pagina creata non sarà abbandonata ma aggiornata con nuovi contenuti. Contenuti decisi ad essere meno critici e più creativi e a fornire materiale per altre raccolte di racconti.

Logo del progetto realizzato da Paola Fontana
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