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Il libro dell’inquietudine di Fernando Pessoa e la letteratura dell’anima

5 Luglio 2019

Il libro dell’inquietudine di Fernando Pessoa è un proposito di lettura che ho procrastinato per mesi, memore del commento in cui mi si diceva che è necessario stare bene con sé stessi per apprezzarne appieno le pagine che lo compongono.

Stare bene con sé stessi, in fondo, non è poi così scontato e quando un libro ha il potere di fartelo notare indirettamente, non perché è stato letto ma perché un lettore ne ha parlato, è normale avvertire una certa inquietudine e porsi vari dubbi.

Un’inquietudine Fernando Pessoa ha descritto delegando a Bernardo Soares il compito di farne un libro registrando dubbi, pensieri, stati d’animo.

C’è da fidarsi?

Il libro dell’inquietudine di Fernando Pessoa: (non) trama e impressioni di lettura

Il libro dell’inquietudine di Fernando Pessoa è il diario di Bernardo Soares ed è un romanzo flessibile.

Suddiviso in paragrafi a doppia numerazione, qualche data di tanto in tanto, non sembra avere un filo logico che consenta di individuare la trama seguita dall’autore per illustrare e raccontare l’anima, nel vano e impossibile tentativo di verificarne l’esistenza.

Nel gioco dell’essere e del non essere è stata coinvolta la letteratura e l’uso dell’eterno. L’assenza di un filo conduttore con il quale orientarsi o per ricostruire un’idea chiara e coerente con le sensazioni e le impressioni riportate fanno de Il libro dell’inquietudine una scelta lettura in cui è possibile perdersi o ritrovarsi.

È un romanzo che, sebbene apparentemente privato di trama e di struttura, procede in modo tortuoso dove l’anima di chi progetta e di chi scrive il libro si restringe, si espande, si nega e si apre all’esterno.

Un’anima che incasella in riquadri di parole, molte delle quali ripetute a cadenza quasi regolare, il modo di vedere, sentire e percepire la realtà propria e altrui. Insiemi di parole che si dispongono in una sequenza altalenante e, inquieti, percorrono paesaggi interiori e esteriori per poi scomporli in tutte le illusioni di cui sono composti. Paesaggi che vengono percorsi su vari piani a cominciare da quello psicologico che, per certi versi, richiama gli studi e le riflessioni raccolti da Vittorio Lingiardi in Mindscapes.

Il libro dell’inquietudine è un romanzo flessibile perché non indugia su un sapere specifico ma ne attraversa diversi. Osserva e registra tutti i dettagli rilevanti e non come se fosse un libro contabile, un bilancio dell’esistenza umana.

La delega di Pessoa a Bernardo Soares è quindi appropriata. Il personaggio si prende cura del diario interiore di una persona con l’efficienza di chi aggiorna il registro contabile dell’azienda presso cui lavora vestendo i panni di un automatismo che lo rendono impermeabile alle sfumature dell’anima:

“Mi avvicino alla mia scrivania come a un baluardo che mi difende dalla vita. Sento tenerezza, tenerezza fino alle lacrime, per i miei libri di altri nei quali faccio i conti, per il calamaio vecchio, per le spalle curve di Sergio che poco più in là prepara bollette d’accompagnamento. Sento affetto per tutto questo, forse perché non ho più niente da amare: o forse anche perché niente merita l’amore di un’anima; e se dobbiamo dare amore per sentimentalismo, è indifferente se lo riserviamo alle piccole sembianze del calamaio o alla grande indifferenza delle stelle”.

Indifferente ma non cieco, le parole si legano fra loro in un linguaggio metaforico, ricco di immagini da sogno o scenari da incubo e perennemente in bilico tra il sonno e lo stato di veglia. Parole che, ordinate nei loro riquadri, a volte sfuggono all’autore contabile portandolo a registrarne la mancanza con punti interrogativi o omissis.

Sul piano narrativo, c’è leggerezza, precisione, visione.
Le parole scelte per descrivere l’anima la rendono tangibile e impalpabile, monotona eppure ricca di tutte le variazioni che le appartengono e che hanno a che fare con pensieri, emozioni e stati d’animo.

Più che esprimersi, l’anima comunica se stessa rendendosi visibile attraverso la finzione della letteratura esercitando, allo stesso tempo, l’arte dell’invisibilità attraverso vari stratagemmi. Espedienti narrativi che hanno i risvolti dell’oblio, dell’ignoranza e si ramificano in vagheggiamenti filosofici, estetici, morali, metafisici. In questi frangenti, Il libro dell’inquietudine può richiamare, quasi per riflesso di lettura, Le città invisibili di Italo Calvino o Lo spirituale nell’arte di Kandinsky o altri esempi che comunicano la stessa cosa trovando però un modo per non esprimere chiaramente il cuore della ricerca intrapresa da letterati, intellettuali, artisti.

C’è da fidarsi su quanto riportato ne Il libro dell’inquietudine, alla fine? Dipende dal grado di erudizione di quanto scrive Pessoa e numerato da Soares:

“C’è un’erudizione della conoscenza che è esattamente ciò che chiamiamo erudizione, e c’è un’erudizione dell’intelletto che è ciò che si chiama cultura. Ma c’è anche un’erudizione della sensibilità.
L’erudizione della sensibilità non ha niente a che vedere con l’esperienza della vita. L’esperienza della vita non insegna niente, così come niente insegna la Storia. La vera esperienza consiste nel diminuire il contatto con la realtà e nell’aumentare l’analisi di quel contatto. In tal modo la sensibilità si allarga e si approfondisce, perché in noi c’è tutto; basta cercarlo e saperlo cercare”.

E, forse, dipende dalle aspettative che attribuiamo alla letteratura di un’anima o all’anima della letteratura e perché. Forse dipende dall’utilizzo o dal non utilizzo di ciò che, una volta individuato, si mimetizza tra la finzione e la verità e si muove tra le intersezioni dei paesaggi e degli stati d’animo considerati con distacco aristocratico da Pessoa, conteggiati con pratico realismo da Soares, ignorati o non considerati dal resto dall’umanità.

Autore: Fernando Pessoa
Titolo: Il libro dell’inquietudine di Bernardo Soares
Titolo originale: Livro do desassossego por Bernardo Soares
Traduzione: Maria José De Lancastre e Antonio Tabucchi
Casa editrice: Feltrinelli
Pubblicazione: marzo 2017, ventunesima edizione
Pagine: 279
Prezzo di copertina: € 9,50

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