Saranno i giorni di pioggia e il mio desiderio insoddisfatto di passare una giornata al mare per levar le occhiaie che mi si arrotolano alle caviglie ma, nel momento in cui ho deciso di scrivere questo post, non riesco a trattenere una certa vena polemica su un determinato argomento, la letteratura.
Ora, se avessi voluto aprire un blog letterario paroleombra sarebbe impostato molto diversamente ma, come ho più volte specificato, questo è uno spazio personale dove narro le mie riflessioni, le mie letture e dove faccio la cosa che più mi piace, mi diverte e mi soddisfa ovvero scrivere.
Detto questo, da tempo mi domando cosa vuol dire letteratura con la L maiuscola e perché ci sono certe discussioni sull’argomento che alzano in me l’asticella del fastidio che tengo a bada con il caro vecchio adagio che dice:
“Vivi e lascia vivere!”.
Quindi, ora faccio un bel respirone e, nel modo più cordiale possibile, ti racconto cosa vuol dire per me letteratura.
La letteratura è?
Tempo fa, una mia cara amica mi ha chiesto dei consigli generici. Quando qualcuno a me caro mi chiede consigli mi viene l’ansia, veramente. Perché dovrei dare consigli? Con quali competenze? Con quale sicumera una persona piena di dubbi e insicurezze potrebbe fornire delle certezze?
“Eh, no! Le palle, cara mia! Tu non ti sei mai azzardata a metter becco in ciò che non sai ma, quando sei sicura di una cosa, nessuno ti mette i piedi in testa e sei capace di smontare i suoi discorsi pezzo per pezzo!”
Questo il parere che un’amica di vecchia data ha di me (e mi ha pure un po’ spaventata, sappilo) ma, il mio parere sulla letteratura?
Non ci crederai ma per me la letteratura è qualcosa di estremamente semplice, naturale come l’acqua che scorre o le immagini che si ripetono nel corso di ogni singola e collettiva esistenza e, in questo senso, rimango fedele e devota al mio vocabolario quando dice che la letteratura è una:
“Attività indirizzata alla produzione sistematica di testi scritti con finalità prevalentemente estetica e nei quali spesso l’invenzione predomina sulla descrizione della realtà!”.
I libri sono il mio rifugio, le storie che leggo sono quelle di cui ho bisogno, le pagine le coperte che rassicurano una notte fatta di incubi e i segni grafici su spazi bianchi sono le chiavi, l’essenza di un sogno.

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La letteratura è tutto ciò che viene scritto per veicolare un messaggio, offrire svago, compagnia e riflessione. Non è la lista della spesa o il volantino pubblicitario, è una storia che un individuo ha sentito il bisogno di narrare e tramandare attraverso l’oggetto libro.
Se il suo messaggio ivi contenuto è ampio e tocca il pensiero comune, sarà condiviso e condivisibile. Se le parole toccano cuore, mente e spirito allora il messaggio immaginato, strutturato e veicolato non sarà solo accolto dalla collettività ma si renderà attuale anche per le generazioni future. Diverrà un classico, diverrà Letteratura.
Io ti racconto le mie impressioni su un libro, su un determinato genere e, se la conosco, anche sulla persona che scrive e su quella che legge. Io non faccio, né decido che cos’è la Letteratura. Saranno il tempo e le generazioni future che ne decideranno la sorte, il tempo di vita di ciò che io ho faticosamente letto e raccolto in queste pagine virtuali. Per questo motivo, quando leggo o sento discussioni su che cosa è Letteratura e cosa no l’asticella del fastidio si spezza e le schegge vanno a incidere sul mio, delicatissimo, sistema nervoso facendomi formular la domanda:
“Chi sei tu per decidere, per definire un concetto astratto e indefinibile come una forma d’arte che racchiude un’ampia fetta dello scibile e del cuore umano assieme alla musica, all’arte, al cinema e chissà cosa ancora?”
