Il Curriculum Del Lettore di Marialuisa Sanfilippo, Digital Content Strategist, ci porta nella Sicilia di Verga e Pirandello.
Ancora una volta devo ringraziare Giovanni Amato e la sua idea di ospitarmi sul suo spazio web con un racconto.
Ho colto l’opportunità e ho fatto uno scambio, una storia per i libri e le letture di una Digital Content Strategist.
Detto fatto, ecco come ho ottenuto la scusa per ottenere un Curriculum Del Lettore che sa di mare, terra e fuoco, di sorrisi che spaccano le pietre per quanto sono sinceri e solari e, del ricordo di un abbraccio scambiato a metà strada.
Certe persone non si dimenticano e Marialuisa sa imprimersi nella fragile memoria del web con una presenza costante e tenace. Le sue letture vanno dritte al punto, tracciando un percorso preciso e dettagliato che narrano l’equilibrio possibile (e fattibile) tra la contemplazione della propria dimensione interiore e l’attuazione, pratica e concreta, di sogni e passioni.
Vieni a leggere?

Marialuisa Sanfilippo – foto di madd.it
Curriculum Del Lettore di Marialuisa Sanfilippo: percorsi di lettura concreti e spirituali
Parlarti di me attraverso i libri che ho letto è un’idea che mi è subito piaciuta e ringrazio Rita, per avermi chiesto di raccontarmi attraverso questa originale chiave di lettura.
Quand’ero piccola…
Uno dei libri, che da piccola, ha innescato in me l’amore per la lettura, è Siddharta di Herman Hesse. Un autore che ho adorato. Un libro che parla di uomo che cerca la propria vita. Di esperienza in esperienza. Dal misticismo alla sensualità, dalla meditazione filosofica alla vita degli affari. Siddharta non è mai appagato, non considera definitiva nessuno dei mondi possibili in cui la vita lo proietta. Ciò che cerca è il tutto. La propria crescita personale attraverso l’esperienza di cui si nutre.
Un insegnamento che credo abbia profondamente segnato la mia personalità.
La curiosità nei confronti del mondo mi ha sempre caratterizzata. Pochi pregiudizi e molta curiosità. La mia crescita personale è stata, sin da piccola, un obiettivo chiaro.
Sono sempre stata una bambina strana, mentre i miei compagni guardavano Amici, io leggevo, disegnavo o dipingevo. A qualcuno verrà la tristezza, ma io ero così. Persa nei meandri della mia immaginazione.
Al liceo
Al liceo leggevo moltissimo: libri di testo, adoravo la letteratura e la filosofia, ma anche romanzi. Uno dei miei preferiti è stato Il nome della Rosa, avvincente e, dopo tutto, un perfetto incrocio di generi: a metà tra lo storico, il narrativo e il filosofico. Un mix perfetto per attrarre la mia attenzione. Allora avevo molti meno impegni, soprattutto d’estate, quando esistevano ancora le vacanze estive.
Avrò letto Il nome della rosa in 48 ore. Tutto d’un fiato. Del resto, la storia di un manoscritto di un monaco benedettino riguardante una misteriosa vicenda, svoltasi in età medievale in un’abbazia dell’Italia settentrionale, come può lasciarti indifferente?
Non posso omettere dal mio curriculum del lettore la lettura di Pirandello. La sua lucida analisi sociale, condotta attraverso le storie dei suoi personaggi, semplici, quotidiani, comuni. Amaramente buffi, e coraggiosi. Maschere attuali, di una società che attuale non è.
La verità, poliedricamente analizzata, in Così è (se vi pare) ad esempio, non esiste. Esiste solo ciò che percepiamo, una realtà soggettiva, multidimensionale. Il treno nella mia mente ha fischiato. Grazie a Pirandello ho scoperto il fascino della psicologia, e il potere della comunicazione. Che ho maturato, sperimentato e appurato in quel viaggio di esperienze che la vita mi ha regalato sin ora.
