C’è un tarlo che mi perseguita da un po’ e che riguarda la lettura in generale.
Spesso e volentieri non si fa altro che denunciare quanto si legga poco in Italia dando il via a una serie di citazioni tratte da grandi scrittori sull’importanza della lettura.
A me piace leggere, sono una lettrice confusionaria che predilige i classici ma non disdegna la letteratura di svago, senza nulla a pretendere.
Ho “definito” un mio gusto personale ma non è detto che questo mi etichetti come un tipo di lettore.
L’importante è leggere, senza dubbio, ma cosa è giusto leggere e quali scrittori contemporanei andrebbero seguiti? Sono due le domande per le quali mi vengono in mente due risposte differenti e che voglio condividere con te. Mi leggi?
Leggere è importante, con quale libro comincio? Il caso Moccia
Prima domanda e, di conseguenza, primo ricordo da narrarti.
In un gruppo di lettura, mesi (e quindi, per i social, secoli fa) una ragazza ha condiviso l’immagine di copertina di Tre metri sopra il cielo di Federico Moccia scatenando un putiferio tra i lettori più navigati e “blasonati”.
È vero, quando ho visto questo titolo la testa mi è rotolata sulla tastiera e un:
“Ma si può leggere ancora Tre metri sopra il cielo?”
mi è scappato. Dopo aver contato fino a 10 (mila) ho letto il commento della ragazza e mi ha fatto tenerezza. Era il primo romanzo che leggeva e l’aveva postato nel gruppo per chiedere consigli e pareri ma, invece di ottenere dei riscontri oggettivi, è stata attaccata sul personale e pure presa in giro per il titolo che aveva scelto. Risultato, ha eliminato il post incriminato.
E questo non mi pare giusto.
La lettura dovrebbe stimolare la libertà di pensiero e allontanare quanto più possibile i pregiudizi più comuni.
Ho letto in tutto due pagine di Tre metri sopra il cielo, non mi attirò e non penso che gli darò qualche possibilità futura ma questo non vuol dire che non abbia avuto un impatto importante sulla società alla quale il libro si rivolgeva. Se una persona che ammette di non leggere decide di affrontare questo titolo, ben venga.
Il punto è avvicinarsi alla lettura e, qualsiasi testo si scelga, i lettori dovrebbero essere di mentalità aperta, lasciare che il non lettore si imbatta in ogni tipo di letteratura, magari discutibile, ma senza giudicare la persona che sta dietro questa scelta.
Un lettore sincero e curioso attenderà il parere finale e, in seguito, potrebbe anche consigliare un’altra lettura e aumentate così il livello qualitativo nel confronto tra chi legge e chi non è stato educato a farlo con regolarità. Potrebbe venirne fuori un arricchimento inaspettato e condiviso rendendo meno snob il divoratore di libri e più cosciente il non lettore delle possibilità offerte dalla parola scritta.

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Leggere per scrivere: con quali libri formarsi?
Nella stragrande maggioranza dei casi il passaggio da lettore a scrittore avviene naturalmente.
Quando ho imparato a leggere ho desiderato scrivere a mia volta, le meraviglie che scorrevano sotto i miei occhi. Ma come imparare a scrivere bene?
Io non so se ho imparato a buttar giù storie e discorsi scritti ma, se sono capace di mettere quattro parole in riga, lo devo alla lettura. Anche a quella professionale.
Personalmente provo grande stima per Luisa Carrada e Annamaria Testa ma anche questa mia considerazione è soggettiva. Io le trovo professioniste che si esprimono in modo semplice e chiaro ma non tutti la pensano allo stesso modo.
Chi vuole fare della scrittura una professione, il binomio Carrada – Testa funziona, piace, attrae il pubblico. Un pubblico che, per alcuni, diventa un gruppo di persone con una capacità di giudizio pari alla non lettrice che affronta Moccia come prima lettura.
Anche in questo caso, il comportamento che io adotterei in quanto lettrice e aspirante scrittrice non cambia.
L’unica cosa da sottolineare (e questo lo dice lo scribacchino come lo scrittore di livello irraggiungibile) è che si deve scrivere in continuazione, esercitarsi. La scrittura non è solo un modo per esprimere sé stessi o creare mondi e riflessioni meravigliosi ma è anche disciplina e lettura interiore.
Io sono per il rispetto delle opinioni espresse sia da un gruppo di persone sia per la voce fuori dal coro. Sta a me trovare un equilibrio fra le due cose dando loro equa considerazione senza farmi condizionare dalla “massa ” e senza dubitare troppo delle mie scelte per un commento dissonante.
L’importante è leggere. L’importante è ricordarsi che il buon senso esiste. L’importante è seguire tutti i percorsi di lettura che si desidera intraprendere.
Solo così si acquisisce sicurezza per le proprie idee o sogni e si coltiva la passione per la lettura o per tutte le altre cose che attirano la nostra attenzione ma alla quale non ci accostiamo per paura di non essere portati o di essere giudicati.
