Perché ami i libri se non hai mai sentito l’obbligo di leggere? Con questa domanda mi è sorto un pensiero strano riguardante la lettura e il perché leggo tanto.
Assieme al come scegli i libri, è uno dei quesiti ai quali non riesco mai a rispondere in modo esauriente. Eppure, se mi viene chiesto, vuol dire che c’è un interesse alla base e, se c’è interesse, c’è anche un margine d’azione per convincere le persone a leggere per il puro gusto di farlo, non perché lo impongono le istituzioni scolastiche.
Insomma, l’attrazione per i libri e la lettura c’è ma è anche vero che, per amarli, ci sono delle fasi da seguire per instaurare un legame sincero dove chi ignora conversa con ciò che conosce o contiene parte del sapere.
Vieni a scoprirli?
Perché ami i libri? Ricordi di conversazioni a voce alta e letture silenziose
Il primo approccio con i libri avviene con la lettura ad alta voce. Ci siamo passati tutti durante la fase di apprendimento ed è qui che si capisce se ci si può innamorare per poi amarli.
La lettura ad alta voce ha a che fare con l’udito (ho trovato conferma di questo in uno dei libri di cui ti parlerò venerdì) ed è un po’ come una forma di corteggiamento. A livello pratico e meno romantico, se senti ciò che leggi, diventa più facile:
- memorizzare versi poetici o testi di studio riassunti e schematizzati,
- entrare nel vivo di una storia seguendo il ritmo narrativo dato dalla punteggiatura o
- immaginare il tono di voce dell’autore e il linguaggio dei personaggi che prendono vita dialogando con il lettore attraverso lo strumento libro.
La lettura ad alta voce è la prima cosa che viene imposta a scuola e, in quanto compito obbligatorio, è considerato pesante, faticoso e pure parecchio noioso. Eppure, è l’unico modo per avvicinarsi alla lettura.
Se si incontra qualcosa o qualcuno che potrebbe renderci felici e completarci ma che non si conosce, si prova a instaurare una conversazione seguendo determinati modelli e schemi comportamentali.
Ricordo ancora il modo con cui io e i miei compagni di classe cercavamo a rispettare le regole della buona conversazione scorrendo le parole e le indicazioni date dalla punteggiatura. Alcuni cambiavano l’intonazione facendo finta di recitare il testo, altri partivano squillanti e spediti per poi scivolare in sussurri insicuri, altri ancora s’inceppavano sulle doppie o ne perdevano alcune tra le righe. C’era chi ci metteva passione, nel leggere, e chi leggeva un testo come se fosse la lista della spesa.
La maestra ascoltava, paziente, correggendo di tanto in tanto.
Il passaggio dalla lettura a voce alta alla lettura silenziosa avviene per gradi. Apprese le regole di base della lettura, tolte le incomprensioni? Non esattamente.
In pratica, il primo step permette di acquisire l’esperienza necessaria per affrontare la lettura silenziosa con la quale si affinano le capacità di concentrazione e comprensione del testo. Il dialogo si fa più complesso, veloce ed esaltante e il contenuto prende vita, si arricchisce, una parola dietro l’altra. Si stanno costruendo le basi di un rapporto di fiducia, di scambio e condivisione delle conoscenze tra libro e lettore.
Se quello che si sta leggendo è veramente interessante e coinvolgente, stai pur certo che saresti capace di leggere anche in un cantiere edile in piena attività. Sarai completamente proiettato all’interno della storia mentre la realtà circostante, per dieci minuti o un paio d’ore, svanirà completamente. Sarai solo tu e il libro, face to face, tȇte à tȇte.
La pratica della lettura silenziosa, se rimane fedele e costante nel tempo, è un ottimo esercizio per tenere a bada i pensieri e tutti quegli elementi esterni che stimolano il fluire o il soffocamento di quello che potrebbe essere un esercizio di conversazione che tocca molteplici livelli interpretativi.
Un libro non si stufa se torni a rileggerlo, non si chiude in sé stesso se non capisci subito quello che intende dirti e non si sente tradito se lo abbandoni per un altro libro. Sarà sempre lì, pronto a parlarti, a farti sapere tutto quello che ti serve in una determinata situazione o in un determinato momento. Ti ascolta, quando pensi di non aver compreso. Per questo leggo tanto, i libri mi danno l’opportunità di colmare le mie lacune culturali e, allo stesso tempo, mi lasciano sempre una sensazione di mistero da svelare.
Perché ami i libri? Il fascino del mistero e delle incomprensioni del leggere
L’amore per i libri e la lettura non è solo conversazione e tensione verso la ricerca della conoscenza, ma è anche un gioco continuo tra misteri e incomprensioni. Pur leggendo tanto, non si può mai essere certi di conoscere veramente e questo permette di mantenere alta l’attenzione, le emozioni e i rischi che si corrono in fase di corteggiamento.
Tornando alla lettura a voce alta, non eravamo solo noi scolari a svolgere questo esercizio, lo faceva per noi anche la maestra. Lei ci insegnava ad ascoltare scegliendo letture per attrarre l’ attenzione. Tra queste, una mi colpì in particolare.
Non ricordo il titolo, né l’autore (pecca mnemonica della quale mi sono spessa vergognata) ma la storia raccontava di una signora dell’alta società che ogni pomeriggio usciva di casa con fare circospetto. Nessuno sapeva dove andasse, né cosa facesse ma, per un paio d’ore, spariva.
Giravano voci che avesse una relazione segreta (fa tanto Lady Chatterley) e il marito decise di far luce sul mistero. Un giorno la seguì e la vide entrare in un alberghetto modesto, senza tante pretese. Prima di entrare, lei si guardava intorno con fare circospetto e, quando usciva, aveva un’espressione felice in volto.
Il consorte, dipinse con l’immaginazione gli scenari peggiori ma mantenne il sangue freddo e, paziente, attese l’occasione giusta per poter accedere alla stanza dove la moglie si chiudeva ogni pomeriggio.
Una volta dentro, rimase esterrefatto. La camera era arredata solo di una poltroncina e di un tavolinetto su cui poggiava una candela accesa e un libro. Nulla di più, nulla di meno. L’attività segretissima a cui la donna si concedeva, non era altro che leggere.
Questa storia letta ad alta voce mi accompagna spesso nelle mie letture silenziose. Non so perché o, forse lo so benissimo ma, come la lady misteriosa, non voglio che si sappia in giro.
Per scoprirlo, si possono solo affrontare le voci contrastanti che girano attorno lettura e aprire la porta nella stanza segreta (possibile metafora del libro in quanto contenitore e veicolo di cultura) illuminata da una candela e svelare i loro misteri. Ecco perché amo i libri e la lettura, sono capaci di sorprendere anche quando la risposta è più banale e scontata di quanto si immagini.
E tu? Perché ami i libri?
Photo Credits: immagini via Pixabay
2 Comments
Bellissima riflessione cara Rita! Mi ha commosso e fatto volare indietro nel tempo, alle letture ad alta voce che avevo dimenticato. Forse è proprio da allora che è iniziato il mio amore per lattura…
Grazie, Silvia,
sono felice di averti dato questa sensazione, era quello che desideravo. 🙂