Conosci Jack Folla? Io ne ero innamorata.
Mi regalò quel libro, al primo anno dell’università, Emilio, il mio fidanzatino di allora. Jack Folla. Alcatraz. Un DJ nel braccio della morte di Diego Cugia è stato un libro che ho letto e riletto per mesi. Mi piaceva il ritmo, incalzante, lo storytelling. Non ero io a leggere quel libro. La radio della mia mente, diffondeva i pensieri e la voce di Folla. Un uomo che era tutti, nessuno, e centomila. Un libro sonoro.
L’amore per il marketing ai tempi dell’università
Durante gli anni dell’università ho amato quasi tutti i libri su cui ho studiato. Marketing e comunicazione per me sono molto più che un lavoro, sono praticamente la mia vita. Così, non ti nascondo che molte delle mie letture sono state specifiche su quel settore.
Voglio menzionare 2 libri di marketing, che secondo me sono stati fondamentali nella mia crescita, come studentessa di comunicazione.
Il nuovo manuale di tecniche pubblicitarie. Il senso e il valore della pubblicità di Marco Lombardi. Se sei curioso, e vuoi leggere una bibbia della comunicazione, ti suggerisco di trovare e acquistare questo libro. Comprendere i fondamenti della comunicazione pubblicitaria, se vuoi diventare un vero professionista, ti darà una marcia in più. Oggi è un libro che potrebbe sembrare obsoleto, ma scoprirai che si tratta, ancora adesso, di un testo validissimo.
Market-driven management. Marketing strategico e operativo di Jan Jaque Lambin. Grazie a questo libro ho compreso quanto il marketing debba essere un processo che non considera solo le politiche di prezzo, prodotto, luogo di vendita e promozione (le 4 P: product, price, place, promotion) ma coinvolge tutta l’azienda, che deve essere orientata al mercato.
Il concetto di orientamento al mercato allarga la definizione di marketing. Non considera , infatti, solo gli attori chiave del mercato e ai clienti, ma anche gli attori dei mercati online, i distributori, i concorrenti e a chiunque abbia un interesse nell’attività aziendale. Ho capito allora che è responsabilità di tutti, all’interno dell’impresa, sviluppare relazioni di mercato e rafforzare il valore per il cliente. E non è stato cosa da poco.
Letture post universitarie
Dopo l’università, che ho concluso nel 2008 a Palermo, ho letto moltissimi altri libri di marketing. Te lo ho detto che per me non c’è un confine tra la mia vita lavorativa e la mia vita. Quando studio e lavoro io mi sento terribilmente viva.
Tra i tanti, uno che per me ha significato molto- probabilmente perchè legato ad un periodo molto intenso della mia vita, di grande cambiamento ed evoluzione -, è stato Create, di Mirko Pallera. Che saluto e ringrazio ancora oggi.
Era il 2012. A partire dalla lettura di quel libro è iniziato un susseguirsi di eventi, che mi hanno fatta crescere molto e mi hanno resa consapevole di quanto volessi davvero specializzarmi in digital marketing. Avevo capito che la rete sarebbe stata il treno dell’economia dei prossimi decenni, e io non potevo perderlo. Scelta che ho perseguito, voluto fortemente.
E infine, in una delle conversazioni che più mi hanno arricchita negli ultimi anni, che ho scoperto uno dei libri che ha fatto evolvere oltremodo la mia concezione della vita. Che, intendiamoci, è sempre in evoluzione.
L’ultimo dei libri che voglio citare, è La Profezia di Celestino di James Redfield. Se non lo hai ancora letto, fallo. Da allora cerco di cogliere l’attimo, di farmi guidare dall’energia che percepisco nelle cose e nelle persone. Quel tipo di percezione non sbaglia mai. Niente accade per caso. Quello che sei è il risultato delle scelte che facciamo ogni giorno.
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