Esiste la cassetta degli attrezzi del lettore? Se esiste quella dello scrittore, è probabile che esista anche quella del lettore o, almeno, così mi piace pensare.
L’idea di scrivere questo post è nata un po’ per scherzo e un po’ per capire come ci si organizza per leggere. Ci sono degli strumenti da usare per leggere? Quali sono e perché non se ne può fare a meno?
Domande banali e scontate, forse. Eppure questo pensiero mi stuzzicava da un po’ e così ho provato a immaginare questa cassetta degli attrezzi ad uso e consumo del lettore.
Vieni a leggere cosa potrebbe contenere?
La cassetta degli attrezzi del lettore: gli strumenti che la compongono
Se la cassetta degli attrezzi del lettore esiste, è piena di tanti scompartimenti da riempire con le cose che non si sanno e che si vorrebbero sapere. Fin qui tutto chiaro, ma quali sono gli strumenti?
Partendo dall’ovvio, strumento principale del lettore è il libro. All’inizio non importa il genere, la lunghezza, se contemporaneo o classico. L’importante è che corrisponda a un desiderio di lettura, risponda alla domanda del momento e ne ispiri altre ancora.
Un libro è l’anello di congiunzione tra ciò che si ignora e ciò che si sa. Man mano che si accumulano i libri letti, l’esperienza della conoscenza si fa sempre più composita e variegata ed è probabile che qualcosa sfugga alla memoria. Per far sì che ciò non accada, ecco che compaiono i primi strumenti: il timer, il segnalibro e i post-it.
Un timer da impostare in modo flessibile, per capire quando e quanto tempo possiamo dedicare alla lettura, può essere uno strumento da inserire nella cassetta degli attrezzi del lettore. Spesso mi sono sentita dire che leggere piace ma non si ha tempo per farlo per i più svariati motivi. Decidere prima quanto tempo dedicare alla compagnia di un buon libro potrebbe essere, quindi, un buon compromesso per coltivare il piacere della lettura, o anche solo per ricordarsi che è da fare la spesa o che la pausa pranzo è finita. Capita, infatti, di immergersi talmente a fondo in questa attività da perdere la cognizione del tempo. Si può leggere due ore alla settimana, dieci minuti o mezz’ora al giorno o, ancora, un giorno sì e due no. Ogni scansione temporale va bene, se si adatta alle necessità del lettore o aspirante tale.
La lettura è un’attività che si può organizzare e spezzettare nel tempo. Per non perdere il filo del discorso il segnalibro è l’ideale.
I post-it, invece, possono indicare non solo le parti meno chiare (da risolvere consultando un’enciclopedia, un vocabolario o Wikipedia) ma anche le più suggestive. Volendo, in alternativa ai post-it, c’è anche la pratica delle orecchiette o delle sottolineature con commento del lettore a margine, a penna o a matita. Capisco che queste pratiche potrebbero apparire mostruose per chi ha un rapporto quasi sacrale con il libro ma, pensando alle glosse degli studiosi o ai testi che si trovano nei mercatini dell’usato, un piccolo strappo alla regola, a fin di bene, si può anche fare. Nel dubbio, nascondi tutto nello scomparto segreto della cassetta degli attrezzi del lettore e nessuno saprà, forse. 😛
Una frase si è incisa nella memoria ma il suo significato continua a sfuggire? Potrebbe essere una citazione da inserire in un quaderno a parte o un appunto da aggiungere alla lista dei libri da leggere. Ripensando a quanto esplicitato nel libro di Gottschall, le storie che leggiamo simulano un’esperienza vissuta o ipotetica, simulando situazioni e scenari a cui il lettore potrebbe andare incontro nella vita reale. Aggiungi poi che un buon libro è capace di intrecciare il pensiero dell’autore con quello dei personaggi e, di conseguenza, attivarne di nuovi nel lettore e la trama, più che infittirsi, si incasina un bel po’.
Ergo, quadernino delle citazioni da aggiornare man mano può essere uno strumento interessante per la cassetta degli attrezzi del lettore. Se ti può interessare, ho creato un canale Telegram in cui raccoglierle anche online, alcune corredate con il link alla scheda libro su Amazon. Una sorta di ibrido virtuale che potrebbe andare di pari passo con la lista dei libri da leggere.
Se per le citazioni basta un quadernino, per la lista dei libri da leggere ci vuole un block notes formato gigante. No, dai, scherzo (ma non troppo). Il mestiere del lettore, se così si può chiamare, è ricco di insidie poiché un libro porta ad altri libri che toccano tematiche e saperi trasversali. Basta una nota bibliografica particolarmente succulenta per cadere in tentazione. E se poi un lettore forte come te ti consiglia un titolo che non conoscevi o incappi in una libreria ben fornita e variegata? Sì, forse è meglio mettere anche questo strumento nella cassetta degli attrezzi del lettore, sia mai che giungano tempi di magra, quelli in cui vuoi leggere qualcosa di diverso ma non hai idea di quale libro scegliere.
La cassetta degli attrezzi del lettore: se esiste, è fatta di ignoranza e conoscenza
Ricapitolando, gli strumenti che costituiscono una cassetta degli attrezzi del lettore immaginaria sono:
- il libro,
- il segnalibro,
- i post it,
- l’enciclopedia e il vocabolario,
- il quadernino delle citazioni,
- la lista dei libri da leggere.
Tutto sommato, la cassetta degli attrezzi del lettore esiste e non è poi così mal fornita. Gli strumenti per favorire e vivere l’esperienza della lettura ci sono. Basta volerlo e desiderarlo, non perché si deve sapere tutto ma perché si ha la curiosità di scoprire cosa si ignora.
In pratica, la ripartizione interna degli spazi dovrebbe contenere in ugual misura ignoranza e conoscenza. La formazione, nel tempo, del gusto del lettore potrebbe fare da principio ordinatore, senza penalizzare l’impulso a controllare periodicamente che sia tutto in ordine e utilizzabile alla bisogna. Perché nella ricerca della conoscenza, non si può mai sapere cosa si potrebbe scoprire leggendo.
Detto questo, com’è fatta la tua cassetta degli attrezzi del lettore?
Se ti va, raccontamelo nei commenti. 🙂
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