Il Curriculum Del Lettore di Carla Parolisi è il percorso di lettura di una scrittrice e di una blogger di letteratura.
Il suo primo romanzo non ha ancora una data di pubblicazione ma è pronto per essere presentato al Salone del Libro di Torino grazie alla casa editrice che, nel libro di Carla, ci ha creduto.
Prima di scrivere è necessario leggere ma, quando si ha alle spalle letture importanti il senso critico di un autore diviene il suo più grande ostacolo. Subentrano timori, paure, senso di inadeguatezza.
Come si può scrivere qualcosa di buono, dopo aver letto pagine dense di significato, classici senza tempo e dagli stili più diversi, unici, originali? Questi interrogativi sono sorti anche nella Carla lettrice. Come selezionare i libri che l’hanno motivata a procedere, ad andare avanti, a sperimentare e costruire una storia che fosse solo sua?
Ecco quindi che entra in gioco il Curriculum Del Lettore di Carla Parolisi presentando il lettore dietro lo scrittore e un caleidoscopio narrativo ricco di sfumature.
Vieni a scoprirne qualcosa di più?
Curriculum Del Lettore di Carla Parolisi: il caleidoscopio di letture di una scrittrice
Pensando al mio Curriculum del lettore, mi viene un senso quasi di inadeguatezza, come quando vuoi ricoprire una determinata posizione lavorativa, appunto, ed effettivamente, le esperienze sono troppo poche, o forse, non sono mai abbastanza. Ma sei giovane, ed hai voglia di fare. E in fondo, hai fatto tanto altro. E così, tra la lista inesauribile, perché continuamente aggiornata, dei libri che vorrei leggere, vi è quella dei libri che ho letto, delle esperienze accumulate.
Sarò anacronistica, ma ho cominciato a leggere da piccola e, da lettrice, ho sempre avuto l’abitudine di appuntare su un’agenda le frasi che mi colpivano di più in ogni libro. È particolare, ogni tanto, rileggerle, perché ripercorro le fasi della mia vita ed è meraviglioso ritrovare i libri che le hanno riempite, quelli che mi hanno accompagnata ad ogni fase successiva fino ad oggi, perché li riguardo con il sorriso di chi ritrova, in vecchie foto, gli amici che hanno fatto un pezzo di strada con lui.
Voglio quindi condividere questo percorso. La selezione è davvero difficile, per cui partirò dalle pagine della mia agenda.
INFANZIA
- Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino di Carlo Collodi.
Tutti conoscono la storia di Pinocchio. Io, da piccola, rimasi affascinata da questo burattino umanizzato, uno scapestrato che faceva tutto quello che i genitori dicevano di non fare: dire bugie, marinare la scuola, dare ascolto agli sconosciuti e così via, e che, tuttavia, mi faceva provare tenerezza nei suoi confronti, forse perché, quello di Pinocchio era un percorso, un’aspirazione a quella umanità che ho sempre ricercato in ognuno.
- Piccole donne di Louisa May Alcott
Questo libro, che racconta la storia delle quattro sorelle March – Meg, Jo, Beth e Amy-, poteva non essere amato da chi, come me, è nata in una famiglia quasi tutta al femminile? Il libro poi è interessante perché oltre a parlare di “famiglia”, fa riflettere anche su come gli insegnamenti dei genitori si riflettano sui figli e racconta la crescita e la trasformazione interiore da adolescenti ad adulti.
- Il giardino segreto di H. Frances Burnett
A causa della morte dei genitori in India, la piccola Mary è costretta a trasferirsi dallo zio Archibald. Ma il burbero vedovo non vuole vederla e la affida alla governante. Nella grande casa, la piccola si sente un po’ sola. Molte stanze sono chiuse e non è permesso varcarne la soglia. Un giorno, per caso, scopre un giardino ma anche questo è sbarrato. Di nascosto, Mary riesce a entrare e, con l’aiuto del cugino malaticcio, lo semina e annaffia fino a farlo rifiorire. Mi è sempre piaciuto il messaggio positivo che, con il tempo, tutto cambia e si rinnova, tutto può rifiorire come quel giardino, anche quello che sembra perduto per sempre.
ADOLESCENZA
- L’amico ritrovato di Fred Uhlman
“Hans Schwarz è un ragazzo sedicenne discendente da una famiglia ebrea dell’alta borghesia, che vive a Stoccarda. Egli descrive i genitori come persone gentili, che mantengono buoni rapporti sia con cristiani sia con ebrei. Quando, un giorno del 1930, alla classe di Hans viene aggregato Konradin von Hohenfels, un ragazzo di famiglia nobile, tutti i ragazzi, di origine meno elevata, vogliono diventare suoi amici, e anche Hans desidera con tutto il cuore diventargli amico, senza secondi fini. Konradin inizialmente non si interessa a lui, ma Hans riesce a farsi notare in molti modi, mostrandosi abile in ginnastica e portando anche in classe la propria collezione di monete antiche. Un giorno, sulla strada di casa, Konradin si mette a parlare con Hans: nasce così una vera amicizia tra i due ragazzi, entrambi figli unici e profondamente soli. Hans presenta Konradin ai genitori, lo invita molto spesso a casa sua e gli fa ammirare la sua grande collezione di monete. Il ragazzo continua in seguito ad andare a casa di Hans molto spesso, mentre questi attende a lungo un invito, e quando finalmente va a casa di Konradin, lo fa in assenza dei genitori. La ragione di ciò sta nel fatto che la madre odia gli ebrei, e il padre, innamorato di lei, non intende contraddirla in nulla: entrambi, perciò, non sopportano che il figlio passi del tempo con Hans. Infatti Konradin ignora Hans quando gli capita di incontrarlo a teatro assieme ai genitori. Da quel momento la loro amicizia viene compromessa. Quando, il 3 giugno 1933, Hitler sale al potere e la situazione si fa difficile nella scuola (dove fin a quel momento la politica era vista come cosa estranea), Hans parte per l’America; i genitori di Hans invece decidono di restare. Poco tempo dopo il padre di Hans, un medico decorato in guerra con la Croce di Ferro, non riuscendo a sopportare le discriminazioni razziali, decide di togliersi la vita con il gas.
