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Messaggero d’amore di Leslie P. Hartley: romanzo di formazione o vecchio diario?

13 Aprile 2020
Messaggero d’amore di Leslie P. Hartley: le certezze infrante di Leo Colston

Messaggero d’amore è un romanzo – diario di Leslie P. Hartley dal quale è stato tratto il film L’età incerta, diretto da Josey Losey e vincitore al Festival di Cannes nel 1970.

Secondo il contributo alla fine del libro, scritto da Irene Bignardi, la trasposizione cinematografica non ha incontrato il favore dell’autore di quella che, invece di una storia romantica, era la registrazione di un trauma subito dal protagonista e alter ego nel momento più delicato della sua formazione: quello che sancisce il passaggio dalla fanciullezza all’età adulta.

Vien da chiedersi, all’interno di questa dialettica tra libro e film, se Messaggero d’amore sia un romanzo di formazione o solo un vecchio diario.

Messaggero d’amore di Leslie P. Hartley: le certezze infrante di Leo Colston

Messaggero d’amore è la ricostruzione che Leo Colston anziano esegue per chiarire a sé stesso in che modo le certezze che precedono l’adolescenza siano state infrante in quella che doveva essere la gloriosa estate del 1900.

Il romanzo di Leslie P. Hartley inizia quando l’Io narrante rinviene il diario personale dell’epoca e rilegge i fatti, gli avvenimenti, le parole complicate, gli incantesimi e le maledizioni annotate da bambino.

Appassionato di astrologia, rispettoso delle gerarchie e convinto sostenitore delle convenzioni sociali, il Leo Colston dodicenne affronta l’ambiente scolastico inaugurando il diario come un novello libro di magie per neutralizzare le persecuzioni dei bulli del collegio in cui vive. Puniti come da incantesimo, Colston si convince di essere un mago e le sue abilità lo fanno salire in popolarità al punto che un rampollo dell’alta società, Maudsley, decide di invitarlo a trascorrere le vacanze estive nella sua tenuta a Brandham Hall.

Il momento è storico per Leo che così avrà modo di conoscere i genitori del suo compagno di scuola che, molto convenientemente, non considera mai un amico, di vedere più da vicino gli adulti e capire come ci si deve comportare per essere considerato come loro.

Cosciente della sua fanciullezza è comunque libero di esplorare i dintorni di quel luogo nuovo e così lontano da casa, di fare le sue scoperte, come la pianta di Belladonna che cresce in prossimità delle serre di proprietà dei Maudsley e di instaurare un legame affettivo con Marian, la sorella del suo “non amico”, l’importante Lord Trimingham e il semplice contadino Ted Burgess. Adulti che Leo Colston sente collegati alla sua persona perché lo hanno insignito del ruolo di messaggero al servizio della Bellezza (Marian) del prestigio e dell’ordine sociale (Lord Trimingham, fidanzato di Marian) e per amicizia (Ted Burgess).

Il protagonista si sente un piccolo Mercurio e gli adulti sono quelle divinità di cui, per ora, sa di far parte solo parzialmente. Quando però si rende conto che si è reso complice inconsapevole nel permettere a Marian e a Ted di coltivare una relazione adulta che, secondo le convenzioni sociali e per la morale del tempo, sono considerate illecite e sbagliate, il suo mondo ideale rischia di crollare.

Leo cerca di salvare la realtà felice nella quale si trova immerso ricorrendo ancora una volta alle sue abilità di mago: decide di sradicare la Belladonna per fare un incantesimo che metta fine alla relazione tra i due e far tornare tutto come prima. L’incantesimo riesce ma le conseguenze saranno fatali e traumatiche per il Messaggero d’amore.

“Ero un conformista: non mi era mai successo di pensare, solo perché soffrivo, che ci fosse qualcosa di sbagliato nel sistema o, nel cuore umano”.

Niente torna come prima e dopo quell’esperienza estiva all’alba del nuovo secolo, Marian non simboleggerà più la Bellezza, Lord Trimingham diventerà solo un pallido ricordo di un prestigio decadente e Ted Burgess rimarrà una ferita aperta là dove c’era un legame di amicizia.

Tutte le certezze di Leo Colston vanno in frantumi ma, di chi è la colpa? La domanda giace irrisolta nei ricordi della versione anziana del narratore che decide di tornare ancora una volta a Brandham Hall.

“ […] non è stata colpa nostra. La colpa è stata del terribile secolo in cui viviamo, che ha snaturato l’umanità e seminato odio e morte dove c’erano vita e amore”.

dice Marian chiedendo a Leo di riferirlo al nipote. Una risposta che non convince il vecchio messaggero ma che, malgrado la sua “estraneità al mondo delle emozioni” lo fa dubitare sul proposito di non consegnare alle generazioni future ciò che ha appreso.

L’esito di Messaggero d’amore di Leslie P. Hartley rimane incerto ma rileggendo l’incipit:

“Il passato è una terra straniera: fanno le cose in modo diverso laggiù”

rimane dubbia anche la possibilità o l’impossibilità che il Leo anziano, in memoria di sé, scelga di fare ciò che è giusto e conforme alla sua immagine adulta e bambina. Se l’opera di Hurtley è anche un romanzo di formazione e non solo un diario, dipenderà da come la storia verrà interpretata dai suoi lettori. 🙂

Autore: Leslie P. Hartley
Titolo: Messaggero d’amore
Titolo originale: The Go-Between
Traduzione: Marilena Renda
Casa editrice: Nutrimenti Edizioni
Pubblicazione: febbraio 2012 (ristampa)
Pagine: 366
Prezzo di copertina: € 19.50

 

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