eventi Recensioni

Beach And Love: cosa è (stato) per me e di cosa si è parlato

24 Luglio 2017
Beach And Love: cosa è stato per me

“Il Beach And Love è stato (e qui scrivo e riscrivo la stessa frase per trovare le parole ma mi si accavallano i pensieri) e ha superato le aspettative che mi sono imposta di non avere. È stato e ricorderò come mi ha fatto sentire. Tra persone e storie che vale sempre la pena leggere o ascoltare. Era, è stato, è”.

Con questa frase ho riassunto quello che è stato per me il Beach And Love, l’evento dedicato alla formazione e all’informazione (in infradito) sul mondo del digital e delle sue professioni e firmato Salvatore Russo. Non ero sicura di andarci, ci volevo andare, ma non ero sicura dei perché volevo partecipare (anche se solo in veste di spettatrice).

Alla fine mi sono detta che era inutile e controproducente farsi tanti problemi e che una vacanzina in Emilia Romagna male non avrebbe certo fatto. Per non scrivere troppo, oggi mi concentrerò sull’evento che mi ha condotta a Milano Marittima. Rimando alla prossima settimana le impressioni e le suggestioni raccolte tra le strade di Bologna.

Per sicurezza, mettiti comodo lo stesso perché se il post sarà breve, i collegamenti potrebbero rimandare ad articoli un po’ più lunghi. 😛

Beach And Love: l’in-formazione con l’infradito e premesse dal Seo And Love

Prima di andare sulle cose che più mi hanno colpita e arricchita del Beach And Love mi pare corretto fare una piccola premessa andando qualche mese indietro nel tempo, al Seo & Love. Confermo che l’evento invernale è stato un vero e proprio viaggio nel magico mondo dei contenuti ma, una volta tornata, le sensazioni sono state diverse.

Il Beach And Love mi ha chiarito le idee e mi porta a rivalutare le considerazioni che ho espresso riguardo il Seo & Love. Rivalutare, non rettificare. Il problema stava nella persona che ero cinque mesi fa e nelle aspettative di allora. Ero partita intuendo, ma senza conoscere. Sono entrata in blocco, con la voglia di scomparire perché mi sentivo fuori contesto, sia come persona sia come professionista.

Il dopo Seo And Love mi ha fatto mettere in discussione tutto. Il mio carattere, le mie competenze, questo blog. Volevo chiuderlo e smettere di scrivere sul e per il web. Non l’ho fatto perché alcuni dei professionisti che erano presenti all’evento me l’hanno impedito introducendo le seguenti argomentazioni:

  • Studia, studia, studia!
  • Cambia strategia e definisci i tuoi obiettivi,
  • Sei circondata da persone disposte ad aiutarti, chiedi.
  • Smettila di andare a cercare quello in cui manchi e lavora su quello che hai.
  • Devi crederci.

Piccole frasi pronunciate da professionisti che sono diventate quasi dei mantra, pronunciate da persone che ho imparato a conoscere tra una conversazione e l’altra. Pian piano ho provato ad applicarle, cercando di uscire dalla mia zona di comfort e, quasi senza accorgermene, è arrivato il tempo delle iscrizioni al Beach And Love. Vado, non vado, vado, non vado.

Mi arrovellavo da qualche giorno quando Salvatore Russo postò una foto che ritraeva una brioche gigante. Non ho resistito e gli ho chiesto se quel dolce stratosferico fosse vero. Quando si tratta di mangiare non mi tiro indietro ed ero disposta ad iscrivermi, per quel dolce.

L’iscrizione effettiva l’ho fatta per merito di Lisa Bortolotti che si è offerta di accompagnarmi. Lei avrebbe fatto finta di essere Miranda de Il diavolo veste Prada e io sarei stata l’assistente che le suggeriva tutti i nomi delle persone presenti all’evento.

“Io sono timida e non conosco nessuna delle persone che saranno al Beach And Love”
“Anch’io sono timida, non ti preoccupare. Staremo tra noi”.

Ci siamo dette. Qualcosa però è andato per il verso giusto e ci siamo divertite.

Beach And Love 2017: i relatori

Beach And Love: è stata una festa con persone e professionisti

Ad andare per il verso giusto nel Beach And Love sono state le persone che l’hanno vissuto come una festa organizzata per rendere possibile l’incontro e il confronto, l’imparare e il riconoscersi.

Siamo arrivate senza aspettarci niente di particolare, siamo andate via con argomenti da approfondire e tanti sorrisi. Questo era accaduto anche al Seo And Love, ma l’ho sentito meglio al Beach And Love. Il clima era diverso e, lungi dal mettere a confronto i due eventi, sono tra loro interdipendenti. Non opposti, ma uno propedeutico all’altro. Entrambi gli eventi offrono una buona panoramica del contesto e di come i professionisti del digitale si muovono all’interno di esso. Da una parte ci sono i professionisti, dall’altra le persone. Da una parte la vita reale, dall’altra quella digitale. E così via, in una sequenza che oscilla tra due poli dove Salvatore Russo fa da punto di congiunzione, con il suo modo di essere e di comunicare.

Detto questo, il Beach And Love si è rivelato un momento in cui sono riuscita a rilassarmi cercando di vedere i professionisti come persone che raccontavano storie e percorsi professionali in modo leggero, ma non superficiale. Il programma ha toccato argomenti diversi così come le impressioni mie e di Lisa sono state differenti.

