L’ultimo Curriculum del Lettore di gennaio appartiene a Selene Scinicariello, travel blogger che, grazie alla lettura, non smette mai di viaggiare.
La lettura, per quanto faticosa possa essere, non è un’azione statica, noiosa e/o inutile. È sempre qualcosa di più di quanto si immagini e, Selene, riesce a descriverlo alla perfezione. Con naturalezza e semplicità, riesce a dare movimento e forma al pensiero che scorre, narrando dei libri a cui tiene di più e, allo stesso tempo, raccontando la sua visione del mondo.
Procede, Selene, di pagina in pagina, di libro in libro. Qualche volta si ferma, torna indietro, riprende, guarda da diverse prospettive temporali gli spunti di riflessione, anche quelli più controversi, che l’hanno resa la persona e la professionista che è oggi.
Un bel percorso, vieni a leggerlo?
Curriculum Del Lettore di Selene Scinicariello: leggere, per non smettere di viaggiare
Quando ho scoperto l’iniziativa di Rita mi sono subito detta: “Che bello! Voglio assolutamente partecipare”.
Rita mi spiegava che l’idea del Curriculum del Lettore nasce dalla voglia di raccontare il mondo del web attraverso le letture e i libri che hanno formato, professionalmente e umanamente, gli individui che ne fanno parte e costituiscono una comunità digitale.
Compito difficile ed impegnativo, fatto anche di grandi responsabilità.
Tutto questo, però, continuava a spiegarmi Rita, genera valore e condivisione. Cultura in equilibrio tra vecchio e nuovo.
Non potevo che essere d’accordo con lei e, dopo questa breve chiacchierata, mi sono convinta definitivamente a partecipare. Ho cominciato subito ad interrogarmi su quando, come e perché ho iniziato a leggere. Ho riflettuto su quelle letture significative per la mia vita e nella mia crescita. Non è stato facile, anzi direi che è stato difficilissimo.
Da amante dei libri sono gelosa di ognuno di loro, li conservo tutti con amore e ammetto di non frequentare spesso le biblioteche. Da quando sono piccola desidero avere la mia personale raccolta di libri, dove posso attingere ogni volta che ne ho voglia, per rileggere qualcosa, per ritrovare quel pensiero che stavo per perdere…
Ho l’abitudine di fare delle piccole orecchie ai libri, così da poterli riprendere dopo tempo, mesi, anni e cercare di rintracciare quella frase che mi aveva colpita.
A volte ci riesco, altre riscopro nuovi passi che mi emozionano e altre non trovo nulla.
Si cresce, si cambia, si percepiscono le cose diversamente e anche i libri, le storie, i mondi, assumono valori e sentimenti diversi.
Per questo, ripeto, stilare il mio Curriculum del Lettore è stato difficilissimo.
Mi sono messa a guardare sugli scaffali, in alto, sul comodino pieno di letture terminate e non, alla ricerca di storie capaci ancora di suscitare in me un’emozione forte, un sussulto al cuore. Ho cercato ispirazione tra quei volti immaginati e quelle parole fissate per sempre sulla carta. Così li ho trovati. Le storie, i libri e gli autori che mi hanno accompagnata e che ancora mi accompagnano in questo percorso di crescita infinito che è la vita, sono ancora tutti lì e ritrovarli è stato fantastico.
Mi sono emozionata con ricordi lontani, lasciandomi andare a fantasticherie dimenticate, riprendendo in mano storie che ora ho di nuovo voglia di rileggere.
Una piccola nota: stranamente, nonostante io abbia un blog di viaggi, ho notato che i libri di viaggio nella mia libreria sono pochissimi. Forse perché ogni storia ed ogni persona era ed è, per me, il viaggio di per sé.
I LIBRI DELL’INFANZIA
Ho cominciato a leggere da piccola e prima di imparare a farlo era mia mamma che leggeva per me, ad alta voce, prima di dormire o quando ne avevamo voglia.
Uno dei primi romanzi di cui ho memoria è Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare di Luis Sepúlveda, gli altri due sono entrambi di Roald Dahl, La fabbrica di cioccolato e Le Streghe.
Tre storie che ho amato e che ho riapprezzato ancora di più da grande.
Se Sepúlveda mi ha insegnato l’importanza dell’aiutarsi a vicenda anche se si è diversi, Dahl mi ha spiegato la bellezza di alcuni rapporti che nascono a volte per caso, facendomi sognare quando ero piccola e aiutandomi a tornare bambina da grande.
Ricordo che uno dei momenti più belli era quando mia mamma decideva di preparare un piatto di gnocchi alla romana e leggermi un po’ di capitoli di questi libri.
In quegli anni mi sono innamorata della lettura tanto che qualcuno mi diceva che “non vivevo la vita vera”. Solo più tardi ho capito che la vita vera, più tardi fosse arrivata, meglio sarebbe stato.
«Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito… perché la lettura è una immortalità all’indietro.»
Umberto Eco
I LIBRI DELL’ADOLESCENZA
Leggere continuava a piacermi e gli scaffali in camera continuavano ad aumentare: la libreria non bastava più e bisognò aggiungere uno scaffale singolo. Con le scuole medie è arrivato Harry Potter. Le avventure del mago e dei suoi amici mi hanno accompagnata fino alla “maturità”. Io e Harry siamo cresciuti insieme, tra cattivi da sconfiggere, fuori e dentro di sé, amicizie che rimangono salde, altre che si incrinano e alcune che si slegano.Quando la saga di Harry Potter è finita ho sentito di essere diventata grande, di poter affrontare il mondo con più consapevolezza. Capisco che per alcuni questo discorso possa sembrare strano, ma i libri della Rowling mi hanno davvero accompagnata in un periodo importante della vita.
Tra un Harry Potter e l’altro è arrivato il turno de Il signore degli anelli che portava il fantasy nel mio mondo.Questo genere non è stato sempre presente, ma ha giocato un ruolo fondamentale. Tolkien è stato il mio primo libro “tosto” da leggere: avevo 11 anni quando l’ho cominciato. Ammetto che lo abbandonai lì per qualche mese, ma quando lo ripresi fu per divorarlo tutto d’un fiato. Aspettavo solo il modo giusto di affrontarlo!
Subito dopo è arrivato un altro mattone: I pilastri della terra. Scoperto Ken Follet e scoperto il romanzo storico mi si è aperto un universo. Ho cominciato ad amare i racconti del passato, la potenza delle parole capaci di portarti lontano nel tempo, mostrandoti meglio quella storia che a scuola è troppo difficile. Il romanzo storico mi ha catapultato nel passato, facendomi innamorare dell’arte e della cultura. Questo autore mi ha fatto appassionare alle Chiese e a quello che silenziosamente raccontano.
Tra un mattone e l’altro c’era spazio anche per qualcosa di più semplice o di più introspettivo. Non potevo lasciare fuori dal mio Curriculum Se tu mi vedessi ora di Cecilia Ahern. Con questo libro ho imparato a commuovermi, scoprendo la necessità di un libro triste nei momenti infelici: perché non sempre si è capaci di piangere altrimenti.
I LIBRI DELLA GIOVINEZZA
Con il liceo sono arrivati i libri di autori importanti e famosi. Ho cominciato a capire che la letteratura proposta a scuola aveva davvero qualcosa da insegnarmi e non era tutta noia. Ho conosciuto Thomas Hardy e il suo Tess dei D’Uberville.
Tutte le mie amiche leggevano Jane Austen mentre io leggevo le disavventure di Tess, libro che ho letteralmente amato, tanto che ancora oggi, se devo fare un regalo a qualcuno che stimo davvero tanto, è la prima cosa da donare che mi viene in mente.
Tess non è stata l’unica donna che ha fatto parte della mia vita letteraria: in quegli anni conoscevo Coelho e il suo Veronika decide di morire. Da questo libro mi si è aperto un mondo, quello della relatività delle cose, dell’impossibilità di definire cosa è vero e cosa no, dell’impossibilità di trovare la verità assoluta, il mondo delle scelte difficili, ma personali.
Il mio modo di leggere stava cambiando, così come io stavo crescendo.
Ed ecco la scelta di frequentare l’Università di Lettere.
È lì che ho scoperto Pasolini, che diventerà argomento della mia (contestata) tesi di laurea.
Lessi Ragazzi di vita, vidi i suoi film, e diventai “adulta”. Pasolini è, ad oggi, insieme a John Lennon, uno dei miei mentori. Le sue parole le custodisco con cura dentro di me.
I LIBRI DELLA MATURITÀ
Non so se potrei definirli della maturità: ho 26 anni, mi sono laureata in magistrale da pochi mesi, di strada da fare ne ho ancora tanta e di libri da leggere…. Spero miliardi!
Posso dire quali sono stati gli ultimi libri che ho letto e che mi hanno accompagnata in questi anni.
Il primo è la saga di Game of Thrones. George Martin mi ha riportata all’adolescenza, ai mondi lontani e fantastici, anche se ora più consapevoli, meno idilliaci di Harry Potter e più truci de Il signore degli anelli.
Poi c’è L’ultimo degli uomini di Margaret Atwood, romanzo conosciuto all’Università Magistrale, che mi ha stupito ed emozionato. Non amo la fantascienza, ma questo libro mi ha colpita e ho deciso di leggere tutta la trilogia. I romanzi della Atwood narrano una storia matura, sui cui riflettere, per andare verso il futuro con consapevolezza.
In conclusione c’è un libro che non posso non nominare: Venuto al mondo di Margaret Mazzantini. Una storia di donna, di amore e di Balcani.Questo libro racchiude un po’ tutto quello che ho sempre cercato in un romanzo: sentimenti, emozioni, verità, fiction e storia.
Venuto al mondo è stato, inoltre, un po’ la fonte di ispirazione per il viaggio on the road nei Balcani occidentali che abbiamo intrapreso nell’estate 2017.
Perché alla fine è anche a questo che servono i libri, a farti venir voglia di scoprire ciò che non sai e che pensi di poter solo immaginare.
Selene Scinicariello,
Travel Blogger di Viaggi Che Mangi.
4 Comments
Grazie mille Rita per questa bella opportunità.
I libri mi accompagnano fin da bambina e non mi ero accorta realmente di quanto importanti fossero state certe letture fino ad oggi!
Grazie a te, per aver colto appieno lo spirito di questa rubrica. Sono felice (e onorata) di averti ospitato, attraverso le tue letture. 🙂 <3
Bell’articolo. Musica e libri ci ricordano il passato e ci aiutano nel presente.
Esatto, Paola! <3