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Curriculum del lettore di Violetta Breda: Blogger e Interior Designer

2 Marzo 2016
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Violetta Breda non è solo una blogger, ma anche architetto e designer. e già questo traccia prospettive di lettura di un certo livello e, nel suo Curriculum del lettore, non si può fare a meno di osservare le fondamenta di una conversazione interessante, ricca di dettagli, varia e variegata. Violetta, con questo suo contributo, mi ha ricordato che non si legge solo con la mente ma anche (e soprattutto) con il cuore.

Per questo sono molto felice della sua partecipazione e di ospitarla agli inizi del mese di marzo. La primavera non è lontana, una Violetta è spuntata! 🙂

Buona lettura! 🙂

#CurriculumDelLettore, Violetta Breda

Curriculum Del Lettore di Violetta Breda: blogger, Interior Designer e amante degli animali

Ho conosciuto Rita per caso, tramite una blogger che ha già partecipato a questa iniziativa bellissima e mi sono innamorata di questo esperimento sociale. Inizio subito facendo coming out: sono una lettrice compulsiva e difatti ho letto tutti i post del curriculum del lettore in una serata. Con alcuni ero d’accordo, con altri no… e si sa come vanno a finire queste cose. Eccomi qua a dire la mia per uno specialissimo curriculum della lettrice.

Mi piacciono i libri: di carta possibilmente, anche se il mio portafoglio apprezza moltissimo anche gli ebook. Leggo indiscriminatamente, perennemente alla ricerca di una scintilla, di una diversità, di un arricchimento personale, sia emotivo, sia pratico. Non mi piacciono assolutamente: i libri che fanno paura, che comprende horror, noir e parecchi thriller; i libri di fantascienza, annovero solo un Asimov nella mia libreria che mi è piaciuto.

Il mio primo libro di cui ho nitida memoria è il grande romanzo Ciao, sono il coniglietto. Ebbene sì. E’ ancora nella mia libreria, in prima fila, tronfio in tutte le sue sette pagine. Piccola premessa: il mio blog non è nato per caso, io gli animali li ho amati da sempre e proprio verso i sei anni ero convintissima che sarei stata una veterinaria.

L’altro libro che mi ha cambiato la vita è Storia di una gabbianella e il gatto che le insegnò a volare, che devo aver letto circa a 9 anni. Quel libro lo rileggo ogni tanto anche adesso e ne conosco a memoria interi paragrafi. Mi piace molto l’abilità di Sepulveda di nascondere livelli di lettura diversi per ogni età ed esperienza provate nella vita.

Poi l’adolescenza: dico solo che avevo esaurito i libri che mi interessavano nella sezione bambini della biblioteca del mio paesello e, forte del mio essere “adulta”, prendevo dalla sezione per grandi. Fu in questo periodo che scoprii la letteratura femminile e soprattutto le quattro donne che mi hanno cambiato la vita: Gloria Steinem, Elena Gianini Belotti, Marie Cardinal e Simone de Beauvoir.

Ho persino portato all’esame di terza media tra gli approfondimenti Memorie di una ragazza perbene e un saggio d’inchiesta di una giornalista svedese che aveva vissuto un mese in Afghanistan con un burqa. Vi lascio immaginare le facce della commissione alla vista di una tredicenne timida che parla di autodeterminazione del corpo e di Guerra del Golfo.

Sono andata avanti così, per tutta l’adolescenza, aggiungendo i classici inevitabili del Liceo e altri best seller, tra cui ricordo con amore: i Malavoglia di Verga, il grande amore per Foscolo e Goethe (soprannominata dalla docente di italiano “La giovane Werther”), Vasco Pratolini, Marcela Serrano, Isabel Allende, Sibilla Aleramo e la scoperta che almeno un’altra persona con le mie stesse cose strane in testa esiste: Zeno.

Tantissimo Latino e Greco e la scoperta delle biografie storiche femminili (su cui potrei scrivere un altro curriculum a parte) sono il filo conduttore fino all’università, di cui sto finendo ora la magistrale.

I libri di architettura che mi hanno cambiato la vita sono stati tanti, pochi forse quelli consigliati dai docenti: il primo Spazio, Tempo e Architettura di Giedion, poi Delirious New York di Koolhaas, poi Tutti I Libri di Salvatore Settis, per finire fino al libro che ho sul comodino adesso: La caffettiera del Masochista di Don Norman, un approccio psicologico ed ingegneristico al design.

In questi anni ho molto sacrificato la lettura personale in favore di quella professionale, ma alcuni libri hanno comunque trovato spazio, primo tra tutti Donne che corrono con i lupi, di Clarissa Pinkola Estès. Un libro che consiglio sempre e comunque a qualsiasi donna sul mio cammino. Chiedete in giro, è vero.

Violetta Breda, architetto, Interior Designer e blogger di Architempore

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