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La cattedrale del mare di Ildefonso Falcones: romanzo storico d’evasione?

12 Luglio 2019
La cattedrale del mare di Ildefonso Falcones: romanzo storico

La cattedrale del mare di Ildefonso Falcones è un romanzo storico, uno sguardo verso letteratura spagnola contemporanea e il libro della settimana.

La cattedrale del mare di Ildefonso Falcones è un piccolo passo per distanziarsi dai classici, leggere qualcosa di diverso dal canonico Cervantes e per concedersi un momento d’evasione.

La cattedrale del mare di Ildefonso Falcones è davvero un romanzo storico d’evasione?

La cattedrale del mare di Ildefonso Falcones: le servitù dell’uomo libero

La cattedrale del mare di Ildefonso Falcones si suddivide in quattro parti: Servi della gleba, Servi della nobiltà, Servi della passione e Servi del destino.

Siamo in Spagna nel 1300 e la storia ha inizio a Navarcles quando la giovane sposa di un ricco contadino, Bernat Estanyol, viene violentata dal nobile feudatario Bellera secondo le usanze del tempo e per mettere in chiaro i diritti di proprietà sulle terre coltivate dallo sposo.

Per umiliare Bernat, uomo libero, gli viene ingiunto di consumare il matrimonio subito dopo l’oltraggio del nobile protettore, in presenza di un soldato nel ruolo di testimone dell’abuso di potere.

L’obiettivo è far sì che nasca un bastardo per poter, in futuro, legare alla terra i contadini declassandoli a Servi della gleba di proprietà del vassallo del re.

La nascita di Arnau rovina i piani di Bellera che, sempre usando le leggi del sistema feudale, decide di rapire Francesca per farle fare da balia al suo erede mentre il figlio di Bernat viene abbandonato in una stalla nelle vicinanze del castello. Estanyol padre riesce a scoprire quanto sta accadendo alla sua famiglia e trovato il neonato, fugge a Barcellona.

“Se riesci a viverci un anno e un giorno senza venire catturato dal signore puoi avere la cittadinanza e ottenere la libertà”.

La cattedrale del mare arriva alla seconda parte, Servi della nobiltà. Ad ospitare i due fuggiaschi sarà Grau Puig un ceramista, marito di Guiamona Estanyol, sorella di Bernat.

Malgrado le ingiustizie e il trattamento disumano riservato a Bernat, Arnau cresce libero e cittadino di Barcellona.

Diventa amico di Joan, un bambino disconosciuto dal padre e con una madre murata viva per adulterio. Arnau si interroga su sua madre e il padre, buon uomo, gli suggerisce di cercare un luogo dedicato al culto mariano. Lo trovano a Santa Maria del Mar e là i due fanciulli rimangono folgorati dai bastaixos, gli scaricatori portuali che trasportano sulle spalle le pietre dedicate alla costruzione della cattedrale dedicata alla Vergine Maria e custodi del culto mariano.

“Figliolo, quella cappella ha un grande significato per noi. Non siamo che semplici scaricatori portuali, ma la Ribera ci ha concesso quello che nessun nobile, nessuna confraternita, per quanto ricca, possiede: la cappella del Santissimo e le chiavi della chiesa della Madonna del Mare. Capisci?
Solo noi bastaixos possiamo prenderci cura della cappella. Non c’è onore maggiore, per nessuno di noi”.

Il periodo in cui Arnau e Joan offrono da bere ai bastaixos che trasportano i loro fardelli con un sorriso rappresenta il culmine della loro felicità e dell’orgoglio di essere liberi cittadini di Barcellona, anche se sono solo dei bambini.

Guiamona muore e Grau Puig, desideroso di fare il salto di qualità nella sua scalata sociale, si risposa diventando barone. La baronessa odia Bernat e Arnau e, in quanto prove viventi delle umili origini del marito avido e cinico, non solo non riconosce loro lo status di uomini liberi ma ben si adopera per ridurli a quello che, secondo lei sono e devono essere, servi ed esseri inferiori.

