Valentina Baldon è riuscita a convincermi e ora sono qui a dare il mio contributo condividendo gli ascolti per #DigiTalkRadio. È come se fosse una sorta di Curriculum Del Lettore ma, in versione musicale.
E ora… un bel respiro profondo e via, ecco la mia playlist musicale di ParoleOmbra o, almeno, una piccolissima parte.
In giro in macchina, gli ascolti dei miei genitori
Se dovessi scegliere una prima canzone per iniziare questa colonna sonora tra i miei ascolti di bambina metterei The Passenger di Iggy Pop. Forse perché buona parte della musica l’ho ascoltata e l’ascolto tuttora in macchina.
Paesaggio, note musicali, la voce di un cantante o di una cantante a me sconosciuti. Pensieri in successione. Erano gli unici momenti in cui stavo zitta e mi piaceva ascoltare le cassette preparate da mio padre e, al contempo, guardare fuori dal finestrino.
Non avevo una canzone preferita, qualche volta canticchiavo No Woman, No Cry di Bob Marley ma mi divertiva un sacco vedere il mio fratellino ridere e muovere la testa a ritmo quando arrivava il turno di una canzone della quale non ricordo né il titolo, né l’artista. Ma la sensazione, l’atmosfera che si creava nell’abitacolo sarebbe perfettamente in linea con il suggerimento di Bobby MacFerrin, Don’t Worry, Be Happy. 😛
Poi, vediamo un po’. Quali erano gli ascolti ricorrenti in macchina e a casa e poi a casa e in macchina? Ah, i Pink Floyd. Spesso, molto spesso. Talmente spesso che dopo un po’ non ne potevo più e ho cominciato a dire che non mi piacevano. Però Another Brick In The Wall, Comfortably Numb e Time…
Poi c’era Eric Clapton. Tutto. Mi piace ancora, un sacco e, sinceramente non so quale pezzo scegliere e spero mi perdonerai se metto in lista alcune canzoni a caso tipo Wonderful Tonight, My Father’s Eyes e Cocaine.
Stessa cosa sui Dire Straits e penso di andare sul sicuro se metto Sultans of Swing, Money for Nothing e Brothers In Arms. Un pizzico di Deep Purple come Child in Time e Smooke on the Water.
Sforzandomi le meningi, mi pare che si ascoltassero anche i The Doors, i Rolling Stones, Joe Cocker e quindi Light My Fire, Angie e Unchain My Heart.
Di nascosto spulciavo tra i vinili dei miei e mettevo su Prince (pace all’anima sua) o Bob Dylan (che strano accostamento) e ho dimenticato il numero di volte che li inserivo tra gli ascolti di nascosto fino a quando non è stata rinvenuta nella mia stanza la cassetta di Bruce Springsteen, Born in the USA. Il trucco dello spostare le cassette per non far notare l’ammanco non mi è mai riuscito, o quasi.
Con questi frammenti, chiudo lo scorcio sulla colonna sonora della mia infanzia per quanto riguarda la musica straniera ma, quella italiana?
Allora, il menu prevede Francesco Guccini, Guccini Francesco e Guccini. Ancora mi chiedo che cosa mai voglia dire “stoviglie color nostalgia” di Incontro ma non importa, è un piacere ascoltare le sue storie così come il suo sfogo con L’avvelenata ci sta tutto, anche di questi tempi.
Bon dai, non solo Guccini… Spazio anche a Buonanotte fiorellino di De Gregori, Bocca di rosa di Fabrizio De André e Io vagabondo dei Nomadi.

Immagine via librestock.com
Playlist e gli ascolti di una adolescente
L’eredità musicale dei miei genitori è già abbastanza ricca da poter vivere di rendita in fatto di musica ma, come tutti gli adolescenti, anch’io volevo il mio cassetto pieno di cd e cassette. Dato che non potevo attingere al suo patrimonio, mi orientavo guardando MTV.
