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Da zero a blogger: a scuola da Fabio e Giulia (bambini con la valigia)

21 Novembre 2016
Da zero a blogger: a scuola da Fabio e Giulia (bambini con la valigia)

Quando ho deciso di aprire un blog non ero molto sicura della mia strategia e ci è voluto un anno prima di mettermi a litigare con piattaforme, loghi e calendari editoriali.

Un anno in cui ho cercato di informarmi leggendo altri blogger e riflettendo molto sui temi che più mi appassionavano. Tuttavia, imparare da soli non è facile. Ci vogliono degli insegnanti in grado di trasmettere la loro esperienza.

Un blog personale non nasce per caso e, anche se sempre più persone sono attratte dall’idea di opportunità offerte da questo spazio web in continua evoluzione, non sempre la personalità dello scrivente riesce a emergere. Non perché ne sia sprovvisto ma perché tra i tanti strumenti da utilizzare si fa fatica ad orientarsi.

La scorsa settimana Stefania Virginio, compagna di avventure nel gruppo Telegram #socialgirls, mi ha chiesto se volevo seguire il corso Da zero a blogger su come creare un blog di successo con Fabio Sonce e Giulia Marchesan.

All’inizio non ero molto convinta ma nella realtà in cui vivo è difficile trovare corsi di formazione sul blogging che non costino un patrimonio e che non richiedano lunghi viaggi quindi, perché non fare un piccolo investimento su sé stessi? E poi, vuoi mettere la possibilità di incontrare quella sagoma che è Stefania e conoscere persone nuove, vicine prima nell’offline e dopo nell’online?

Confrontarsi non fa mai male, oggi ti racconto com’è andata! 🙂

Da zero a blogger e la scoperta di Casa Giacomuzzi Moore a Udine

Udine non è Milano ma anche lei ha le sue piccole chicche da scoprire per chi piace gironzolare per le città d’Italia. Casa Giacomuzzi Moore è tra queste. Quando l’ho vista ne sono rimasta affascinata perché è un esempio di architettura moderna perfettamente armonizzata al contesto urbano ma con rimandi tangibili a elementi naturali come l’acqua che scorre, il legno e alberi capaci di ispirare un’atmosfera rilassante e quasi sospesa nel tempo.

La prima cosa che ho pensato è che mi ci sarei trasferita molto volentieri, soprattutto per il divano in salotto, disposto vicino alla vetrata che dà sul giardino provvisto di piccolo stagno per i pesci rossi e la veranda per fare colazione. Sorvegliata da un albero attorcigliato su sé stesso e le cui fronde seguono la via verso l’alto. Sarebbe una bella metafora del pensiero che scorre rimanendo però saldamente ancorato a terra, grazie al sostegno di radici che si aggrappano in profondità, nelle viscere della terra.

Delicata l’accoglienza della persona che mi piace percepire come la custode di questo luogo, Silvia Paoli Tacchini, titolare dello spazio di coworking Oblò e subito mi sono parsi simpaticissimi i relatori del corso Da zero a blogger, Fabio Sonce e Giulia Marchesan, travel blogger di Bambini con la valigia.

Come da tradizione orientale, via le scarpe – con parentesi contemporanea per collegare il telefono al WiFi tramite una password lunghissima e inviolabile (probabilmente anche dalla NASA) – e breve giro turistico negli interni della dimora, progettata dall’architetto Angelo Masieri e ispirata alle opere di Frank Lloyd Wright.

Sulle sedie, un piccolo origami per ciascun allievo del corso che, secondo Giulia, servirà a far volare alto i sogni.

Da zero a blogger: come creare un blog di successo

Ora, bando al lato poetico passo dritta al lato pratico del corso e cioè a quello che ho imparato.

Tra gli allievi ero l’unica ad avere un blog e molte delle cose che sono state dette le ho imparate sperimentando e scrivendo qui, nel mondo virtuale. Per questo ero più interessata ai miei compagni di corso.

