A breve il tempo continuerà con altri 365 giorni nuovi nuovi, tutti da scartare.
Ormai è diventata tradizione scrivere un post con i propositi per il nuovo anno e oggi colgo l’occasione per rivedere le promesse mantenute e gli obiettivi raggiunti.
Sia mai che ciò che è rimasto indietro si sia portato avanti e abbia portato con sé l’ombra dei propositi da percorrere in futuro.
Promesse mantenute, obiettivi raggiunti e propositi 2019
Quest’anno mi sono presa la libertà di osservare il tempo trascorso a curare i contenuti di questo blog e a interrogarlo. Le risposte virtuali mi dicono che sono stata in grado di:
- creare un media kit e aggiornarlo periodicamente. Non è perfetto ma, si può migliorare;
- raccogliere in un portfolio alcuni dei post blog più visitati e meglio riusciti per concedermi l’opportunità di rileggere sotto un’altra prospettiva i contenuti esistenti;
- impaginare in una raccolta più di due anni di Curriculum Del Lettore, liberamente consultabile a questa pagina e riflettere meglio sul valore di questa rubrica;
- inserire nuove pagine al blog senza dimenticare di togliere, aggiungere o spostare i dettagli che compongono quelle di base. I dettagli sono importanti ma, quando si è in movimento, è difficile cogliere quelli giusti;
- realizzare una newsletter secondo i criteri fissati in questo post.
Sono piccoli obiettivi, banali e insignificanti forse ma più che sufficienti per consentirmi di individuare l’elemento ricorrente che si lega ai propositi del 2019.
L’elemento ricorrente è stato, è e sempre sarà il libro. Uno degli strumenti più complessi da descrivere, raccontare e valorizzare. Continuo a credere che i libri siano l’accesso più affidabile e valido alla conoscenza e la chiave universale della comprensione. Conoscenza e comprensione corrono in parallelo e rappresentano le due versioni di una stessa storia.
I miei propositi per il 2019 non puntano a ottenere un’unica versione ma vogliono essere ponti simbolici da attraversare quando e se necessario. Per ora ne ho immaginati tre ma non è detto che condurranno ad altri percorsi da semplificare in più letture e che mi indicano di:
1. Andare oltre la copertina.
È un po’ come dire di non fermarsi alle apparenze. Farlo con i libri sembra facile perché puoi scegliere cosa fare di loro. Leggerli, non leggerli, accoglierli in una libreria, bruciarli. Tanto sono oggetti fatti di carta e inchiostro. Raccolgono solo parole che, a seconda delle storie che raccontano, si riuniscono in narrativa o in letteratura. Fanno bene e fanno pure male ma esistono e continuano ad esistere anche se li chiudi in cantina o li abbandoni da qualche parte. Qualunque cosa tu faccia, i libri lasciano traccia del loro passaggio e sanno farsi ricordare.
Ho sempre ammirato molto libri e cercato di ascoltare con attenzione quanto hanno da dire.
Nel web e nel digitale, invece, sembra che accada tutto il contrario. Le parole si perdono e si disperdono in un mare di splendide copertine che, invece di raccontare qualcosa che val la pena di leggere, parlano di ciò che è utile e interessante. Questo può essere un primo proposito per il 2019 (e per gli anni successivi): andare oltre la copertina virtuale per far emergere il contenuto reale. Il Curriculum Del Lettore è uno degli strumenti che ho per poterlo fare e per far sapere che c’è di più sotto la superficie.
2. Lasciare un segnalibro
O fare un nodo al fazzoletto. Sono piccoli espedienti per non scordarsi a che punto del libro si è arrivati e per non dimenticarsi di fare qualcosa di importante. Da quando scrivo recensioni di libri su questo blog ho cominciato a fare le orecchie ai libri e a sciogliere alcuni nodi virtuali.
Mi sono chiesta il perché di questa nuova abitudine. Una parziale risposta? Nel caso dei libri, gli angoli delle pagine si piegano per ricordarmi di tornare indietro su un determinato passaggio perché l’intuito mi dice che è importante. I nodi virtuali hanno a che fare con ciò che non è realmente importante. Scioglierli è un po’ più complicato ma, ad un certo punto, necessario, se si vuole avere più spazio e libertà di movimento.
Secondo proposito, più orecchie ai libri (a prescindere dalla copertina) e meno nodi virtuali.
3. Non pretendere di finire un libro
Può essere un banalissimo lasciar andare quelle storie che insistono a interpretare la realtà a grandi linee e a procedere ipotizzando il finale che dovrebbe avere. Non puoi sapere come va a finire se non leggi fino alla fine e non puoi pretendere di sapere ciò che pensi di conoscere dopo aver letto le prime pagine.
Non pretendere di finire un libro è anche accettare il fatto che non sei tu a decidere il finale, puoi solo scegliere se seguirne il percorso o se è il caso di fermarsi per riprendere il cammino in un secondo momento. Si tratta di un proposito che rivolgo più a me stessa che agli altri. Più che altro, sono curiosa di capire se è vero che la pazienza è la virtù dei forti.
Questi sono i propositi per il 2019 che, assieme alle promesse di lettura e agli obiettivi raggiunti, invitano a continuare a procedere, un libro alla volta, anche se la meta è ancora lontana.
L’anno scorso ho concluso il post blog da tradizione con una citazione. Se vuoi scoprire la frase scelta per il 2019, segui il filo di questo post. 🙂
A proposito, sto preparando la prossima newsletter del blog. Vuoi saperne di più? Iscriviti, ci sono delle cose che non ti ho scritto.
Buona continuazione, 🙂
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