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Buon Natale, con Il Grinch

18 Dicembre 2015
Buon Natale, con Il Grinch

Natale si avvicina e ho deciso di non pubblicare nulla. Tranquillo, non mi rinchiuderò in casa e non cercherò di rubarti i regali però gli auguri di Buone Feste mi pare giusto farli con il Grinch.

Il Natale e, in generale il mese di dicembre, sono periodi angoscianti.

Le lucine sfavillanti e i sorrisi che si stampano su parenti e amici in pieno panico da regalo, francamente, spaventano così come la ripetizione continua delle canzoncine natalizie, dopo un po’, irritano. Perché?

Natale con Il Grinch

Natale con il grinch: lo spirito natalizio è stare bene con gli altri, non acquistare una valanga di beni

Il Grinch è uno di quei pochi film dal sapore tipicamente natalizio che non irrita per il messaggio finto e un po’ ipocrita che spesso traspare in questo periodo, rappresentato nelle scene iniziali degli abitanti di Non so chi.
A Natale si è tutti più buoni e scatta la gara al sorriso, al regalo, alle parole più belle. In un’ansia di riempire, esternamente, un vuoto ben più grave e che la zuccherosa Cindy Chilu comincia a percepire:

«Com’era bello il mio Natale
perchè è andato via?
Io sto crescendo, io sto cambiando
ma il mio Natale cambia con me
Mio buon Natale
te lo ricordi
com’ero prima o no?
Quando tu eri tutto
ora è diverso: il Natale per me non c’è più».

Il film diretto da Ron Howard e tratto dal romanzo omonimo di Theodor Seuss Geisel, meglio noto come il Dr. Seuss è bellissimo, non solo perché è adatto ai bambini ma anche perché è un buon motivo di riflessione sullo spirito natalizio che dovrebbe augurare e portare pace e bene mentre, invece, è immancabile l’assalto agli scaffali dei centri commerciali, per accaparrarsi il bene richiesto nelle letterine a Babbo Natale. Si è accecati dall’ansia di comprare, decorare, illuminare.

Buon Natale con Il Grinch

Aspetto che il Grinch detesta con tutte le sue forze e che urla con rabbia a tutti gli abitanti della città:

«E il punto è proprio questo no?
Si è trattato soltanto e sempre di questo: i regali.
Regali, regali, regali, regali, regali!
Volete sapere che fine fanno i vostri regali?
Arrivano tutti da me, su all’immondezzaio.
Lo capite che voglio dire?
Nella vostra spazzatura!
Mi ci potrei impiccare con tutte le brutte cravatte che ho trovato nel pattume!
L’avidità… la vostra avidità, infinita!
Voglio le mazze da golf, voglio i diamanti, voglio un pony per cavalcarlo due volte, annoiarmi e poi venderlo per farci la colla!
Sentite, io non voglio creare problemi, ma tutto l’intero periodo delle feste è stupido, stupido, stupido».

Il Natale dovrebbe essere una piccola opportunità per fermarsi e accorgersi dell’altro, delle persone che spesso ci dimentichiamo durante il corso dell’anno perché troppo presi dalle incombenze quotidiane, dalle preoccupazioni, dalle cose da fare e da non fare. È per questo che il mio stato emotivo si mostra particolarmente solidale con quello del Grinch, stufo marcio di buoni sentimenti che emergono in modo forzato e in funzione a ciò che si riceve.

Per fortuna, il verde, peloso e il poco socievole personaggio interpretato da Jim Carey comprende che il Natale è ben più complesso e che, in fondo, la peeessima capacità di giudizio di Cindy Chilu è l’augurio più bello che si possa fare a una persona. Quella di vedere il buono anche dove non tutti sono convinti che ci sia e festeggiare il Natale in modo equilibrato, senza ostentarlo.

Detto questo, Buon Natale a te, a tutti i buoni che sono buoni tutto l’anno e ai Grinch che, per quanto si impegnino, si trovano qualche taglia di cuore in più.

 

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1 Comment

  • Reply Sonia Bertinat 24 Dicembre 2015 at 12:04

    Bellissimo post cara Rita. Ho visto il film ieri sera con mia nipote e ho di molto apprezzato il messaggio che porta.
    E che tutti dovremmo ritrovare nel nostro cuore.
    Un augurio di qualche taglia in più a tutti 🙂

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