Come ci si presenta a un blogger di libri per farsi leggere e recensire?
È una domanda che potrebbe apparire banale e scontata. Un blogger di libri è tale perché leggere e recensire è il suo lavoro e, quindi, perché mai si dovrebbe convincerlo ad accettare una proposta di lettura?
Perché non è scontato e dipende da come si instaura la conversazione tra l’autore che desidera promuoversi e il blogger designato a fare da mediatore per raggiungere nuovi lettori.
Fatta questa premessa, parliamone. 🙂
Come presentarsi a un blogger di libri: a chi ti rivolgi, in realtà?
Quando ci si dedica con costanza alla lettura dei generi più disparati e si ripercorrono le storie degli autori più amati è naturale che arrivino mail da autori esordienti o no per attirare l’attenzione del blogger interessato a far conoscere buoni libri ai suoi lettori.
Oltre che naturale, è auspicabile. Solo che un blogger di libri non è solo un blogger che passa il tempo a riempire il suo spazio di contenuti a caso. La figura del blogger è molto più complessa e impegnativa di quanto possa sembrare perché si trova a svolgere tre ruoli differenti – lettore, editore, autore – con l’intento di farne una professione e uno strumento di lavoro.
Aprire un blog è facile, fare il blogger non è semplice e, se poi si concentra sui libri e l’ambito culturale, la faccenda si fa delicata.
Declinare una proposta di lettura, senza chiudere la possibilità ad una eventuale collaborazione, non viene presa a cuor leggero da un blogger, soprattutto quando vuole produrre buoni contenuti in favore di buoni libri in modo onesto e responsabile.
Così come un blogger (non solo di libri) deve stare molto attento a come si pone con i soggetti con quali interagisce e instaura un dialogo, la stessa cosa vale anche per quegli autori che si accostano al blogger.
I libri che ho recensito su commissione hanno alla base un modo di presentarsi molto semplice ed efficace che dovrebbe essere la norma ma, se penso a quelli che non mi sono sentita di far entrare nel mio calendario editoriale, mi rendo conto che l’eccezione è più ampia di quanto immaginassi.
I motivi che mi hanno convinta a leggere per recensire determinati libri non si concentrano sullo strumento adottato per contattarmi ma sul modo di porsi. Nella forma del testo e nell’effetto che certi verbi, parole e pensieri generano nel blogger che legge.
Se un autore si presenta raccontando un po’ di sé e spiegando subito il motivo per il quale contatta il blogger utilizzando formule di cortesia come – Posso chiederti? o Spero che il mio libro incontri i tuoi gusti – con tanto di scheda lettura in allegato, il 90% del lavoro di autopromozione è fatto perché ha trattato il blogger come una persona e si è accostato ad esso per fare un po’ di conversazione.
In parole povere, la capacità di porsi con gentilezza traspare anche in una forma di comunicazione formale come la mail, gli dà valore e calore umano.
Un blogger trattato come una persona sarà così predisposto ad interessarsi alla proposta di lettura e, al limite, a renderla nota attraverso i propri spazi e canali di comunicazione con una recensione, una menzione o, nel mio caso, un Curriculum Del Lettore.
Questo è il modo più semplice e corretto per presentarsi a un blogger di libri, attirare la sua attenzione, farsi leggere e guadagnarsi uno spazio per promuoversi.
Semplice, vero? 🙂
Come non presentarsi a un blogger di libri: quando ciò che è semplice diventa complicato e impraticabile
Quello che non è semplice per l’autore è orientarsi nella marea di blogger disponibili sulla rete, alla ricerca di quello che fa al caso suo e del suo libro.
Il fatto che ci siano tantissimi blogger, di libri e non, disponibili sulla piazza digitale non vuol dire che tutti i blogger siano disposti ad accettare tutto quello che gli venga proposto pur di accrescere la loro fama virtuale.
È un lavoro quello del blogger, non un passatempo. Per questo, quando un autore propone a sua volta il suo lavoro, è bene che abbia ben chiaro che il blogger di libri ha degli interessi oggettivi e soggettivi per determinate storie e tematiche e a quelle si dedica.
