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Halloween & Samhain: film e libri per celebrarli

30 Ottobre 2015
Halloween & Samhain: film e libri per celebrarli

Buongiorno e buon venerdì. Domani è Samhain e si chiude ottobre. Durante questo periodo dell’anno, in America e, in misura minore, anche in Europa, i bambini si travestono da mostri spaventosi e bussano alle porte delle case cantilenando il motto:

«Dolcetto o scherzetto?»

Personalmente, non sono mai entrata molto in sintonia con l’atmosfera spiritata o spiritica di Halloween ma ci sono alcuni elementi ricorrenti che mi hanno fatto riflettere su di esso, con tanto di collegamenti.

Halloween è Samhain: uno è materiale, l’altro spirituale

Con l’andare del tempo Halloween è diventata, come San Valentino, la Festa delle Donne e ricorrenze varie, una festa dal carattere consumistico perdendo il senso mistico e molto più profondo che si nasconde dietro a maschere di plastica e a zucche demoniache illuminate, all’interno, da una flebile candela.

Solo negli ultimi anni si cerca di riacquisire coscienza di ciò che rappresentava questa festa che, secondo il calendario celtico si chiama Samhain e segna il passaggio dall’Estate all’Autunno.

È il tempo del raccolto e della preparazione delle provviste per l’inverno. È in questo momento che, simbolicamente, il mondo dei vivi e quello dei morti si incontrano. Non per spaventarsi a vicenda ma per conoscere ciò che non si vede.

È un atto di fede per la natura invisibile, è riavvicinamento e comprensione dell’aldilà e dell’ignoto.

Almeno, così l’ho capita io e mi è stato ricordato in occasione della mia visita ai Castelli di Strassoldo. Al centro di una delle aree verdi del borgo medievale, del quale ho condiviso le foto sui social vi era, appunto, una Ruota dell’Anno.

Halloween, Samhain, film e libri

Se non lo si fosse capito, l’autunno non è una stagione che amo particolarmente. Preferisco la primavera con la sua carica vitale e l’immensa voglia di rinascita. Probabilmente sono ancora troppo giovane per comprendere il fascino delle foglie che si tingono di rosso, giallo e marrone. Di solito sono le persone più avanti degli anni che apprezzano di più questa mezza stagione. Perché invita ad affrontare il distacco terreno con calma, saggezza e dignità. Mi piace vedere l’autunno con questa immagine, un saluto alla vita dormiente e una serena accettazione della fine di un ciclo.

Un film per Samhain? Non è mai troppo tardi

Se dovessi guardare un film per Samhain guarderei Non è mai troppo tardi, diretto da Rob Reiner, con Morgan Freeman e Jack Nicholson (altri due miti del mondo del cinema, assieme a Robert De Niro e Al Pacino).

Sì, lo so. Forse sarebbe stato più pertinente Il corvo ma, diciamoci la verità, per quanto sia un film straordinario ha anche un po’ stufato e gioca troppo sulla vendetta quando, invece, preferisco concentrare questo post sul tema della morte e del suo riconoscimento come parte della vita.

La trama di Non è mai troppo tardi è bellissima e toccante per la sua semplicità perché fa incontrare, su un letto d’ospedale, due uomini diversi per opinioni e classe sociale, Edward Cole (Nicholson) e Carter Chambers (Freeman). Quest’ultimo, uomo di famiglia, colto e di umili origini redige la Lista del Capolinea, un elenco di cose da fare che il facoltoso Cole decide di mettere in atto. Insieme girano il mondo incontrando culture millenarie come l’Egitto, l’India e il Tibet che li porta ad affrontare il tema dell’aldilà e a ragionare sull’invisibile e malgrado siano luoghi esotici e diversi fra loro, il succo del discorso è sempre quello, il ciclo della vita e della morte.

Halloween, Samhain, film e libri

Non è mai troppo tardi è una storia di amicizia e di riconciliazione. È un percorso nel quale Carter e Cole si trovano a raccogliere i frutti della loro esistenza, giunta, improvvisamente, nell’autunno.

Il film sembra quindi ricordare il senso di Samhain. Illustra, con garbo e ironia, il raccoglimento spirituale e la presa di coscienza che un ciclo si è concluso per lasciar spazio a quello successivo. È riflessione sui doni della vita e sulla visione della morte e, prendendo ad esempio la conversazione avvenuta tra Carter e Cole sulla cima di una piramide egiziana, il discorso di Edward al funerale dell’amico sembra racchiudere il senso di Halloween:

«Buon pomeriggio, mi chiamo Edward Cole, […] Carter ed io abbiamo visto il mondo insieme, il che è sorprendete se si pensa che solo tre mesi fa eravamo due perfetti sconosciuti. Io spero che non sia egoistico da parte mia ma gli ultimi mesi della sua vita sono stati i migliori della mia.Lui mi ha salvato la vita senza che io me ne rendessi conto. Sono profondamente fiero che un uomo come lui abbia ritenuto che io fossi degno di essere suo amico. In definitiva, credo si possa dire che ci siamo dati un po’ di gioia a vicenda, perciò un giorno quando anch’io andrò in qualche luogo di riposo finale, se dovessi svegliarmi davanti a un certo cancello, spero che Carter sia lì a garantire per me e a darmi qualche dritta per l’aldilà.»

Samhain, Halloween e, i libri?

In questo blog amo parlare soprattutto di libri ma forse ti sorprenderà scoprire che, per un momento, non mi veniva in mente nulla di pertinente. Poi mi sono ricordata dei racconti di Oscar Wilde. Credo proprio che per Samhain o Halloween tornerò a rileggermi Il fantasma di Canterville, Il gigante egoista e Il principe felice. La scorta di fazzolettini è appena stata rimpinguata.

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Ah, sempre per rimanere sul classico, anche Cime tempestose di Emily Brönte potrebbe essere il romanzo ideale con il quale trascorrere la notte del 31 ottobre. Tu che dici?

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