È così che ho scoperto Earth Song di Michael Jackson e ne rimasi folgorata. Per la spettacolarità del video in primis e per il re del pop poi. E così mi sono informata partendo dai Jackson Five fino ad arrivare alla raccolta History. Se dovessi scegliere una canzone, fra le tante, la mia preferita sarebbe Man in the Mirror e la meno apprezzata, ti apparirà strano o scioccante, è proprio Thriller che, infatti, non metto tra i miei ascolti preferiti.
Si vede che ho una certa predilezione per i re e, nella mia colonna sonora personale, salta fuori anche Elvis Presley. Non chiedermi quali film suoi ho visto, non mi ricordo i titoli ma che voce, ragazzi! Anche qui, qualche canzone a caso.
Non sono gli unici artisti stranieri che fanno parte della mia raccolta musicale adolescenziale ma ho scelto Michael Jackson e Elvis Presley per la loro diversità e unicità. Ci sono voci che io chiamerei fredde perché sono limpide, chiare e cristalline come l’acqua dei torrenti e altre sono calde, morbide e avvolgenti. Mi piacciono per questo, sono mente e pancia e, in entrambi i casi, le emozioni che provo quando le ascolto sono sempre le stesse. Fortissime.
Un po’ di musica italiana. Prediligo le voci femminili e, in special modo, quelle di Ivana Spagna, Irene Grandi e Gianna Nannini.
Mi hanno accompagnato ogni sera, prima di andare a dormire. Soprattutto quando soffrivo di amori non corrisposti. È da un po’ che non le ascolto più ma, tra questi ascolti un po’ dimenticati, Vaffanculo di Masini è sempre bene accetto e adeguato, non solo per le questioni di cuore.
Nel mio cassetto personale ci sono Tina Turner, gli Evanescence, gli Eagles (in barba ai miei che non hanno mai reclamato i Their Greatest Hits 1971 – 1975. Concedimi una risate la diabolica: – muhahaha! -) e registrazioni varie dove non mancano Bryan Adams, Bon Jovi e i Guns ‘N Roses.
Ho avuto anche un periodo jazz e ascoltavo Louis Armstrong. Ho perfino regalato (per farmi perdonare del mio continuo attingere all’eredità musicale genitoriale, mica per il suo compleanno) a mio padre un cd di Miles Davis.
Te l’ho detto che ascoltavo di tutto. :p
#DigiTalkRadio: la playlist (provvisoria) di ParoleOmbra
Non ci crederai ma, in casa, ascolto pochissima musica.
Il motivo è molto semplice, se l’ascolto, non concludo niente perché quando partono le note di un pezzo che mi piace esso deve avere la mia attenzione. Tuttora, in auto, entro in uno stato di mutismo assoluto e ascolto guardando fuori dal finestrino, come facevo da bambina.
Al massimo, in estate, cambio le stazioni o le tracce con le dita del piede sinistro per la gioia del mio compagno che mi ha conquistata cantando Angelo di Francesco Renga o Sole spento dei Timoria (che poi è sempre Renga che canta).
C’è stato un rischio di fuga da parte mia quando ho scoperto che la mia dolce metà apprezza i Pantera, i System of a Down, Sepoltura e altre cose dove i cantanti non cantano ma urlano e la musica è la quintessenza della schizofrenia. D’altronde, per compensare il mio piede sulla radio si rilassa facendo vibrare le pareti di casa quando si esercita con la batteria. -.-
Abbiamo però trovato un terreno comune con gli ACDC, Nothing Else Matter dei Metallica (unico pezzo che mi piace. Bon, dai, non solo quello) i Credence e La Grange dei ZZ Top.
Sfortunatamente gli piacciono i Litfiba che non ho mai potuto soffrire ma ha il buon cuore di ascoltarli quando va al lavoro e di piazzare Zucchero in mia presenza.
E quando sono da sola o devo festeggiare un post blog che mi sembra scritto in modo decente? Metto la colonna sonora di Footlose e ballo! 🙂
Ti lascio gli ascolti della mia playlist su Spotify.
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2 Comments
OOOh che bello!! e quanta bella musica!! complimenti !
Grazie, 🙂