Padre e figlio resistono agli attacchi e alle prepotenze della nobiltà fino a quando non arriva la carestia, la fame, la disperazione, il sacrificio. Arnau smette di essere un bambino e si dedica alla cattedrale del mare per mantenere la promessa fatta al padre:

“Figlio mio, impara a usare la libertà che ci è costato tanto sforzo raggiungere. Spetta solo a te decidere…”

Arnau cresce e nuove sfide e ostacoli vengono predisposti per lui dal libro di Falcones quando inizia la parte dedicata ai Servi della passione.

Il giovane Estanyol si trova a dover affrontare i tormenti derivanti dal conflitto tra i desideri e le pulsioni naturali e le leggi politiche, economiche e sociali alle quali l’uomo rispettabile si deve adeguare.

Tormentato dai sensi di colpa, Arnau parte in guerra ma, alla fine, sarà una prostituta a salvarlo da ciò che fugge. Una prostituta con la quale si è confidato come, nella narrazione, si confida con la Madonna. Una prostituta che l’ha fatto sentire sicuro ricordandogli che anche lei è una persona:

“Restiamo pur sempre delle persone. Sant’Agostino ha scritto che spetta solo a Dio giudicare le meretrici.”

Arnau torna a casa, di nuovo come uomo libero ma poi arriva la peste. La croce di gesso compare nelle case di tutti – nobili, commercianti, plebei, cristiani ed ebrei – tranne su quella dei suoi persecutori.

leggere La cattedrale del mare di Ildefonso Falcones

Nonostante tutto, Arnau resta una brava persona e le sue scelte gli portano nuovi amici e ricchezze materiali e, per paradosso, le seconde lo graziano di una nuova moglie, una nobile di altissimo lignaggio e di bassissima umanità.

Ne La cattedrale del mare prendono forma le teorie medievali sulla natura delle donne:

“Perché le donne sono come aria in movimento, eteree. Non smettono un attimo di andare da una parte all’altra, quasi fossero correnti d’aria. In secondo luogo, perché le donne, per loro natura, per come sono state create, hanno poco buonsenso, e dunque non sanno mettere freno alla loro malizia naturale”.

Teorie che, per contrastare il femminile, si sono costituite in dogmi e leggi per educare la società a considerare la donna non come persona ma come proprietà e, se necessario, a condannarle come streghe o prostitute qualora esse si ribellino alla loro condizione nella scala gerarchica della società.

La cattedrale del mare illustra molto bene le cause e le conseguenze sull’individuo determinata da un’alleanza perversa tra potere secolare e potere temporale dalla quale ci si può relativamente affrancare o attraverso l’esercizio dei privilegi nobiliari o con il denaro. Alleanza che conduce, in Servi della passione, al rapimento e allo stupro di una vergine che attende, paziente, di sposarsi all’uomo che lei ha scelto e non a quello che le è stato imposto, come prevede la legge sulla donna.

In Servi del destino, ultimo atto de La cattedrale del mare, appare il giudizio dell’Inquisizione, ultimo fardello e minaccia alla libertà dell’uomo. Ufficialmente, è il denaro che lo salva dalla forca ma, ufficiosamente, è la reputazione, la stima e l’affetto di Barcellona a liberarlo da tutte le accuse.

La cattedrale del mare di Ildefonso Falcones è un romanzo ben strutturato, curato in tutti i suoi dettagli storici ma non è diverso dalla narrativa proposta da Ken Follett.

Per quanto ambientato cronologicamente nel 1300 è contemporaneo. I pregiudizi, le ipocrisie, i giochi di potere e le dinamiche politico-economiche rimangono pressoché intatte e continuano a far parte, in maniera indissolubile e palese, della cultura europea ed occidentale, ben visibile, tra gli spazi, le luci e le ombre della cattedrale del mare.

Che il libro di Ildefonso Falcones sia un romanzo d’evasione è incerto. Di sicuro, è una storia che merita di essere letta, a prescindere dalla critica favorevole riportate sui giornali e dalle opinioni entusiastiche espresse su Internet stampate sull’ultima pagina e sul dorso del libro e, per rendersi conto a quali nuove servitù andiamo incontro e perché.

Autore: Ildefonso Falcones
Titolo: La cattedrale del mare
Titolo originale: La catedral del mar
Traduzione: Roberta Bovaia
Casa editrice: Longanesi
Anno di pubblicazione: V edizione, marzo 2007
Pagine: 642
Prezzo di copertina: € 18.60

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