Per quanto riguarda i temi del Digital & Local Marketing e della Brand Identity, ho capito poco perché proprio facevo fatica a sentire. Il Beach And Love si è svolto all’aperto, a quattro passi dalla spiaggia, in una località turistica come Milano Marittima. Gli elementi di “disturbo” erano diversi e poi, come al mio solito, mi sono incuneata nei posti in fondo, nascosta, come piace a me. Malgrado questi dettagli, è arrivata forte e chiaro l’idea che l’organizzatore ha della collaborazione e che suona più o meno così:

“Tutti dicono che è molto più efficace collaborare per raggiungere i risultati e mettere giù una strategia efficace ma è quando arriva il momento di collaborare veramente che emergono tutte le difficoltà. Collaborare non è semplice”.

Io sono andata un po’ nel pallone quando si è parlato di tool come SocialMeter e Kleecks mentre per Lisa sono stati i temi appassionanti. Perché? Perché io, al massimo, intuisco il lavoro che c’è dietro. Lei lo conosce, le piace e lo sa leggere.

Belli e strutturati per coinvolgere il pubblico gli interventi di Francesco Mattucci (Tutti a tavola con Instagram) Andrea Saletti (Cosa ti dice il cervello?) e Leonardo Prati (Sopravvivere ai commenti negativi). L’ultimo è quello che mi ha colpito di più perché è entrata in scena Valentina Vellucci facendo domande e ipotesi. All’inizio sembrava un po’ forzata come cosa ma quella che sembrava una simulazione, un esempio pratico e concreto di ciò che avviene nel mondo virtuale, si è poi tramutata in una conversazione a più ampio respiro.

Il 2017 è l’anno dei video. Un intervento dedicato all’argomento ci stava e Antonio Meraglia ha dato alcuni suggerimenti pratici su come realizzarli, senza spendere un patrimonio in attrezzature professionali. Suggerimenti che spero di ricordarmi se mi capiterà di fare un altro dei miei bellissimi video storti. 😛

L’intervento conclusivo di Damiano Crognali (Da inviato a invitato) è stato quello che mi ha provocato le emozioni più contrastanti. Non ho capito se l’obiettivo è di attrarre i giornalisti per far sì che, con il loro lavoro, facciano da intermediari al fine di spiegare il mondo e la cultura del digitale o se è necessaria una qualche strategia per far in modo che Media tradizionali e Social Media collaborino fra loro. Incomprensione a parte, se ho provato sensazioni contrastanti è perché questo è uno dei temi che hanno maggiormente attirato la mia attenzione. Già immaginavo i miei neuroni chiamati a raccolta per leggere, approfondire, discernere. Spero continuino a seguirmi quando avrò rielaborato a sufficienza le informazioni date.

Conclusioni? Nessuna, solo tante altre strade da intraprendere e descrivere nei post futuri. Alla memoria lascio:

  • la generosa condivisione di Valentina Vellucci del suo accendino (e delle sue letture e conoscenze).
  • il momento in cui ho salutato di persona Cristiano Carriero, subito dopo aver ricevuto una confezione di spaghetti Granoro. (Ho scritto che quando si tratta di mangiare e raccontare non mi tiro indietro?)
  • la frizzante personalità di Giulia Bezzi. Era affascinante vedere con quanta disinvoltura svolgeva tutte le sue mansioni facendo sentire tutti a loro agio, dispensando sorrisi e battute di (seo) spirito.
  • Abbracciare Salvatore Russo e vedere come le persone l’hanno abbracciato facendogli gli auguri di compleanno attraverso una serie di video messaggi condivisi durante la pausa pranzo.
  • Incontrare di nuovo Bernardo Mannelli, Mery Greiss e Marco Colombo (il vostro pargolo è uno spettacolo) Luana Galanti, Francesco Mattucci, Matteo Pogliani e Susanna Moglia.
  • Conoscere Simona Ciapanna (ora che ci penso, assomiglia un po’ a Natalie Imbruglia)
  • Chiacchierare con i nostri compagni di tavolo di cibo, ricette, contenuti, scrittura, rugby e mailing list (io, di tanto in tanto mi distraevo a leggere l’etichetta del vino Brusa Trebbiano Rubicone per cercar di decifrare la frase in romagnolo. Non l’ho decifrata, ho risolto versandomene un poco nel bicchiere, posto accanto alla bottiglietta di olio Redoro offerta ai partecipanti).
  • Non cadere in acqua come una pirla dopo aver fatto la foto in spiaggia, dietro a tutti e per non farmi vedere. (Ma c’ero, ho saltato e sono riuscita a mantenere l’equilibrio per evitare di finire a bagno).

Cos’è stato per me il Beach And Love?

Tra i tanti argomenti di conversazione che si sono delineati nel corso della giornata, passione e sperimentazione, sono state le parole che ho sentito più spesso e le condivido. Tuttavia, se è vero che le persone dimenticano quello che dici e quello che fai, ma non come le fai sentire allora è probabile che mi rimarrà attaccato per un bel po’ l’effetto Beach And Love, si sposa bene a uno dei mantra che mi sono stati forniti nel corso di questi mesi:

“Devi crederci!”

Ma forse Salvatore Russo direbbe:

“Dai dai dai!”

E tu?

You Might Also Like

1 Comment

Leave a Reply

error: Content is protected !!
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: