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Lettera allo scrittore: Parole Incartate scrive a Douglas Adams

24 Maggio 2016
Lettera allo scrittore: Parole Incartate scrive a Douglas Adams

Oggi la Lettera allo scrittore (iniziativa di Bruna Athena) non sarà scritta di mio pugno ma è il risultato del lavoro di squadra da parte di due lettori del blog collettivo Parole Incartate.

Ti ho già presentato lo spazio dei blogger uniti per i libri in occasione del Curriculum del lettore di Antonella Passini che qui torna ospite assieme al suo collega Manuel Ferrara.

Questa missiva a quattro mani mi ha divertita per la sua stranezza e mi ha incuriosito in quanto ci sono dei riferimenti che non mi è stato possibile cogliere perché, confesso, non ho mai letto nulla di Douglas Adams.

Vediamo cosa dicono il duo unito dall’amore per i libri?

#LetteraAlloScrittore Douglas Adams

Ciao carissimo!

Chissà a chi starai facendo impazzire con le tue letture forse un po’ strampalate. Ma dicci la verità…in realtà, mentre stavi scrivendo, avevi un asciugamano e ti ha rapito una flotta di Mogol?

Eh sì, il mondo della fantascienza non è più la stessa senza te, Douglas Adams. Sai? Ho preso in prestito il tuo malloppo di libri ad un mio amico e, grazie alle tue stramberie, siamo diventati come Turk e JD. Ho tanta voglia di sapere come sia finito… ma questo forse te lo avranno scritto in molti!
Il film della Guida galattica per gli autostoppisti è come te lo aspettavi? Che ne pensi della canzoncina:

“addio e grazie per il pesce?”

mi è entrata in testa e ha reso molto più divertente le mie giornate con i colleghi.

Questa sarà una lettera a due mani, quindi più tardi il mio JD avrà tanto da chiederti. Ma volevo farti notare, quanto quello che molti possono considerare uno stupido libro, abbia influenzato la mia vita. Ho un ragazzo che è Pensiero Profondo, come lui non vuole dirmi la fatica domanda, risponde soltanto! Vedo tanti Marvin in giro per questo pianeta e cerco un ristorante al limite dell’universo per spedirci tutti quelli che fanno i pre18essimi. L’universo è molto vasto ma a quanto hai scritto la personalità di ogni specie è molto simile a quella umana.

Quando ho iniziato a leggere le prime pagine del tuo romanzo, ho pensato:

“Sto tizio è tutto matto, DEVO AVERE QUESTO ROMANZO!”.

Ho divorato le pagine, non letteralmente ovviamente anche se la voglia c’era, perché volevo rendere la guida parte di me. Sono J.D., no… non lo J.D. di Scrubs anche se non so se in qualsiasi universo o pianeta in cui tu sia finito trasmettano Scrubs e quindi non so se effettivamente hai mai visto Scrubs… va bè… mi sto perdendo nello spazio cosmico con questi ragionamenti, mi rimetto in riga! Togliendo J.D, al massimo posso essere lo J.D delle altre due mani iniziali che hanno scritto questa lettera aperta, … io ho amato il tuo stile di scrittura! Sembra che tutto ciò che abbia pensato, lo abbia riportato su carta e qui mi trasformo in Marvin, un senso profondo di malinconia mi pervade perché credo che avrei venduto un rene o persino il mio asciugamano per conoscerti!

Non oso immaginare quante risate mi sarei potuto fare chiacchierando con te. Certo… la comunicazione non sarebbe stato un granché visto che il mio inglese è davvero pessimo, ma anche a questo avremmo trovato un rimedio… un pesce traduttore nel cervello e tutto si sarebbe risolto! Non ho più trovato autori come te, penso che in questo mondo scrittori così ironici non ne esistano e forse non esiteranno mai più, perché parliamoci chiaro Douglas… tu eri un genio!

Ciò che ho adorato di più di tutto è il fatto che sia stato il primo autore di romanzi a farmi sbellicare dalle risate! Il tuo senso di humor era sorprendete, non facevo altro che immaginarmi le scene nella mia testa mentre leggevo i dialoghi del tuo romanzo e ridevo… ho riso davvero di gusto! Come dice la mia comare, si proprio lei… quella che ha scritto la prima parte della lettera con le prime due mani!

Ma ora che ci penso… perché ha usato due mani per scriverla? Boh… ma torniamo a noi, te ne sei andato troppo presto… manca il tuo finale alla saga e seriamente sento un vuoto dentro che, forse, niente potrà riempire, anche se, volendo, un piatto di lasagne appagherebbe un bel po’! Ma tornando seri per una volta… Spero che un giorno mi racconterai il finale del terzo libro, non vedo l’ora di partire con la mia navetta Cuore D’Oro per venirti a cercare in questo immenso e folle universo.

Arrivederci Douglas e grazie per averci fatto sognare!

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