Si può parlare di luoghi comuni, di metrica, di sperimentazioni e di scelte stilistiche. Si può cercar di analizzare il contenuto, valutare se la trama è approfondita o superficiale, originale o scontata. Esporre dei dubbi su un prodotto editoriale notandone i punti di forza e quelli di debolezza ma non si può decidere individualmente o da una ristretta cerchia di persone se il libro, il romanzo o la raccolta poetica ha le carte in tavola per passare ai posteri. Al massimo, si può far una previsione senza imporla e senza riporvi chissà quali aspettative.
In un prodotto letterario non ci sono né vincitori, né vinti, solo il contenuto. Se vale, solo il tempo e una società compatta e cosciente della sua identità saranno benevoli con esso.
A proposito, pur non avendo letto molti titoli, anche quella rosa è letteratura e trovo alquanto deprimente che la letteratura grigia (le tesi di laurea, per intenderci) rimangano chiuse in un qualche scaffale e meandro universitario con la certezza che mai e poi mai verranno lette. Perché scriverle è obbligatorio, perché spesso e volentieri risultano essere una miscellanea di passi tratti da altri testi, perché sono scritti male o, semplicemente, perché non gliene frega niente a nessuno del contenuto e men che meno al laureando che ha fretta di passar (giustamente) dalla teoria alla pratica.
Non sono Letteratura? Va bene, ma sono comunque uno spaccato della cultura di una civiltà e il risultato di un’attività creativa e/o intellettuale di un individuo che si rivolge a un determinato pubblico. Non è una voce fuori dal coro e nemmeno una voce che scrive in armonia con il coro stesso, è una voce e come tale va rispettata e ascoltata. Può piacere e non piacere, è soggettiva e allo stesso tempo oggettiva.
Per certi versi, la Letteratura è come il sentimento amoroso (da non confondere con l’innamoramento) non siamo noi a decidere i criteri che dovrebbero farcela amare. L’amiamo e basta, con i suoi pregi e i suoi difetti così come non esiste un prescelto che sappia decidere chi o che cosa dovremmo leggere, amare o, semplicemente, sentire.
Insomma, come si svilupperà e si salderà questo sentimento non ci è dato saperlo. Nel frattempo, leggiamo senza dar troppo credito a quel che dicono o affermano quelli che io chiamo, non me ne vogliano, i lettori snob.

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La letteratura secondo alcuni
Prima di concludere e per non lasciarti con una sensazione che varia dall’acidulo all’amaro, ho pensato di condividere con te le risposte che mi sono state fornite dalla persone alle quali ho chiesto che cos’è, secondo loro, la letteratura e che, nel mio piccolo mondo ignorante, condivido:
“La letteratura è un momento di espansione mentale” – Matteo Betz Bersan
Tweet: “La letteratura è IL ponte tra sogno e realtà, tra utopico e manifesto”. – @MoniaTaglienti
“La letteratura è un grande specchio della cultura di un Paese in un certo periodo storico” – Luigi Ferrara
“Saramago, Faulkner, Woolf. Una lettura diversa e nuova della realtà e anche denuncia” – Elisabetta Bricca
Tweet: “La letteratura è l’arte di raccontare sogni”. – @socialmediacoso @Fra_ambro
“Elliot, DostoevskiJ. Tolkien anche. Manzoni, Shakespeare, Wilde, Leopardi, Ungaretti. Autori che hanno resistito al tempo” – Antonella Albano
“La letteratura è data dagli autori che hanno resistito al tempo apportando anche nuovi stili e nuove ideologie” – Valeria Vichi.
E tu che ne pensi? Che cos’è la Letteratura per te?
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3 Comments
La letteratura ci trasmette pace, emozioni e storie incredibili.
<3
Come già ti ho detto, per me la Letteratura è quanto ti fa compiere un viaggio: in luoghi veri o immaginari, nella mente e nel cuore delle persone. Il mio pensiero su chi ha l’ardire di affermare cosa sia letteratura e cosa non lo sia è come il tuo!