Che dici? Ora che hai letto questo post, cosa leggeresti?
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11 Comments
Secondo me ognuno è libero di leggere quel che gli pare, perfino 50 sfumature di grigio! (che sarebbe il 3MSC di adesso) (che sembra una crociera HAHAHAH) Nessuno dovrebbe giudicarci per le letture che facciamo, io ho i miei gusti, tu hai i tuoi gusti, tutti hanno gusti differenti, altrimenti non esisterebbe la diversità! Poi ok, bisogna dire che non si può leggere ‘sta roba (avrei risposto anche io come te, pensavo fosse finita la generazione 3MSC), ma non si può proprio giudicare. Io non ho mai detto alle mie amiche che non leggono una ceppa “Che schifo, vi leggete 50 sfumature di grigio e 3MSC, fate schifo voi e il libro”, ma casomai esprimere un parere personale senza dover offendere direttamente la persona, penso sia molto meglio! Per la scrittura, sono d’accordissimo con te, bisogna leggere per imparare bene a scrivere! Perché s’imparano errori, grammatica (senza manco studiarla!), verbi e tutto il resto… Bellissimo post!
Ah, la domanda finale: penso che continuerei a leggere quel che voglio io, a discapito di chiunque mi critichi, CHEMMENEFREGAAMME!
Sono pienamente dalla tua parte! Nessuno dev’essere giudicato per ciò che è e tanto meno per ciò che legge, povera ragazza 🙁
Come si chiamano queste persone? #lettoribacchettoni!
Andiamo, tutti prima o poi abbiamo letto qualcosa che, forse con il senno di poi, abbiamo giudicato “fesseria”. Penso, come te, che bisogna prima iniziare a leggere, poi le cose vengono da sole. Purtroppo, molte persone – in generale, in ogni situazione – trovano molto più semplice giudicare, sbranare socialmente un’altra persona, che tentare di dare un consiglio, indicare una strada a chi inizia a rompere il ghiaccio con la lettura. Bel post Rita, che condivido subito!
Buongiorno Bruna e grazie! 😀
😉
Ciao! Io leggo un po’ di tutto e ho anche letto 3 metri sopra il cielo. Ogni tanto leggo dei tiratori di copie perché mi incuriosisce sapere cos’è che attira le masse. Se posso dire la mia, non l’ho trovato così male e sicuramente lo ritengo superiore all’unico di Fabio Volo che ho letto (di cui non ricordo il titolo, uno dei primi successi comunque) , che sembrava una raccolta delle frasi scritte sui diari delle medie. 3 metri sopra il cielo è una storia, bella, narrata in maniera..sempliciotta, “da tv”. Ma è una storia, con l’amore, coi colpi di scena, e che ti tiene attaccata al libro. Nessuna vibrazione per i termini usasti o per i dialoghi. Ma c’è un filo conduttore che per un giovanissimo lettore non è così negativo. Una storiella, insomma, ma bella, da 14enni, ma bella.
Scrivere ed essere apprezzati per qualcosa è pur sempre un successo, e mi piace valutarne i motivi. Probabilmente Volo ha successo perché si comporta da amico delle medie, 3 metri sopra il cielo perchè mette in un libro una piccola e tenera telenovela.
Poi, distribuzione, pubblicità, consocenze, dietrologie e quant’altro, faranno la loro parte, ma se una persona che legge poco è attratta da determinati titoli e li apprezza e li consiglia, il fatto, secondo me, va studiato comunque.
Le sfumature di grigio non le ho ancora lette, ma avevo letto anche 100 colpi di spazzola prima di andare a dormire. Anche lì, trama zero, un accozzaglia di fantasie e scene da “banale” pornazzo. Però, se piace… ne traggo le mie conclusioni! 🙂
Anche io ho letto Volo e , a suo tempo, non mi dispiaceva. Penso che sia fondamentale iniziare con qualcosa di distensivo, poi il gusto si plasma nel tempo da sé. Penso che la lettura abbia la sua utilità: ci aiuta ad esprimerci meglio, a mantenere allenata la mente. Le opinioni che abbiamo del mondo, a mio parere, sono nostre ma non dipendono esclusivamente da quello che leggiamo, ma dall’educazione ricevuta, dalle esperienze personali….leggere, per lo meno, può renderci elastici: poi ognuno, sul mondo, pensa quel che vuole 🙂
Ciao!
Di Volo mi era piaciuto Un posto nel mondo, prossimamente andrò in biblioteca a recuperare i titoli antecedenti. Credo si importante alternare le letture perché se no si rischia di fossilizzarsi solo su un genere o punto di vista.
Io cerco l’equilibrio tra l’esercizio mentale, la riflessione dunque, e il divertimento 😀
Come te, Bruna, come te. 😊
Ecco, Delia, 100 colpi di spazzola prima di andare a dormire, invece, mi era piaciuto perché illustrava un’inquietante realtà da non sottovalutare. Quasi quasi lo rileggo e ne parlo prossimamente sul blog.