L’isola del dottor Moreau di Herbert George Wells è, al pari dei Tre moschettieri di Dumas, un prodotto culturale che ha trovato fruibilità nel mondo cinematografico e televisivo.
Iscritto al filone letterario del gotico, dell’horror e della fantascienza è un capolavoro dalla cui trama è stato tratto un film di successo (per il pubblico, un po’ meno per la critica) negli anni Settanta per la presenza, nel cast, di Burt Lancaster. Questo è quanto si evince dalla copertina del libro della settimana.
Copertina e bollino di qualità a parte, che effetto fa leggere L’isola del dottor Moreau di H.G. Wells?
L’isola del dottor Moreau, H.G. Wells: trama e impressioni post lettura
Pubblicato nel 1896 L’isola del dottor Moreau di Herbert George Wells racconta di come un fatto concreto, il naufragio della Lady Vain, conduca Edward Prendick su un’isola popolata da animali d’ogni specie e da strane creature.
L’isola è la base operativa scelta da Moreau per le sue ricerche e sperimentazioni e luogo che il suo assistente Montgomery, designato a garantire strumenti e materia di studio scientifico, identifica come meta e ritorno dei suoi viaggi per mare.
Bloccato sull’isola, senza intenzione e senza volere (anche perché non ha molte alternative) Prendick comincia a osservare le peculiarità del luogo.
Identificato Moreau come uno scienziato di fama nel campo della biologia e della fisiologia oltre che esperto specializzatosi nella pratica della vivisezione, memoria e immaginazione, istruzione e sensibilità della voce narrante si mescolano e si confondono in un’atmosfera angosciosa che si fa ancora più inquietante quando i mostri con i quali entra in contatto ne sconvolgono la morale. Prendick crede di aver a che fare con pazzi che torturano uomini e donne innestando in loro caratteristiche animali.
La verità è che Moreau sta modificando la struttura fisica e mentale di animali prelevati dal loro contesto ambientale d’origine per avviare un processo di umanizzazione tramite la vivisezione e altre tecniche sperimentali che, una volta conclusosi, li lascia liberi di vivere nella foresta.
Per Moreau non sono altro che esperimenti malriusciti, documenti viventi dei suoi fallimenti, il cui unico pregio umano è la capacità di parola e il ricordo indelebile di quanto avvenuto nella casa del dolore. Caratteristiche che hanno portato alla formulazione di una legge che li mantiene umani più che altro per evitare di tornare sul tavolo operatorio e di riprendere i comportamenti originari, più consoni alla loro natura, seppur storpiata.
Moreau li tiene a distanza per non vedere le dissomiglianze che non è riuscito ad estirpare, Montgomery invece, li cerca perché percepisce in loro delle somiglianze che lo gettano, alternativamente, in un lucido sconforto o, nell’acquavite.
Prendick, rimasto lucido di fronte a un’esperienza che non gli riesce di comprendere, si trova così a dover fingere di essere rimasto umano per nascondere un trauma psicologico, emotivo ed esistenziale che gli impedisce di ricollocarsi nella società civile alla quale torna. A un anno dal naufragio della Lady Vain, infatti, scrive:
“Mi sono ritirato dalla confusione della città e dalla folla e passo le mie ore sui libri, luminose finestre nella notte della vita”.
L’isola del dottor Moreau di H.G. Wells è una sorta di lettura tortura che scardina non solo convinzioni e pregiudizi ma si insinua nella mentalità della voce narrante e del lettore portando agli estremi la tendenza, invece che a integrare, a trovare modi sempre più elaborati per permettere all’uomo di dissociarsi dalla sua componente animale e giustificare così anche l’azione di plasmare l’animale e la realtà a sua immagine e somiglianza.
Per quanto cupo, inquietante e portatore di uno scenario in cui a regnare è la sfiducia e la crudeltà, questo racconto di H.G. Wells è un capolavoro di finzione letteraria che rispetta le regole dei generi narrativi in esso sperimentati.
Il risultato e l’effetto di lettura è che, sul piano artistico letterario, è ancora possibile valutarlo più da una prospettiva etica e critica che estetica e contemplativa, se si vuole aprire una finestra su ciò che Prendick chiama una ricerca di quel senso di pace e protezione che, incomprensibilmente, la vista delle stelle ispira.
Autore: Herbert George Wells
Titolo: L’isola del dottor Moreau
Titolo originale: The Island of Dr Moreau
Traduzione: Maria Alice Puddu
Casa editrice: Mursia
Pubblicazione: marzo 1978
Pagine: 127
Prezzo di copertina: € 8 (su Amazon)
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