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Recanati e dintorni: qualche giorno di vacanza nelle Marche

16 Agosto 2019
Recanati e vacanze nelle Marche

Trascorrere le vacanze a Recanati, dopo il lago di Garda e la passeggiata ad Arquà Petrarca, mi è sembrata una buona idea per staccare un po’.

Le Marche sono belle perché le cose da fare e da vedere sono tantissime e, con il pensiero, si può rimanere nei dintorni della letteratura osservando i luoghi in cui è nata raccogliendo, per quanto possibile, qualche frammento del loro essere infinite.

Recanati da vedere: casa Leopardi e Villa Colloredo Mells

Visitare il museo e casa Leopardi è una delle prime cose da fare appena si mette piede a Recanati. Si affacciano sulla piazzuola che ha ispirato Il sabato del villaggio e nella quale sorge la Casa di Silvia e, al loro interno, non è possibile far foto. È vero, Leopardi non sempre mi fu caro ma ha lasciato molte tracce su come ha saputo rendersi un’esistenza preziosa per Recanati e non solo.

Leggere le frasi tratte dallo Zibaldone e contestualizzate nelle sale del museo è stato istruttivo, interessante ed sorprendentemente efficace per aggiungere le riflessioni leopardiane tra i libri da leggere quanto prima, nel tentativo di eliminare i personali pregiudizi che si possono avere nei confronti del poeta inneggiante alla noia e alla malinconia.

In fondo, l’idea che Leopardi aveva dei libri si incide profondamente nell’animo di un lettore bibliofilo che non rinuncia all’amore e alla passione per la lettura e la conoscenza condivisa. Un’idea che, passando dal museo alla casa, segue la tradizione familiare.

Fu il padre Monaldo a dare il via alla nascita della biblioteca leopardiana il cui nucleo originario contava 12 000 volumi poi portato a 20 000 anche dopo la morte di Giacomo che lesse circa il 70% dei volumi raccolti. Letture sufficienti per il primogenito di casa Leopardi per diventare glottologo (latino, greco, francese, tedesco e spagnolo sono alcune delle lingue apprese sui libri) filologo, scrittore, filosofo poeta e studioso.

Durante la visita si è creata un’immagine di una figura intellettuale che fu poeta più per necessità che per conseguenza dei suoi studi. Se ad appena quindici anni scrisse un trattato di astronomia dal quale Margherita Hack trasse ispirazione per il suo lavoro scientifico, un modo per non resistere all’infelicità perpetua doveva pur trovarlo poiché:

“Più aumenta la conoscenza e la consapevolezza e maggiori saranno le possibilità di andare incontro ad una crisi esistenziale”.

Tra i testi accessibili a Giacomo Leopardi, i libri proibiti. Monaldo fece una cosa straordinaria e innovativa per l’epoca, ottenne una dispensa papale per consentire ai suoi figli di leggerli e studiarli. Se questo è stato un bene o un male per l’autore de L’infinito rimane ancora un mistero. Forse i libri proibiti, abbinati alla sua inclinazione allo scetticismo ragionato, gli hanno permesso di ragionare e approfondire la vacuità dell’esistenza umana prima di spegnersi a Napoli nel 1837, all’età di 39 anni.

Tra i beni personali di Leopardi, il passaporto per Milano testimonia l’unico atto di ribellione di una natura, tutto sommato, insofferente ai limiti e al niente di cui si vedeva circondato e che si collega, impercettibilmente, alla seconda tappa di questa sosta nelle Marche, Villa Colloredo Mels.

scorcio di Recanati, Marche

Villa Colloredo Mells e panorami marchigiani: interni ed esterni a Recanati

Villa Colloredo Mells è il lascito di una famiglia friulana, anche loro Conti come i Leopardi.

A quanto pare, Recanati e i panorami marchigiani piacquero così tanto a questi nobili friulani che decisero sostarvi in pianta stabile e costruire la dimora che ora ospita:

  • una sezione archeologica,
  • una Pinacoteca che raccoglie opere di Lorenzo Lotto e di Giuseppe Pellizza Da Volpedo (abbinate a poesie di autori italiani e stranieri) e
  • il Museo dell’Emigrazione Marchigiana.

C’è chi si sofferma, chi si allontana in cerca di quella felicità che conoscenza e consapevolezza ci precludono e chi ripercorre questi andamenti provando a leggere le lettere, gli oggetti e le procedure da seguire andarsene, in cerca di un futuro migliore o di una felicità ideale. Il Museo dell’Emigrazione Marchigiana ispira questo. Leggere sulle pareti che:

“…è una cosa davvero commovente veder che pian piano tutto si sfuma e non rimane altro che guardarsi in viso uno con l’altro”.

conferma un’inquietudine dell’essere che si sovrappone alla dolcezza e all’apparente quiete dei panorami marchigiani.

finestra sulle Marche da Villa Colloredo Mells

Partire dagli interni di casa Leopardi e villa Colloredo Mells a Recanati è un modo come un altro per farsi un’idea della bellezza delle Marche. Un’idea che si è formata passeggiando per le stradine di Recanati o di Loreto sopportando di buon grado il caldo, acquistando all’ultimo momento un ombrellone poco prima di raggiungere l’assolata spiaggia delle Due Sorelle e ridendo al pensare che la discesa e la salita per spiaggia Mezzavalle avrebbe messo a dura prova gambe e rotule.

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Pensandoci su, ho realizzato che di foto di queste vacanze ne ho scattate poche e quelle che ho sono tentativi per contenere qualche pezzettino di infinito da condividere in questo post.

Le Marche sono così belle che è difficile annoiarsi contemplando le loro, apparenti, monotone variazioni. 🙂

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