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Caro amico dalla mia vita scrivo a te nella tua di Yiyun Li: conversazioni con la letteratura

27 Novembre 2020
Caro amico dalla mia vita scrivo a te nella tua di Yuyun Li: meditazione scritta

Caro amico dalla mia vita scrivo a te nella tua di Yiyun Li è uno dei titoli scelti dopo aver seguito il gioco di lettura che NN Editore propone alla fine de Il weekend di Charlotte Wood. Un gioco che rimanda a pubblicazioni passate e novità inerenti tematiche comuni ai romanzi che compongono il catalogo della casa editrice.

Caro amico dalla mia vita scrivo a te nella tua è una conversazione sulla letteratura che si orienta nel bianco deserto della pagina verso lo spazio che attende di fiorire di parole e che non si finisce mai di leggere.

Caro amico dalla mia vita scrivo a te nella tua di Yiyun Li: meditazione scritta

Caro amico dalla mia vita scrivo a te nella tua si colloca tra il prima e il dopo, tra la Cina ricordata e l’America immaginata e attraversa tutti i pensieri, le emozioni, le colpe e le responsabilità delle decisioni di Yiyun Li sulla scrittura, sulla depressione e sul suicidio.

Il tema principale delle conversazioni e delle meditazioni raccolte in questo libro si sviluppa con la ricezione di una mail inviata da un amico che ha scelto di rimanere in Cina a realizzare i suoi sogni per poi togliersi la vita. L’opinione è che l’amico fosse felice e che il suo gesto è un modo di comunicare al mondo che era:

“quel tipo di persona che ha bisogno degli altri per sentire di esistere”.

All’opinione non segue un giudizio ma Yiyun Li sposta i suoi pensieri Fra la gente e a quello che apprende riguardo altri argomenti come l’apoliticità dei romanzi che legge e le motivazioni che spingono a rinunciare a una sicura e promettente carriera di scienziata per diventare una scrittrice assumendo su di sé le incertezze e le incognite che tale ruolo comporta.

“Nella vita cerchiamo gente che la pensi come noi nonostante i limiti – o a causa dei limiti – della nostra conoscenza e comprensione. Lo facciamo per sentirci meno soli, anche se ciò conduce a un diverso tipo di solitudine”.

Le parole sole, isolate e recluse percorrono Caro amico dalla mia vita scrivo a te nella tua in cerca di libri e letteratura che soddisfino il bisogno di rendersi invisibile per aderire alla dottrina della vacuità e venire a patti con il desiderio giovanile di trovare un proprio posto nel mondo senza rinunciare a una concezione melodrammatica della realtà.

Nel romanzo ci sono delle divagazioni su ideologie e credenze, stili di vita e stati d’animo che vengono puntualmente ricondotte all’ordine citando Turgenev, Katherine Mansfield, William Trevor, i classici della letteratura cinese e tanti altri. In questa carrellata il senso critico si mantiene vigile e attento anche quando Yiyun Li immerge sé stessa e il lettore Tra i personaggi propri e altrui. Personaggi che vengono analizzati e spiegati adottando linguaggi e cautele che se ne prendono cura senza cadere nelle trappole interpretative del lettore onnisciente:

“Dire che conosciamo una persona significa che l’azzeriamo.
[…] Una persona azzerata forse può diventare un personaggio; dipende da quanto è misericordiosa la memoria”.

Paiono, tali personaggi, gli indicatori scelti per focalizzare il funzionamento della memoria e in che modo essa si distribuisce nello spazio occupato dalle parole che, a volte, giungono lontane e distaccate e, a volte, si palesano all’improvviso, più vicine di quanto ci si aspetti o si creda. Quando ciò accade, la meditazione scritta sembra interrompersi in Parlare è prendere cantonate ma io corro il rischio che, in un modo simile Nabokov, racconta perché certi autori scrivono in una lingua diversa e opposta a quella materna mantenendo comunque un contatto con la storia e la cultura della terra natia.

I rischi del romanzo si scorgono in Aut aut: una miscellanea corale e in Leggendo William Trevor dove aneddoti, citazioni e dialoghi silenziosi convergono in quegli esempi di letteratura dai quali l’autrice trae le risorse per mantenere salda e integra la mente che osserva e guida il processo di lettura e di scrittura.

Quella di Caro amico dalla mia vita scrivo a te nella tua è una meditazione complessa, ambiziosa senza volerlo, perché se da una parte la disposizione di testi, immagini e pensieri scuotono il sistema narrativo rendendolo simile a Tempo variabile di Jenny Offill dall’altra se ne discosta per cogliere le discrepanze che emergono quando il punto di vista delle percezioni che l’individuo raccoglie sul mondo esterno e in rapporto ad esso si sposta a quello delle introspezioni che, del mondo esterno, hanno interiorizzato e assimilato i precetti che regolano e definiscono l’individuo stesso.

Nell’insieme, Caro amico dalla mia vita scrivo a te nella tua di Yiyun Li è un romanzo difficile da afferrare e comprendere.

Disincantato e indiscutibilmente elegante per come nell’Epilogo descrive e introduce il lettore sul tema dell’essere un personaggio piatto, il romanzo “inventa” altre alternative per aprire uno spiraglio sulle possibilità e sulle probabilità dei moti interiori ed esteriori che, scivolando tra un’illusione l’altra, attendono che si verifichino realtà stabili atte a integrare, fra loro e al di fuori di ogni ragionevole dubbio, il prima e il dopo, l’essere e il non essere, il vivere e il morire.

Autrice: Yiyun Li
Titolo: Caro amico dalla mia vita scrivo a te nella tua
Titolo originale: Dear Friend, from My Life I Write to You in Your Life
Traduzione: Laura Noulian
Casa editrice: NN Editore
Pubblicazione: ottobre 2018
Pagine: 197
Prezzo di copertina: € 17.00

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