Penso a Stefania, arrivata in ritardo ma che ha saputo conquistare tutti con la sua carica positiva e la capacità di far ridere e di creare in tre secondi netti un’atmosfera dove sembrava che tutti si conoscessero da una vita o a Martina Gregoris, madre, insegnante di massaggio infantile, educatrice e appassionata di meditazione e lavoretti creativi, aspirante blogger e new entry nel gruppo delle #socialgirls.

Penso a Elena Spizzo, Wedding Planner nostrana che ho già segnalato al mio compagno (sia mai che…) o a Chiara Biseglia e ai sogni che sta rendendo reali con la fattoria didattica La Selce o alla fotografa vissuta in Africa, Francesca Nevea o, ancora, alle allieve che lavorando in aeroporto restano in attesa, a disposizione di chi parte.

In quella stanza si sono riuniti dieci aspiranti blogger e io, ero più incuriosita da loro che dalla lezione. Quante storie che potevano raccontare, ognuna con la sua unicità e particolarità.

Tutti erano curiosi di scoprire come si fa ad aprire e gestire un blog e mentre Giulia e Fabio spiegavano i vari step da seguire (tema, dominio, piattaforma, logo, calendario editoriale, immagini e social) è stato sottolineato un fattore fondamentale:

“Gestire un blog personale è un lavoro”.

Lavorare su un qualsiasi progetto, che sia online o offline, richiede passione, tempo, energia e organizzazione e un blog non è un passo che va preso alla leggera.

Sono tanti gli aspetti che vanno presi in considerazione ma, malgrado la difficoltà che si può avere nell’orientarsi e nel padroneggiare gli strumenti che possono far realizzare i nostri sogni, l’atmosfera non è mai stata di scoramento perché, e questa è la cosa più arricchente di tutta la giornata, per ogni dubbio o problema si trova sempre qualcuno disposto ad aiutarti a scioglierlo o a superarlo.

I relatori sono stati veloci e incisivi nello spiegare il lato tecnico, il dietro le quinte di un blog che va dalla scelta della piattaforma al come strutturare un post efficace, dai social da utilizzare (obbligati come Facebook o amati e odiati come Google Plus) alla scelta delle immagini e a dove reperirle o come editarle e/o modificarle fino ad arrivare a indicare blogger di successo e a spiegare in cosa hanno saputo distinguersi e fare la differenza.

Se dovessi riportare tutto quello che è stato detto durante il corso, non mi basterebbe un singolo post. Quello che mi interessava fissare a parole è il modo in cui Fabio e Giulia hanno condiviso la loro esperienza.

Sono stati insegnanti attenti nel dare tutte le informazioni di base ma, prima di tutto, si sono dimostrate persone curiose, disponibili a confrontarsi e ad approfondire tematiche delicate come la differenza legale tra blog e testata giornalistica, l’uso di immagini che ritraggono bambini o sulla distinzione tra vita privata e vita da blogger e tanto altro ancora.

Più che un corso, è stato un dialogo a più voci che mi ha dato parecchi spunti su cui riflettere e che, indirettamente, mi ha aiutata a dare una forma sensata anche al post di lunedì scorso, legato all’autostima e alla fiducia nelle proprie capacità.

Un blog personale ha senso proprio perché è personale, spontaneo ed è un percorso che vale la pena di seguire.

La strada, per me, è ancora lunga ma i consigli ricevuti durante il corso si sono rivelati utili e preziosi e, se non ho capito male, ci sarà una seconda parte dedicata a come guadagnare con un blog. La cosa mi incuriosisce moltissimo.

Tu ti iscriveresti?

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2 Comments

  • Reply Giulia 21 Novembre 2016 at 8:46

    Grazie mille per le tue parole 🙂 Il blogging è un percorso di crescita personale, di dialogo e di confronto. Ogni giorno si impara qualcosa di nuovo mettendosi in gioco e sperimentando. E’ stato bello averti conosciuta e averti tra noi

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