Canta, spirito, canta di Jesmyn Ward è il secondo capitolo della trilogia Bois Sauvage e la sua copertina non è meno bella e affascinante di Salvare le ossa.
A mettere a fianco i due libri e a leggere il modo in cui iniziano è rassicurante constatare che, pur essendo fra loro complementari e speculari, possono benissimo essere letti come romanzi a sé. Paiono due individui che si conoscono di vista e che, pur avendo l’uno dell’altro un’idea superficiale delle reciproche storie personali, non hanno mai trovato modo di parlarne apertamente e sentirsi meno estranei.
Canta, spirito, canta si allontana dalle vicende di Salvare le ossa per far sì che Jojo e Leonie possano scegliere se perdersi, ritrovarsi o lasciarsi andare.
Riusciranno a tornare a casa?
Canta, spirito, canta di Jesmyn Ward: andata e ritorno tra ciò che si sa e ciò che si capisce
Canta, spirito, canta di Jesmyn Ward inizia con una certezza che, in appena otto parole, si incaglia e si chiude nel dubbio:
“Io lo so cos’è la morte, almeno credo”.
Ad assumersi l’onere dell’incipit del romanzo è il tredicenne Jojo che sta aiutando il nonno Pop a prendersi cura della vita e della morte degli animali che allevano, unica fonte di sostentamento per la famiglia. Una famiglia composta da nonna Mam, medium e guaritrice costretta a letto a sostenere i dolori portategli dal cancro e dalla vivace e allegra sorellina Kayla, sempre pronta a chiedere a Jojo di tenerla in braccio e di cantare per lei. La madre dei due bambini è a sé e viene menzionata solo con il suo nome, Leonie.
Jojo sa tutto quello che riguarda la vita di Pop e Mama e sulla morte dello zio Given, fratello di Leonie, un’anima in pena che solo la sorella può vedere.
Jojo sa anche che lui e Kayla sono imparentati con l’assassino dello zio. Jojo di essere metà bianco e metà nero, anche se si vede uguale al nonno Pop, alto e scuro.
Jojo sa tutto sulle sue origini e sulla discriminazione razziale, sul passato e sul presente e sa anche che presto dovrà affrontare le responsabilità che si è assunto per proteggere la sorellina che ancora non sa ma sente.
Ciò che Jojo non capisce è Leonie. Per questo la sua voce narrante si alterna a quella della madre drogata e completamente priva di istinto materno.
Canta, spirito, canta ha inizio con il compleanno di Jojo e con la telefonata, tanto attesa da Leonie, di Michael. L’uomo bianco, il compagno e il padre ha scontato la sua pena, è libero. Leonie ha deciso che andrà a prenderlo a Parchman, il carcere dove è stato recluso anche il nonno Pop e sente che dovrà portare con sé anche i figli. Perché così deve essere in una famiglia.
La voce di Jojo e quella di Leonie sono i due motori narrativi con i quali l’autrice fa scorrere i pezzi di un romanzo costruito in quello che è, anche per il lettore, un viaggio di andata e ritorno su ciò che si sa e su ciò che si capisce dei vivi, dei morti e dell’aldilà.
“Questo è un mondo che si prende gioco dei vivi […] e quando sono morti li fa santi. E li tormenta, dal principio alla fine”.
Un percorso narrativo che ricorda a Leonie il rapporto con il fratello Given e gli insegnamenti di Mama aprendo una piccola finestra sui motivi delle sue dipendenze e sulla sua incapacità ad essere fonte di amore materno per Jojo e Kayla. Una finestra che rimane chiusa per Jojo il quale, convinto che lei non possa capire, è concentrato nell’ascoltare gli stati d’animo della sorella e la storia di Richie, invisibile punto di svolta nella narrazione e chiave di lettura dell’intero romanzo.
Se Salvare le ossa è un libro che combatte per difendere e sostenere il diritto alla vita cambiando le regole non scritte sui doveri e sui ruoli attribuiti a uomo e donna, Canta, spirito, canta è invece un romanzo dedicato al bisogno di dare all’anima ciò che desidera, per tornare a casa e che attraversa le false dottrine e le credenze culturali che disumanizzano il delicato equilibrio che ogni essere umano possiede sentirsi felice o in pace con quanto sa e apprende sulla vita e sulla morte.
Canta, spirito, canta, inoltre, invita a restare in paziente attesa di scoprire Where the Line Bleeds, l’ultimo capitolo della trilogia Bois Sauvage.
Autore: Jesmyn Ward
Titolo: Canta, spirito, canta
Titolo originale: Sing, Unburied, Sing
Traduzione: Monica Pareschi
Casa editrice: NN Editore
Pubblicazione: aprile 2019
Pagine: 269
Prezzo di copertina: € 18
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