- Se un autore propone un genere diverso dicendo al blogger che è stato contattato in seguito a una ricerca generica e superficiale, non è un buon modo di presentarsi. È come proporre a una casa editrice a tema saggistico di pubblicare un romanzo rosa.
- Se un autore chiede una recensione a un blogger di libri che si rende disponibile a leggerlo e gli si fornisce un link d’acquisto invece di una copia omaggio o di un pdf, non è un buon modo di presentarsi. Questo non è cercare una figura specifica che l’aiuti a promuovere il suo libro ma fare volantinaggio mettendo nella cassetta delle lettere pubblicità non richiesta.
(La stessa cosa vale anche per un blogger di libri che pretende una copia omaggio all’autore o all’editore senza motivare le ragioni della richiesta e promettendo recensioni positive ma non oneste e obiettive). - Se un autore presenta il suo libro come il best seller dell’anno ed è sicuro della sua qualità e originalità, a che serve il blogger di libri?
- Se un blogger chiede all’autore un contenuto di approfondimento da pubblicare sul blog e questi gli risponde che il tempo lo dedica ad autopromuoversi perché oltre allo scrittore fa tutt’altro, non è un buon modo per presentarsi. È sminuire il lavoro di lettura e di scrittura che il blogger si offre di fare e non si fa una bella figura nemmeno come persona.
Sono tutti casi in cui la gentilezza e l’impegno (da ambo le parti) impiegati per instaurare una conversazione e una relazione fondata sul rispetto reciproco, umana e professionale, vengono meno.
Sarà quindi normale che un blogger di libri declini una proposta di lettura perché non riesce a leggere, nel modo di presentarsi dell’autore, un percorso comune per valorizzare un lavoro di scrittura da un lato e promuovere la lettura dall’altro e ciò che sarebbe semplice diventa complicato e impraticabile.
Un blog è sì un contenitore ma non di tutto. Chi lo gestisce sa che deve fare un minimo di selezione e di mediazione, prima di pubblicare un contenuto a favore di questo o quell’autore. La stessa cosa vale anche per un autore il quale, dopo un aver faticato tanto per strutturare il suo romanzo, deve a sua volta fare un minimo di selezione e mediazione prima di rivolgersi a un blogger per farsi leggere o recensire.
La pensi allo stesso modo anche tu o c’è qualcosa che non ti convince?
Contattami o lasciami un commento, così ne parliamo. 🙂
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4 Comments
Articolo molto bello ed esauriente. Mi sono resa conto recentemente che non è proprio per niente facile essere blogger, e non solo per l’oggettiva difficoltà che presenta leggere e comprendere bene un testo, per poi recensirlo scrivendo qualcosa di più di “è bello” “è brutto” “leggetelo” “non leggetelo”. Avere rapporti con le case editrici e gli scrittori è delicato, ed è un lavoro a parte, esattamente uguale a quello che si instaura tra il personale delle aziende. L’unica differenza è nello stipendio che non si percepisce, e l’importanza che si dà ad un ruolo, quello del blogger, che non è abbastanza definito. Qualcuno pensa che il blogger non abbia altro da fare che leggere gratuitamente di tutto per tutto il giorno, ma non funziona proprio così… ti ringrazio di questi spunti di riflessione, che mi servono davvero molto per cambiare qualcosa in un’attività che stava perdendo un po’ di smalto e fascino ai miei occhi.
Grazie Loredana, per come hai arricchito e ben sintetizzato il tema del post con il tuo commento. Siamo sulla stessa linea di pensiero e anche lo stato d’animo è similare ma voglio credere che ci sia margine per ridare smalto e fascino al blogger di libri e alla categoria in genere. Intanto abbiamo cominciato aprendo un altro cofanetto domandoso, 😉
… che bello, Rita! Un altro cofanetto domandoso! Ah, come inizia bene questa giornata. Sono certa anch’io che qualcosa di nuovo, originale e brillante esce fuori dalla categoria. In fondo siamo ancora agli inizi inizi, e c’è tutto ancora da scoprire, e da esplorare, da concretizzare. C’è molto altro, davvero. Andiamo a scoprirlo!
Faccio lo zaino e ti raggiungo nell’esplorazione, Loredana! 😀
P.S. Non dormo in tenda però, mi fa ansia, 😅