Dopo molti anni Hans riceve una lettera con la richiesta di versare dei soldi per l’iniziativa di costruire un monumento agli ex-alunni del suo liceo di Stoccarda caduti nella Seconda guerra mondiale. Hans rilegge nomi di compagni resistendo alla tentazione di guardare i cognomi che iniziano con la H per paura di trovarvi il nome del suo caro amico. Alla fine Hans riesce a guardare tutto l’elenco e tra i nomi legge, con grande commozione, quello di Konradin, che è stato giustiziato perché coinvolto nell’attentato contro Hitler. Questo fa ritrovare ad Hans i sentimenti perduti verso l’amico scomparso”.
Direi che già la trama può dare un senso delle emozioni che si possono provare di fronte a questi temi, a tutte le età, ma ancor più nella fase adolescenziale.
- Cime tempestose di Emily Brontë
Come non inserire il fascino degli amori difficili? Questo libro racconta, infatti, la storia di Heathcliff, del suo amore per Catherine, e di come questa passione alla fine li distrugga entrambi: tema centrale del libro è infatti l’effetto distruttivo che il senso di gelosia e lo spirito di vendetta possono avere sugli individui.
- Una vita violenta di Pier Paolo Pasolini
La vita delle borgate romane, raccontata in modo così vero e crudo da Pasolini, utilizzando addirittura il dialetto, mi ha colpito profondamente.

Carla Parolisi, scrittrice e blogger di Caleidoscopio di Pensieri
GIOVINEZZA
- Se una notte d’inverno un viaggiatore di Italo Calvino
Il libro sul piacere della lettura, che mi ha fatto, tra l’altro, scoprire ed amare Calvino. Ha la particolarità di essere costituito da dieci incipit di altrettanti romanzi. Indimenticabile!
- Jane Eyre di Charlotte Brontë
Anche se ambientata nell’Ottocento, la vita di Jane Eyre, con i suoi dolori, le sue paure, le sue angosce, ma anche con la dimostrazione della sua innata intelligenza e forza, e con la capacità di riuscire nei propri obiettivi e la voglia di autonomia e indipendenza, può essere uno specchio della vita di molte donne ancora oggi.
- La Ciociara di Alberto Moravia
La storia di due donne, madre e figlia, che lottano per sopravvivere a Roma durante la seconda guerra mondiale. Un romanzo che mi scosse profondamente, soprattutto perché i fatti narrati sono accaduti davvero in quel periodo.
ETÀ MATURA
- Mille splendidi soli di Khaled Hosseini
Un libro che, letto dal punto di vista femminile, risulta ancora più intenso e che a me ha suscitato tante emozioni. Un libro che indaga sul rapporto madre-figlia, sull’amicizia tra donne e sulla condizione femminile in generale, in un contesto tragico quale è quello dei vari conflitti che si sono susseguiti in Afghanistan negli anni.
- La lunga vita di Marianna Ucrìa di Dacia Maraini
Fin dalle sue prime pagine il romanzo immerge il lettore nel clima cupo e pieno di contraddizioni della Sicilia del Settecento.
“Sposare, figliare, fare sposare le figlie, farle figliare, e fare in modo che le figlie sposate facciano figliare le loro figlie che a loro volta si sposino e figlino…”
Questo è il motto della discendenza Ucrìa, che in questo modo è riuscita ad imparentarsi per via femminile con le più grandi famiglie palermitane. Marianna, costretta ad andare in sposa a soli tredici anni a suo zio, sembra all’inizio destinata alla stessa sorte che toccava a tutte le altre donne. Lei è però diversa, sordomuta, ma proprio da questa menomazione trarrà la forza per elevarsi al di sopra della chiusura e della meschinità che la circonda.
Una storia che ti dà quasi fastidio, soprattutto quando hai la piena consapevolezza del potenziale che ha una donna lasciata libera di esprimere se stessa a pieno.
- Oceano Mare di Alessandro Baricco
Io ho amato questo libro, sia per lo stile, sia per le immagini che ha saputo dare l’Autore, partendo dal mare che, con il suo valore magico, taumaturgico, ma anche terribile, viene analizzato sotto molteplici sfaccettature attraverso la storia dei singoli personaggi, ognuno con il proprio passato ed i propri timori, che arrivano alla Locanda Almayer.
Ho adorato, in particolare, il pittore Plasson, che cerca gli occhi del mare e che per dipingerlo usa esclusivamente l’acqua marina, raffigurando vedute oceaniche su tele che restano ostinatamente bianche. Qui la mente corre al mio libro, scritto anni fa e di prossima pubblicazione: Come tele bianche. Le mie tele alludono a qualcosa di diverso, ma quando ho scoperto questa immagine nel libro di Baricco, l’emozione è stata tanta.
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