Il sentiero del diavolo di Eugenia Rico è un altro consiglio d’autrice che, questa volta, proviene da Astrid Scaffo.
Il titolo non promette nulla di buono poiché si tratta di un viaggio ai tempi dell’Inquisizione, quando ancora si credeva nelle streghe ma non si sapeva bene per quale motivo e, per questo, la trama mi incuriosiva.
Il sentiero del diavolo di Eugenia Rico: probabili parole non scritte
Breve, sintetico e didascalico, Il sentiero del diavolo di Eugenia Rico è un libriccino che mette insieme probabili parole non scritte sulla storia della Spagna ai tempi dell’Inquisizione, sulla sacerdotessa-strega Ana dei Lupi e sul senso che l’autrice attribuisce al silenzio e all’azione dello scrivere.
Organizzato in cinque parti, regolate dal principio hegeliano di tesi, antitesi e sintesi, Il sentiero del diavolo si propone come romanzo informativo accostando le immagini più significative attraverso le quali operare una comprensibile ricostruzione storica del periodo in cui circa due milioni di donne furono torturate e arse vive.
È dunque un viaggio nel tempo fatto di parole dove l’Io narrante, conscio di essere solo Un viandante solitario, torna ai tempi dell’infanzia in cerca di un amuleto protettivo che una zia confezionò per una bambina punta da uno sciame di vespe. Dono, quest’ultimo, di vicini di casa che, in seguito a una disgrazia, avevano deciso di punire una famiglia di donne come fossero streghe.
L’Inquisizione e la caccia alle streghe, al tempo in cui l’autrice scrive, da secoli non sono più in attività ma ancora permangono gli effetti di ciò che è stato nel XVII secolo.
Effetti che si identificano nell’immagine di Ana dei Lupi, La strega, una bambina che, orfana della madre, abbandonata dal padre su una tomba e violentata a tredici anni dallo zio, fugge lungo Il sentiero del diavolo divenendo l’apprendista di Catalina. Un’anziana guaritrice che utilizzava la sua conoscenza delle erbe officinali per alleviare le sofferenze della povera gente in cambio di una scodella di minestra o di un posto vicino al fuoco per scaldarsi, in inverno.
L’episodio delle vespe di cui la narratrice fu vittima inconsapevole e la sofferta vita di Ana si incrociano nella Storia del fuoco e aprono le pagine che compongono il Malleus Maleficarum. Lo scenario narrativo si amplia per raccogliere le informazioni riguardanti i due milioni di donne accusate e condannate per stregoneria e che si presume fossero soltanto troppo autonome e indipendenti nel gestire beni, sessualità, conoscenze e strumenti di lavoro nell’arte della guarigione e dell’ostetrica.
Economicamente e socialmente indipendenti, già verso la fine del MedioEvo e l’inizio dell’Età Moderna, queste donne apparivano troppo competitive e pericolose per la nascente, maschile professione medica. Bruciarle pare l’unica soluzione per eliminare la concorrenza.
Un’intuizione che potrebbe aver avuto L’eroe del libro, Alonso de Salazar, dove il font tipografico cambia per dare l’impressione che si tratti di una testimonianza scritta dove un uomo cercò di mettere fine al più grande fallimento di marketing della storia. Salazar, studiando il caso di isteria collettiva che si era venuto a creare, pare avesse capito che:
“Credere nelle streghe può essere di grande utilità, perché ci consente di pensare che la morte della vacca, la perdita del raccolto o persino la scomparsa di un figlio siano frutto di un malocchio o della cattiveria di una donna; e pertanto possiamo scrollarci di dosso la necessità di cercare in noi stessi la causa dei nostri fallimenti”.
La figura dell’eroe assume connotazioni vaghe e indefinite in La luce e l’oblio, la parte che conclude Il sentiero del diavolo.
Ripercorse tutte le parole dette e dimenticate, Eugenia Rico le ricolloca in una luce che ancora attende sia fatta memoria sulle prove della ragione che comprende e che tolga voce agli indizi della ragione che, immaginando chissà quali orrori, sparge maldicenza nel mondo fin dal XVII secolo.
In sintesi, Il sentiero del diavolo di Eugenia Rico è un romanzo che svolge bene il ruolo narrativo intrapreso ed è uno di quei libri che mi sarebbe piaciuto leggere, magari prima di sentire la versione raccontata da Mara Meimaridi ne Le streghe di Smirne.
Autore: Eugenia Rico
Titolo: Il sentiero del diavolo
Titolo originale: El camino del diablo
Traduzione: Pierpaolo Marchetti
Casa editrice: Elliot
Collana: Manubri
Pubblicazione: agosto 2019
Pagine: 149
Prezzo di copertina: € 13.50
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