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Curriculum del lettore di Fabio Sonce: fotografo, blogger e lettore

11 Gennaio 2017
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Mercoledì scorso ho ospitato il Curriculum del lettore di Giulia Marchesan, mamma e travel blogger solare e dalla parlantina svelta. Ora è il turno di suo marito, il fotografo Fabio Sonce.

Malgrado narri di essere nato in una casa piena di libri, non sembra aver mai provato un reale interesse per gli stessi se non durante quella fase che indica il passaggio dall’adolescenza alla giovinezza e, senza tanti giri di parole, pone l’accento su un sistema educativo in cui, invece di rendere la lettura un piacere e un’occasione di arricchimento culturale la si fa diventare un obbligo e un’imposizione. Una volta superato questo ostacolo, il co-fondatore di un blog di successo si è però rivelato un lettore serio e metodico, che preferisce esaurire il percorso narrativo di uno specifico scrittore piuttosto che saltare da una storia all’altra.

A prima vista, il Curriculum Del Lettore di Fabio Sonce potrebbe sembrarti “povero” perché non ci sono titoli, né autori particolari che abbiano particolarmente segnato la sua formazione umana e professionale ma, a pensarci su, è un esempio di come la passione per la lettura si possa accendere e coltivare in qualsiasi momento e secondo i tempi del lettore stesso.

Curriculum Del Lettore di Fabio Sonce (immagine via Facebook)

Curriculum Del Lettore di Fabio Sonce: lettore pensoso e metodico

La mia passione per la lettura arriva molto probabilmente da mia madre. Lei è un’appassionata vera, ha la casa stracolma di libri. Nulla di troppo impegnativo, romanzi per lo più, eppure le diverse librerie di casa faticano a contenere gli acquisti e regali degli anni.

Mia madre è una che legge forte, si fa fuori un libro, anche abbastanza sostanzioso, nel giro di una domenica. Io non sono così, sono più lento, anche perché il tempo, purtroppo, è sempre tiranno.

Ho iniziato a leggere, probabilmente forzatamente, a scuola, con le odiosissime antologie. Non concepisco nulla di più sciocco che una raccolta di estratti di romanzi, poesie, in una sorta di zibaldone assurdo, senza capo né coda. Ma che voglia pensi ti possa venire e appassionarti alla lettura, e dalla lettura alla cultura, se negli anni più floridi della giovinezza leggere è solo un mattone, il più pesante, da mettere nello zaino?

Ho iniziato a leggere qualche libro prima della maturità, ed è stata la mia fortuna! La mia scarsa carriera alle scuole superiori è stata infatti baciata sul photo-finish con un bel voto, da un libro in particolare. Il primo che ho letto dalla prima all’ultima pagina, La coscienza di Zeno. Dico baciata perché il professore prima che mi sedessi “alla sbarra” mi ha detto “mi parli di un libro che ha letto veramente…” e, fortunatamente, lo avevo fatto.

Da quel primo libro è iniziato un rapporto complicato, a volte costellato da periodi di lettura intensa, ad altri di abbandono. Eppure i libri li ho sempre considerati una parte importante della mia vita, e lo sono tuttora.

Preferisco romanzi, storici meglio, con un po’ di avventura e qualche risvolto scientifico. Ho provato con il fantasy, ma non fa per me. Mi piace seguire un autore lungo i suoi libri, solitamente. Ora sono al quinto libro di un autore americano, James Rollins e penso me li farò tutti. Sono fatto così.

Da poco ho riscoperto anche una bella realtà, la biblioteca pubblica e gratuita. Amo avere a disposizione questa infinità di libri, poterli prendere e portare a casa, senza pensare al portafoglio. Per me la biblioteca è l’apoteosi della cultura per tutti, non ho la smania del possesso, ed è successo raramente che rileggessi un libro due volte.

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